Una nuova cometa sfiorera' il sole a meta' Dicembre


Qualche giorno fa è stata scoperta una nuova cometa che a metà Dicembre passerà ad una distanza molto ravvicinata dal Sole. Un appuntamento però a cui probabilmente non sopravviverà. La cometa è stata classificata dagli astronomi come una cometa radente, ed effettivamente sfiorerà la superficie solare (la fotosfera) e passerà attraverso la caldissima corona solare, dove le temperature raggiungono i 2 milioni di gradi. L’oggetto però non si scontrerà con il Sole, anche se le probabilità di sopravvivenza saranno come detto ridottissime. L’aspetto più spettacolare e più entusiasmante di questo evento, è che la disgregazione dovrebbe essere visibile dalle sonde spaziali. In realtà, se la cometa riuscisse a sopravvivere a questo passaggio così ravvicinato, potrebbe addirittura diventare visibile in pieno giorno (non certo ad occhio nudo, ma con filtri particolari). La cometa è stata scoperta da un astrofilo australiano, Terry Lovejoy, il 27 Novembre scorso, con un telescopio Schmidt-Cassegrain C8 (20 cm di diametro), lavorando con un CCD. In un primo momento lo scopritore ha creduto che l’immagine fosse un riflesso sfocato nella fotocamera. Due notti dopo però, nonostante fossero presenti nubi e foschia, è riuscito a rintracciare nuovamente l’oggetto sfocato e a rilevare diverse nuove immagini. Lovejoy ha poi preso in considerazione alcuni osservatori di fiducia per confermare le sue osservazioni. La conferma è giunta il 1 Dicembre dal “Mount John Observatory”, posto nel bacino del Mackenzie sull’Isola del Sud della Nuova Zelanda. Da quel momento sono state raccolte 31 osservazioni separate della cometa, per determinarne l’orbita. La scoperta è stata ufficialmente divulgata il 2 Dicembre (Venerdì scorso) da parte del Minor Planet Center dell’Unione Astronomica Internazionale. Il suo nome ufficiale è C/2011 W3 (Lovejoy), ed è la terza cometa scoperta da Terry Lovejoy. L’astronomo Gareth V. Williams ha poi calcolato un’orbita preliminare per la cometa, dove ha scoperto che il perielio (punto più vicino al Sole) avverrà all’1:00 (ora italiana) del 16 Dicembre, ad una distanza di 882.000 km dal centro del Sole, il che significa che la cometa sfiorerà la nostra stella transitando a soli 186.000 km sopra la superficie, mettendo in evidenza la classificazione di cometa radente di Kreutz. “Sono ancora abbastanza stordito dal fatto che W3 sia una cometa di Kreutz,” ha detto lo scopritore. “Questa è una scoperta molto speciale per me perchè sono stato sempre affascinato da questi oggetti, ed è arrivata a più di quattro anni dalla mia ultima scoperta. Spero che la prossima arrivi molto prima”.

La cometa di Halley, probabile candidata a divenire radente
La scoperta di Lovejoy tra l’altro è piuttosto particolare in quanto per la prima volta in oltre 40 anni di osservazioni, una cometa radente di Kreutz è stata scoperta da un telescopio terrestre. Generalmete questi tipi di oggetti vengono scoperti dai satelliti soltanto pochi giorni dal loro passaggio ravvicinato. Nell’anno 1888, l’astronomo Heinrich Kreutz (1854-1907) osservò che alcune comete seguivano più o meno la stessa orbita. Gli astronomi ora suppongono che si trattino di frammenti di una cometa gigante vissuta in un lontano passato. Ed è altrettanto probabile che i frammenti si siano disgregati a loro volta ad ogni passaggio ravvicinato con il Sole. In onore al lavoro di Kreutz, questo speciale gruppo di comete è stato denominato Sungrazers Kreutz. Due di questi oggetti (visti nel 1843 e 1882) non solo hanno sviluppato code molto lunghe, ma hanno anche ottenuto la distinzione rara di essere state abbastanza brillanti da poter essere viste in pieno giorno e ad occhio nudo! La più luminosa cometa del XX secolo apparve nell’autunno del 1965: la cometa Ikeya-Seki. Il 21 ottobre 1965, molti potevano facilmente visualizzare questa cometa ad occhio nudo nascondendo il sole dietro il lato di una casa o semplicemente con una mano tesa. In Giappone la cometa fu descritta come circa 10 volte più luminosa della Luna piena. Fino al 1978, solo circa una dozzina di comete di questo tipo erano state identificate.A partire dal 1979, gli osservatori spaziali in orbita, hanno cominciato a rilevare queste comete con strumenti chiamati coronografi. Un coronografo è stato progettato per osservare l’atmosfera solare oscurando il disco luminoso del sole. Le piccole comete radenti, che normalmente sarebbero troppo deboli e troppo vicine al bagliore del Sole per essere osservate, possono essere riprese invece con un coronografo. Il satellite SOHO è lo scopritore di comete di maggior successo della storia, avendone trovate 2.110 in oltre 16 anni di attività – una media di una ogni tre giorni. La cosa ancora più impressionante è che la maggior parte di queste comete sono state scovate da astrofili e appassionati di tutto il mondo, e quindi non necessariamente da professionisti. Dal momento che almeno 10 di questi oggetti hanno raggiunto una visibilità a occhio nudo negli ultimi 200 anni, un’altra potrebbe sempre arrivare improvvisamente. L’ultima fu nel Maggio del 1970.

Il telescopio utilizzato per la scoperta
Purtroppo la cometa Lovejoy, nonostante sia molte volte più grande rispetto alla maggior parte di questi oggetti, probabilmente non lo è abbastanza per poter generare uno spettacolo degno di nota. Le 10 comete già citate, visibili ad occhio nudo, sono riuscite a sopravvivere all’incontro ravvicinato con il Sole per le loro dimensioni estremamente vaste, e grazie alla velocità con cui viaggiavano. Il nucleo della Ikeya-Seki fu fratturato in almeno tre pezzi, mentre la Grande Cometa del 1882 potrebbe essere stata suddivisa in sei o otto pezzi. Secondo John Bortle di Stormville, NY, che ha osservato diverse centinaia di comete nella sua vita da cinquantenne, la cometa Lovejoy sembra essere solo moderatamente condensata nella migliore delle ipotesi, e priva di ogni nucleo evidente stellare, anche molto debole. Per questo motivo suppone che la cometa non sopravviverà al passaggio ravvicinato. Bortle aggiunge che un’altra cometa (du Toit nel 1945) sarebbe stata di aspetto fisico molto simile al percorso della Lovejoy, con una luminosità simile. Du Toit svanì infatti totalmente prima che raggiungesse il Sole. È questo il futuro della cometa Lovejoy? “Spero di no, ma a conti fatti credo che lo sarà,” afferma Bortle. Per avere una buona visione della cometa Lovejoy, è possibile prenotare un posto accanto al computer e rimanere sintonizzati sul sito SOHO. La cometa Lovejoy dovrebbe entrare nella visuale delle telecamere Lunedi prossimo (12 dicembre), muovendosi rapidamente da Sud, per poi rapidamente curvare intorno al Sole in quello che potrebbe rivelarsi una morte ardente il 16 dicembre. Ma ricordiamo che esiste una piccola possibilità che la cometa sia visibile anche ad occhio nudo. In Italia sarà praticamente impossibile osservarla a meno di essere in possesso di filtri a banda stretta centrata sul doppietto del Sodio. Ma non si sa mai…..!

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