“LA VITA POTREBBE ESISTERE SU MARTE”: L’ANALISI DI UN METEORITE DI 1,3 MILIARDI DI ANNI FA SUGGERISCE CHE IL PIANETA ROSSO È ABITABILE

Un team di ricercatori provenienti dal Regno Unito e dalla Grecia ha riesaminato un meteorite caduto sulla Terra più di un secolo fa. Secondo le loro conclusioni, il Meteorite di Nakhla contiene possibili prove di vita su Marte. “La vita come noi la conosciamo, sotto forma di batteri, per esempio, potrebbe essere lì”, ha detto uno degli scienziati.

Potrebbe essere la prova credibile che su Marte un tempo c’era la vita… e che potrebbe ancora esserci!

Nuove analisi condotte su un meteorite atterrato sulla Terra più di un secolo fa, noto come ‘Meteorite di Nakhla‘, hanno riacceso il dibattito sull’esistenza di vita su Marte.

Il meteorite, antico di 1,3 miliardi di anni, sembra contenere una caratteristica che potrebbe essere stata creata da un processo biologico avvenuto sulla superficie di Marte.

Una struttura ovoidale è infatti stata individuata all’interno del meteorite. Essa è composta da nanocristalli di argilla e ricca di ferro contiene un’importante varietà di minerali.

La struttura sembra il segno di un trauma da collisione, in grado di causare la fusione del permafrost e il rimescolamento dei fluidi di superficie e sottosuolo.

Anche se non è una prova diretta dell’esistenza di vita su Marte, la caratteristica suggerisce che i grandi asteroidi che hanno colpito Marte in passato, potrebbero aver creato le condizioni essenziali per lo sviluppo della vita.

Un’altra possibile ipotesi, tuttavia, è che la caratteristica struttura possa essersi formata da materiali biologici, data la somiglianza con alcune cellule biologiche viste anche sulla Terra.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Astrobiology, è stata condotta da un team di scienziati provenienti da Regno Unito e Grecia, tra i quali il professor Ian Lyon dell’Università di Manchester.

“Per molti versi, sembrava una cellula biologica fossilizzata della Terra, ma è più interessante perché proviene senza dubbio da Marte”, spiega il professor Lyon in un resoconto sul sito dell’Università di Manchester. “I nostri studi hanno stabilito che probabilmente non era una cellula, ma una volta conteneva acqua che era stata riscaldata, forse da un impatto meteoritico”.

I risultati sono significativi perché si aggiungono alla crescente mole di prove che Marte possiede, o almeno possedeva, tutte le condizioni per la nascita e l’evoluzione della vita.

La maggior parte degli organismi viventi ha bisogno di moderate quantità di calore per prosperare. Nonostante la superficie di Marte sia tristemente fredda, è possibile che gli asteroidi possano aver fornito il necessario aumento sotterraneo di temperatura per la sussistenza della vita.

“L’ambiente marziano non è troppo freddo, né troppo ostile. La vita come noi la conosciamo, sotto forma di batteri, potrebbe essere lì, anche se non l’abbiamo ancora trovata”, continua Lyon. “Potrebbe essere esistita e, in qualche forma, potrebbe esistere ancora”.

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