Forte terremoto di Magnitudo 6.8 colpisce il Cile!
30 gennaio 2013 - Un violento terremoto di magnitudo preliminare di 7.0 declassato in seguito a 6.8 ha colpito il Cile alle ore 20:15 UTC.La regione colpita e' quella di Atacama l'evento sismico e' avvenuto ad una profondita' di 47 km.L'epicentro localizzato a 62 km N Vallenar ,83 km SO Copiapó ,606 km NO Santiago del Cile.
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Australia invasa da un anomala schiuma marina
28 gennaio 2013
- I cittadini di Mooloolaba, nel Queensland, hanno potuto assiste ad un
fenomeno eccezionale appena si sono svegliati questa mattina,infatti
tutta la costa e' stata letteralmente invasa da una schiuma bianca
trascinata dalle onde sulle spiagge della località balneare. Nessuna
pericolo per la salute, hanno detto gli esperti. E così come è venuta,
dovrebbe scomparire presto: non sono ancora note le cause del fenomeno,
probabilmente legato alle mareggiate provocate dal tifone Oswald.
Scoperta l’esistenza della quadrupla elica nel genoma umano!
Sono passati ormai 60 anni dalla pubblicazione su Nature dell’articolo che descriveva per la prima volta la doppia elica del Dna, e sempre dalla stessa università arriva un’altra scoperta che dimostra come la visione degli scopritori James Watson e Francis Crick, anche se importantissima, era tutt’altro che completa, e anzi era solo la «metà della realtà».
Lo studio dell’italiana Giulia Biffi pubblicato daNature Chemistry ha trovato che in certi momenti il Dna può invece assumere una forma a «quadrupla elica», una scoperta che apre una nuova serie di interrogativi per i genetisti, il cui lavoro appare tutt’altro che finito.
Le strutture a quadrupla elica erano già state isolate in provetta, ma nessuno era mai riuscito a vederle nelle cellule umane. Per scovarle i ricercatori hanno costruito degli anticorpi sintetici fluorescenti in grado di legarsi alle quadruple eliche del genoma umano. Testandoli su cellule di tumori, dall’osteosarcoma al cancro della cervice, è emerso che le strutture a quadrupla sono più numerose negli istanti in cui il Dna si replica prima della divisione cellulare.
Questo, spiega Biffi, suggerisce già un primo utilizzo della scoperta: «A mio parere anche nelle cellule normali si formano queste strutture – sottolinea la ricercatrice, arrivata a Cambridge da Pavia per un dottorato – ma ovviamente le cellule tumorali replicano continuamente e quindi se i quadruplex sono importanti durante la replicazione del Dna potrebbero avere effetti più rilevanti nelle cellule tumorali. Già in studi precedenti si è visto che si possono usare piccole molecole sintetizzate per `traghettare´ queste strutture, e questo ha un effetto anti-proliferativo sulla cellula».
La conferma dell’esistenza della quadrupla elica nel genoma umano costringerà i genetisti a un `superlavoro´, sottolinea Carlo Alberto Redi, biologo dell’università di Pavia, secondo il quale ora sarà più facile capire come si forma la vita.
Fonte http://www.ilsecoloxix.it
http://www.newscientist.com/article/dn23093-quadruple-dna-helix-discovered-in-human-cells.html
H.A.A.R.P: un crimine mondiale USA
Estratto di una Relazione del Parlamento Europeo (14 gennaio 1999):
"HAARP - Un sistema di armamenti con effetti devastanti sul clima
Il 5 febbraio 1998 la sottocommissione "Sicurezza e disarmo" del Parlamento europeo tenne un'audizione in cui si parlò anche di HAARP. Benché invitati, i rappresentanti della NATO e degli USA preferirono non partecipare. La commissione deplora che gli USA non abbiano inviato nessuno all'audizione e non abbiano approfittato dell'occasione per commentare il materiale presentato (22).
USA, morto Aaron Swarzt: aveva parlato di “kill list” di Obama
Washington – E’ stato trovato morto a New York Aaron Swartz, programmatore, imprenditore nonché uno dei principali attivisti del mondo Internet. Da italian.irib.ir - Il blogger americano che ha parlato della ”kill list” del presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Aveva 26 anni e nonostante la giovane eta’, era molto noto. Aveva iniziato a farsi conoscere nel 1999, ad appena 13 anni, quando aveva vinto un premio per sviluppatori di siti Web educativi.
La polizia dice che ha trovato il corpo di Aaron Swartz a New York e che si sarebbe tolto la vita per depressione, impiccandosi. Ma non aggiunge altri dettagli su questa ”fine”, abbastanza misteriosa. L’anno scorso, Swartz ha apertamente criticato il governo degli Stati Uniti e il regime israeliano per gli attacchi informatici (cyber-attack) contro siti nucleari dell’Iran. Il blogger ha criticato anche l’amministrazione Obama per la sua famosa “kill list”, ovvero la sua politica degli omicidi mirati. Cosi’ si e’ svelato che ogni settimana viene sottoposta ad Obama una lista di “nemici da eliminare” (che si trovano di spesso in Yemen, Somalia e Pakistan), redatta da cento alti funzionari di Cia e Pentagono. A Obama spetta l’ultima parola su chi uccidere e chi no, e in queste decisioni e’ aiutato dal suo consigliere antiterrorismo John Brennan, da quello per la Sicurezza nazionale Tom Donilon e dal suo stratega politico David Axelrod. Swart era un’attivista nell’ambito dei diritti digitali. Il suo sito, get.info, era un primo prototipo di enciclopedia online collaborativa, idea che poi Wikipedia avrebbe realizzato su ampia scala solo due anni dopo. A 14 anni, Swartz sviluppava, insieme ad altri, l’importante standard Web noto come RSS (Rich Site Summary). Da allora la sua era stata una sequenza di iniziative di avanguardia, spesso coronate da successo. Importante, per esempio, il suo contributo alla fondazione nel 2002, insieme a Lawrence Lessig, di Creative Commons. Molto riuscita anche la sua startup Infogami, che contribuì al successo di Reddit, un sito di «social news» tra i più popolari al mondo.
Da italian.irib.ir
Come Battere il Sistema Truccato
Tutto è manipolato. Il mercato azionario, le notizie, il cibo, le scuole pubbliche, il sistema di assistenza sanitaria, il sistema fiscale...
Tutti questi sistemi, con gli enti che ne fanno parte, sono stati creati ad arte per ingannarvi, controllarvi e sopprimere il vostro potenziale umano. Rifletteteci.
Il sistema di assistenza sanitario è intenzionalmente progettato non per curare i malati ma per tenerli in bilico tra salute e malattia, e bloccarli in un processo che arricchisce le potenti multinazionali del farmaco che se ne fregano di sacrificare vite umane. Basti pensare alle cure per il cancro, ai risultati delle chemioterapie e a quelli delle cosiddette cure alternative.
Il sistema finanziario è manipolato in modo da creare debiti immensi impossibili da ripagare e svalutare il valore del denaro attraverso l'infinita creazione privata della moneta, il cosiddetto quantitative easing.
Il sistema politico è manipolato per dare l'illusione della scelta tra due o più pupazzi che sfilano seri e irreprensibili davanti ai vostri occhi e si differenziano soltanto per i diversi colori della bandiera, del logo del partito, della cravatta o della pelle. Costoro, infatti, prendono gli ordini dai veri registi delle scene politiche, ossia quelle banche che sono ai vertici dei poteri decisionali.
Il sistema alimentare è manipolato con gli OGM, che in gran silenzio stanno avvelenando l'ambiente disseminando inquinamento genetico tra fattorie e campi in tutto il mondo.
Il sistema giudiziario è manipolato in maniera ridicola e a volte anche comica. In America poche settimane fa una donna è stata arrestata con l'accusa di aver fatto una scritta su un marciapiede con un gessetto. Nel frattempo politici criminali che organizzano guerre fasulle, affamano i cittadini, rubano soldi a destra e a manca, evadono il fisco per milioni di euro o dollari, la passano liscia e non vengono neppure accusati.
La cosiddetta scienza è in gran parte manipolata. Le riviste scientifiche sono tutte influenzate dal potere di Big Pharma, e quasi tutte le notizie sulla cura delle malattie che vedi in tv o leggi sui giornali non sono altro che un rigurgito di ricerca proveniente da persone o aziende che hanno venduto la loro integrità per uno stipendio in più. Gran parte degli sforzi 'a favore della ricerca scientifica' vengono fatti per rafforzare il monopolio sui medicinali, cercando di indurre la gente, ad esempio, a preferire pericolosi vaccini a diete sane ed equilibrate per evitare malanni stagionali.
Gli enti governativi sono completamente manipolati. In America, la FDA (Food and Drug Administration) agisce per conto della Monsanto e delle case farmaceutiche, e non per la sicurezza sanitaria del popolo americano. Anche l'USDA (U.S. Department of Agriculture) è completamente succube della industria biotech e delle grandi aziende che commerciano carne.
I motivi per fare le guerre sono completamente manipolati e inventati. Queste, infatti, hanno avuto sempre inizio con falsi attacchi progettati dagli USA stessi, mentre tutti i reportage sui luoghi in cui essa avviene sono debitamente censurati e falsificati per occultare fatti orribili e verità sconcertanti.
Come si fa, alla luce di tutto questo, a battere un sistema così ben manipolato e gestito? Soltanto uscendone, non facendone più parte.
Come in fondo sa ogni persona che va a giocare nei casinò, l'unico modo di vincere realmente, e non perdere, è quello di non giocare. Non giocare al loro gioco, che altro non è che un gioco truccato. Pensate se fosse così: i casinò sarebbero già chiusi da un pezzo.
Per questo, invece di ascoltare le notizie che passano i media, spegnete la tv e iniziate a considerare le notizie di radio, blog e siti indipendenti dediti alla controinformazione. Invece di essere vittime degli OGM, comprate prodotti locali. Invece di cadere nell'inganno dei vaccini e dei farmaci da prescrizione, informatevi sulla importanza della alimentazione. Invece di lasciare tutti i vostri risparmi in banca, o investirli sul dollaro o sull'euro, diversificate gli investimenti in metalli preziosi, valute estere o terreni agricoli. Invece di votare l'ennesimo burattino nelle prossime presidenziali, semplicemente non votate! Il semplice atto di voto per un candidato alla presidenza legittima il sistema corrotto sin qui descritto.
Il punto è che non si può battere un sistema manipolato e truccato. Quindi, come per i casinò, il consiglio è di smettere di giocare, ovvero di alimentarlo. L'unico modo per far chiudere un casinò è di non entrarci affatto.
Il cammino verso la vera libertà inizia comprendendo il livello di manipolazione che determinati sistemi attuano sulla vostra vita fisica e psicologica. Solo attraverso ciò potrete smettere di alimentarli e iniziare a direzionare la vostra attenzione e la vostra energia all'interno e non più all'esterno di voi stessi, per guardarvi dentro e chiedervi cosa fare per uscire dal sistema di credenze con il quale siete cresciuti.
Per comprendere meglio lo stato in cui ci troviamo ed i livelli da raggiungere gradualmente per potersi tirare fuori da questo stato di cose, riporterò quelli che credo essere i livelli di consapevolezza e risveglio della umanità in questo periodo storico.
- Livello 0 - Questo è il livello predefinito di ignoranza totale nel quale agisce il 90% della popolazione. Non hanno idea di tutto ciò che realmente conta ed è importante per le loro vite, come ad esempio la questione monetaria, le cure naturali per il cancro, i pericoli dei vaccini, la manipolazione della televisione, e così via. Le uniche cose che interessano loro e che credono importanti sono: calcio, risultati sportivi, sit-com televisive, sesso, shopping, cibo spazzatura, vaccinazioni per l'influenza, giocare al lotto, seguire gli ordini dei medici, abbellirsi... ossia mantenere lo status quo.
- Livello 1 - Questo livello si raggiunge quando una persona inizia a porsi dubbi e domande, comprendendo che nel mondo in cui vive c'è qualcosa che non va, che molte delle informazioni che aveva appreso non sono propriamente vere. A questo livello si iniziano a valutare le notizie, a pensare razionalmente e non solo emotivamente, a sviluppare senso critico, a leggere ad esempio gli ingredienti sui prodotti alimentari e a mettere in discussione il proprio medico e il sistema politico.
- Livello 2 - A questo livello si giunge dopo varie esperienze e dopo aver compreso per davvero il modo in cui funziona il mondo. Il soggetto avrà conoscenze più approfondite su svariati temi, come politica, psicologia, storia, economia, salute, cure naturali, apprendendo le basi scientifiche di precise questioni ed esplorando a fondo la informazione alternativa. Leggerà spesso libri, cambierà alimentazione, parteciperà attivamente a movimenti e comitati per il cambiamento politico-sociale, sfiderà le credenze alle quali siamo abituati e metterà in dubbio le sue stesse convinzioni. A mio parere, nemmeno l'1% della popolazione oggi raggiunge questo livello.
- Livello 3 - A questo livello il soggetto non solo capisce molto del mondo reale che lo circonda ma ha anche compreso e messo in pratica i modi per vivere bene e in armonia con il mondo. E' il cambiamento interiore ad averlo portato a ciò. Ha eliminato del tutto la tv, i cibi spazzatura, i vaccini, e cerca di aiutare gli altri. Non gli importa il denaro, vive con poco, rispetta la natura e ha compassione per tutti gli esseri viventi.
- Livello 4 - Questo livello è raggiunto solo da quelli che dedicano duramente anni della loro vita al proprio risveglio spirituale. Sono quelli che hanno compreso la illusorietà della vita ed avuto esperienza della immortalità del loro essere. Sono quelli che hanno abbracciato i loro conflitti interiori e dominato il proprio ego. Sono quelli che dominano i propri istinti, praticano tecniche di meditazione e di respirazione e mangiano il necessario. A questo livello di consapevolezza gli individui si ritirano dal mondo materiale e non hanno alcun interesse ad interagire con gli individui con bassi livelli di consapevolezza. A mio parere molto meno di uno su un milione di esseri umani potrà mai raggiungere questo livello di liberazione.
Tenete sempre bene a mente che i sistemi di controllo in cui viviamo vogliono manipolarvi per sopprimere ogni vostro tentativo di innalzare il vostro livello di consapevolezza. Vogliono tenervi il più in basso possibile in modo tale che non diventiate pienamente consapevoli non solo di ciò che realmente sta accadendo intorno a voi ma anche di quello che in realtà siete. Pertanto, iniziate non solo ad esplorare a fondo la realtà che vi circonda ma anche quella del vostro essere interiore.
Tratto da http://freeondarevolution.blogspot.it/
Lampi di Antimateria nei cieli della Terra. La scoperta grazie al satellite Fermi
Durante i temporali, si generano lampi di antimateria che viaggiano in senso opposto ai fulmini: oltrepassano le nuvole e schizzano nello spazio. A scoprire il fenomeno, mai osservato prima, è stato il satellite FERMI della NASA. Come ha fatto? Quando l’antimateria si scontra con la materia, sono scintille di raggi gamma.
Sotto i nuvoloni, neri e gonfi di pioggia, s’abbattono fulmini e saette. Sopra il temporale, come in un mondo all’incontrario che inizia dove le nubi tracciano una linea di separazione nel cielo, s’innalzano lampi di antimateria e si anima uno dei fenomeni più elusivi e misteriosi della natura.
L’antimateria, che potremmo definire l’alter ego della materia, composta da particelle identiche ma di segno opposto, non si sprigiona solo nei grandi acceleratori di particelle sulla Terra. Anche le tempeste, in particolare nelle zone equatoriali, creano “angeli e demoni”. Collisioni di materia e antimateria. A scoprire il fenomeno, mai visto prima d’ora, è stato il satellite FERMI della NASA. Mentre era intento a scrutare gli orizzonti lontani dell’Universo nelle alte energie, i rilevatori del telescopio si sono letteralmente imbattuti in qualcosa d’inatteso. Molto, molto più vicino a noi.
Secondo la ricostruzione fatta dagli esperti della NASA, che hanno presentato la novità nel corso del convegno a Seattle dell’American Astronomical Society, il processo che genera antimateria ha inizio a partire dai “superlampi gamma terrestri” (in inglese, Terrestrial Gamma-Ray Flashes, o TGF), già rilevati dal satellite italiano AGILE. Si tratta d’intensi getti di raggi gamma, simili a quelli cosmici, che si sprigionano durante le tempeste tropicali. Un’emissione molto energetica, fino a decine di milioni elettronvolt, centinaia di volte più energetica dei fulmini. Tanto che si teme che potrebbero persino costituire un pericolo per la navigazione aerea. Si stima che ogni giorno “esplodano” circa 500 Tgf sopra le nostre teste nel corso dei vari temporali che s’abbattono su tutto il globo.
L’inteso campo magnetico sopra il temporale genera un’”eruzione” di elettroni, accelerati verso l’alto, al di sopra delle nuvole, a velocità prossime alla luce. Quando questi elettroni ultraveloci vengono deflessi nella loro traiettoria dalle molecole d’aria emettono raggi gamma terrestri, o TGF. A volte, capita che un fotone di questi lampi super-energetici passi vicino al nucleo di un atomo, lo colpisca, e lo spacchi in due, generando una coppia di particelle opposte: un elettrone e il suo contrario, un positrone. Ovvero, antimateria.
Se poi questo positrone, spiraleggiando nello spazio secondo le linee del campo magnetico terrestre, s’imbatte, per caso, nel rilevatore di Fermi, ecco che sono scintille. La materia con l’antimateria, si annichilisce e si trasforma in un raggio gamma, proprio nel cuore del satellite che è in grado di farne l’identikit preciso. L’energia registrata da FERMI, pari a 511.000 elettronvolt, indica con precisione che un elettrone s’è scontrato con la sua controparte, un positrone.
Come racconta la NASA, il 14 dicembre 2009 Fermi per la prima volta ha rilevato un segnale di questo tipo, mentre sorvalava l’Egitto. ll segnale proveniva da un TGF prodotto da un temporale in Zambia, migliaia di chilometri più a sud e sotto la linea d’orizzonte di Fermi. Come ha potuto vederlo? Perché il percorso degli elettroni sopra le nuvole è deflesso, appunto, dal campo magnetico.
D’ora in poi, quando il cielo tuona e ci danniamo perché non abbiamo con noi l’ombrello, consoliamoci pensando che siamo in realtà testimoni di un evento eccezionale: la creazione di antimateria, poco più alto di noi.
fonte: INAF
L’analisi del DNA dello starchild: “Non è terrestre”
Starchild è davvero un Figlio delle Stelle? Sembrerebbe proprio di sì. E’ il risultato sconcertante degli esami del DNA compiuti su questo cranio, scoperto nel 1930 in un grotta del Messico. Un teschio dalla forma anomala, dalle orbite oculari molto ravvicinate e con la scatola cranica deforme. Passato di mano in mano, alla fine è stato consegnato al ricercatore americano Lloyd Pye che ha voluto approfondire la ricerca fin dove la scienza moderna può arrivare. Lo ha fatto così sottoporre ad un test genetico in un laboratorio, per ottenerne una mappatura completa.
La risposta che sta arrivando lascia senza parole: Starchild ha un Dna mitocondriale (mtDNA)- quello che si trasmette solo in linea materna- profondamente diverso dal nostro. Il numero massimo di differenze che si registra tra gli esseri umani è 120: questo teschio invece ne presenta tra le 800 e le 1000. Il risultato è ancora parziale, ma secondo Pye non c’è dubbio: il mtDNA del teschio non è umano… Ovviamente, se confermata, questa notizia sarebbe a dir poco clamorosa: proverebbe la presenza, sul nostro pianeta, di una creatura di provenienza ignota, non terrestre. Insomma, aliena…
Una sintesi della relazione dei genetisti è pubblicata sul sito del Progetto Starchild (www.starchildproject.com/dna2011march.htm.).
Per capire fino in fondo la potenziale portata rivoluzionaria di questa scoperta, bisogna entrare all’interno della cellula umana.
Il DNA umano è di due tipi: uno nucleare (nuDNA) e uno appunto mitocondriale (mtDNA). Il primo si trova nel nucleo della cellula e proviene da entrambi i genitori mentre- come abbiamo detto prima- il mtDNA proviene solo dalla madre e si trova in sub-unità cellulari chiamati mitocondri. Ogni cellula umana ha un nucleo che contiene una copia dell’intero genoma (la famosa “doppia elica”) formato da oltre 3 miliardi di coppie di base (in inglese, base pair o bp, i “gradini” dell’elica) e migliaia di mitocondri- ciascuno dei quali contiene il genoma mitocondriale con esattamente 16.569 coppie. Ogni essere umano- dall’uomo di Neanderthal in poi- e anche i primati come scimpanzé e gorilla hanno genomi simili per dimensione.
Nel 2010, decine di frammenti del DNA nucleare dello Starchild sono stati sequenziati, raggiungendo circa 30mila coppie di basi. Quindi, una percentuale bassissima, rispetto ai 3 miliardi di bp: solo lo 0,0001%, ben al di sotto della percentuale minima, l’1%, necessaria per trarre delle conclusioni attendibili. Invece, per quanto riguarda il DNA mitocondriale sono stati sequenziali 1583 coppie di base del genoma: quasi il 10 per cento del totale. In questo caso, dunque, i dati emersi da queste prime analisi sono attendibili e possono essere considerate significativi.
Altra premessa fondamentale: nel genoma nucleare, solo il 2% delle sequenze sono indispensabili per la vita. Il resto, circa il 98%, è definito invece “DNA spazzatura”: non serve a nulla e ancora i genetisti non sono riusciti a capirne lo scopo. In questa parte del DNA, avvengono spessissimo mutazioni, ma senza conseguenze.
Avviene l’esatto contrario, invece, nel DNA mitocondriale, nel quale quasi tutte le bp sono indispensabili per la nostra sopravvivenza: la minima alterazione segna una condanna a morte. Se in un feto, ad esempio, si verificano anche solo 1 o 2 mutazioni in questo genoma, la Natura stessa fa sì che l’embrione sia abortito.
La struttura del mtDNA è perfettamente conosciuta ai biologi, che proprio in base alle rarissime mutazioni sono potuti risalire alla prima, comune antenata dell’attuale specie umana, la cosiddetta “Eva mitocondriale”, vissuta circa 200mila anni fa. E in questo lasso di tempo, da allora fino ai nostri giorni, abbiamo accumulato un massimo di 120 variazioni nel mtDNA. Non entriamo ulteriormente nei dettagli, ma già questo ci fa capire che meccanismo delicato e preciso sia il genoma contenuto nei mitocondri e quanto approfondita sia la conoscenza che abbiamo raggiunto in merito.
Nel sito del Progetto Starchild vengono mostrate le tabelle di confronto che mostrano le differenze del mtDNA tra l’uomo moderno, l’uomo di Neanderthal e l’uomo di Denisova- un ominide di recente scoperto in Siberia. I nostri antenati presentano tra le 80 e le 300 variazioni del DNA mitocondriale rispetto a noi (nello scimpanzé sono invece circa 1500).
Detto questo, si capisce perché le analisi effettuate sul cranio dello Starchild hanno lasciato a bocca aperta i genetisti: porta in sé una serie impressionante di mutazioni del genoma mitocondriale. Nel campione esaminato, finora, sono addirittura 93! Il totale previsto- nell’intero genoma- porta ad un numero senza paragoni: 976… Anche ammettendo un margine di errore nella lettura delle sequenze, si arriva comunque a circa 840 variazioni del DNA mitocondriale. Insomma: 720 in più di qualsiasi altro essere umano sulla Terra.
Non solo: le analisi dei denti hanno stabilito che lo scheletro apparteneva non ad un bambino, ma ad un adulto. Nato, dunque, e poi cresciuto e vissuto nonostante queste variazioni genetiche multiple che non avrebbero dovuto permetterne neppure la venuta al mondo.
Questi risultati fanno così affermare ad Lloyd Pye che senza ombra di dubbio lo Starchild non è né un ominide né un pre-sapiens. Ma qualcosa di molto diverso. Il ricercatore americano ipotizza un’unica possibile spiegazione: la provenienza di questa creatura da un altro pianeta. Ed è convinto che l’analisi genetica del DNA nucleare- appena all’inizio- porterà la conferma: Starchild è davvero un Figlio delle Stelle, insomma, un alieno. Staremo a vedere.
Tratto da: http://www.dionidream.com/
Ison è la cometa più luminosa mai vista in generazioni
La cometa Ison potrebbe trascinare milioni fuori dalla oscurità, per testimoniare quella che potrebbe essere la cometa più luminosa mai vista in generazioni, più luminosa persino della luna piena.
È stata intercettata come una mossa fulminea su una immagine elettronica del cielo notturno, ripresa attraverso un telescopio all’osservatorio Kislovodsk in Russia, come parte di un progetto per sondare il cielo, alla ricerca di comete ed asteroidi: un pezzo di roccia e ghiaccio che dissemina lo spazio.
Gli astronomi Vitali Nevski e Artyom Novichonok credevano di poter usare il telescopio di 40 cm, della International Scientific Optical Networks (Ison), nella notte del 20 settembre, ma delle nubi alterarono i loro piani.
Era una notte frustrante, ma circa mezz’ora prima dell’inizio dell’alba, notarono che il cielo si schiariva e presero quindi il telescopio e macchina fotografica per fare delle immagini che sondassero nelle costellazioni dei Gemelli e del Cancro.
Una volta ottenute le immagini, Nevski le caricò in un programma di computer designato per rintracciare asteroidi e comete che si muovono tra le immagini. Notò cosi un oggetto piuttosto luminoso con un movimento insolitamente lento; pensò che questo poteva solo significare che si trovava ben oltre l’orbita di Giove.
Clicca qui per leggere l'approfondimento;
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Fonte: cafedehumanite.blogspot.it
Scienziati disorientati dalla strana orbita di Fomalhaut b il "pianeta zombie"
Il
sistema planetario della stella Fomalhaut, che si trova nella
costellazione del Pesce Australe a 25 anni luce dal Sole, non smette di
stupire gli astronomi, che adesso sono disorientati dalla strana orbita
del “pianeta-zombie” Fomalhaut b. Per i prossimi vent’anni gli
scienziati si aspettano ancora nuove sorprese.
L’inizio della “saga di Fomalhaut” risale al 2008, quando gli astronomi dell’università californiana di Berkeley elaborarono delle fotografie della gia’ ben nota stella e del disco di polvere e gas che la circonda, ottenute con l’aiuto del telescopio orbitante Hubble. Si giunse alla conclusione che proprio sullo sfondo del disco si muoveva un pianeta, a cui venne dato il nome di Fomalhaut b. E’ il primo pianeta extrasolare a essere scoperto non in maniera indiretta, bensì con l’osservazione diretta. Seguendo le invenzioni dei giornalisti, gli scienziati lo hanno chiamato “pianeta-zombie”, come racconta il responsabile del dipartimento di fisica ed evoluzione delle stelle dell’Istituto di astronomia RAS Dmitrij Vibe.
L’inizio della “saga di Fomalhaut” risale al 2008, quando gli astronomi dell’università californiana di Berkeley elaborarono delle fotografie della gia’ ben nota stella e del disco di polvere e gas che la circonda, ottenute con l’aiuto del telescopio orbitante Hubble. Si giunse alla conclusione che proprio sullo sfondo del disco si muoveva un pianeta, a cui venne dato il nome di Fomalhaut b. E’ il primo pianeta extrasolare a essere scoperto non in maniera indiretta, bensì con l’osservazione diretta. Seguendo le invenzioni dei giornalisti, gli scienziati lo hanno chiamato “pianeta-zombie”, come racconta il responsabile del dipartimento di fisica ed evoluzione delle stelle dell’Istituto di astronomia RAS Dmitrij Vibe.
Il pianeta
Fomalhaut b non venne inizialmente scoperto con assoluta certezza. Dopo
le prime comunicazioni sull’esistenza di questo pianeta, giunsero altre
informazioni, secondo le quali il telescopio aveva semplicemente fissato
una nube di polvere cosmica. Tuttavia, ulteriori osservazioni hanno
dimostrato che il pianeta effettivamente esiste. Coloro che lo hanno
scoperto, hanno inventato quasi per scherzo la metafora per la quale il
pianeta era morto, ma ora è apparso di nuovo e da resuscitato vaga
intorno alla sua stella. Ma è solo una bella metafora e nulla di più .
Sui giornali sono comparse congetture sulla possibilità che il pianeta
sia abitato da alcune forme di vita. Tuttavia, una vita di tipo
terrestre è difficilmente possibile: su questo corpo celeste non vi è
una superficie solida; è piuttosto un gigante gassoso con una massa di
circa due volte quella di Giove. Su Fomalhaut b fa anche freddo e buio:
muovendosi lungo un’orbita assai allungata, il pianeta va molto lontano
dalla sua stella, andando addirittura oltre l’anello di polvere cosmica.
Un giro, vale a dire un anno locale, dura 2 mila anni. Gli ultimi dati,
ottenuti dall’analisi delle nuove immagini, hanno generato una serie di
nuove domande. Ora gli astronomi cercano di capire perché il pianeta
abbia un’orbita così strana, mentre la stella non si trova esattamente
al centro del disco, ma spostata di lato, dice Dmitrij Vibe.
L’orbita fuori dal comune del pianeta Fomalhaut b dimostrerebbe forse
come questo sistema abbia in passato sofferto l’effetto di un qualche
tipo di azione dinamica, che magari subisce ancora adesso. Inoltre, il
disco che circonda la stella Fomalhaut potrebbe anch’esso essere il
risultato di tale azione .
E’ probabile che il pianeta Fomalhaut b sia passato una volta molto
vicino alla sua più grossa “sorella”, che deve ancora essere scoperta, e
che le forze gravitazionali l’abbiano scagliato sull’orbita attuale.
Secondo una versione differente, Fomalhaut b è venuto a contatto con un
pianeta più piccolo, il quale è andato distrutto e come conseguenza si è
prodotto l’enorme anello attorno alla stella. Una parte di scienziati
ritine che il sistema solare di Fomalhaut stia sperimentando ciò che
sperimentò il nostro sistema solare 4 miliardi di anni fa, afferma
l’assistente scientifico superiore dell’Istituto di astronomia Šternberg
dell’MGU, Vladimir Surdin.
La stella Fomalhaut è molto più giovane del Sole, e intorno ad essa non
ha ancora terminato di formarsi un sistema planetario. Là vi sono ancora
dei corpi celesti in fase primordiale da cui nasceranno i pianeti.
Quello più grosso si è già formato e noi riusciamo a individuarlo. Agli
altri piccoli pianeti non resta che formarsi dalla cintura di materia
protoplanetaria, che si è conservata anche nel nostro sistema solare e
che chiamiamo «fascia di Kuiper»: vi si trovano molti asteroidi di
ghiaccio e nuclei di comete. Intorno a Fomalhaut c’è una cintura molto
più grande, da cui si formeranno dei pianeti tra centinaia di milioni di
anni.
Secondo i calcoli degli astronomi, il pianeta-zombie passerà attraverso
il disco di polvere e gas attorno a Fomalhaut nel 2032. Se la sua
traiettoria passerà quasi tangente, gli osservatori potranno ammirare un
gigantesco fuoco d’artificio: il pianeta verrà a lungo a contatto con
la moltitudine di frammenti di ghiaccio e pietra all’interno
dell’anello. Saranno visibili le deflagrazioni, specialmente con la luce
infrarossa. Niente del genere accadeva dal 1994, quando una cometa
cadde su Giove. Gli astronomi attendono il seguito della “saga di
Fomalhaut”, poiché il possibile cataclisma potrebbe favorire la
distruzione della struttura del pianeta e dei componenti della sua
atmosfera.
http://italian.ruvr.ru/
L'evento di Tunguska
E’ il 30 Giugno del 1908 quando alle 7:14 dell’ora locale un oggetto infuocato di imprecisata velocità, squarcia il sereno cielo siberiano e si schianta nella taiga. La sua potenza distruttrice genera un’esplosione pari a 12 megatoni (5 X 10 alla 16 J), vale a dire mille bombe di Hiroshima. Una forza invisibile schiaccia e abbatte tutti gli alberi in un raggio di 770 miglia, accanto al fiume Tunguska, abbattuti e rovesciati con le radici completamente fuori dal terreno.
Le poche piante che si salvano, squarciate e bruciate, restano a disegnare un paesaggio spettrale. Le temperature sviluppate intorno ai dalla violenta esplosione (intorno ai 15000 gradi Kelvin) determinarono la distruzione di interi branchi di renne. All’ esplosione termica iniziale seguono violentissime onde d’ urto, una tempesta infuocata ed una pioggia nera che contaminò il territorio per centinaia di miglia. La scossa sismica che ne derivò fu registrata negli osservatori di Mosca, Parigi, Londra e perfino Washington, dall’ altra parte del globo.
Una gigantesca colonna di fuoco si alzò nel terso cielo azzurro, raggiungendo un’ altezza tale da rendere visibile la sua luce accecante agli sbigottiti siberiani distanti centinaia di miglia. I bagliori furono visibili anche in Europa e Asia, tanto che un golfista Inglese scrisse sul Times di aver potuto quella sera tranquillamente leggere un libro a l’una di notte.Il boato dell’esplosione fu udito fino a 200 chilometri dall’ epicentro. l khan (sindaco) di Vanavara, l’unico villaggio nei pressi, a 80 km, mandò degli esploratori a vedere cosa fosse accaduto alle renne al pascolo in quella regione. Tornati, questi racconteranno storie di morte e distruzione tali che l’intiera zona divenne in breve tempo tabù.
Ma quale evento avrebbe generato una tale catastrofe? Le prime risposte a questa domanda arrivarono dopo ben 19 anni dalla data dell’evento, questo perchè nel frattempo la Russia stava attraversando una complicata situazione politica (la fine della guerra russo-nipponica, rivoluzioni, brigantaggio), e per questo motivo i fatti di Tunguska non rappresentarono una preoccupazione prioritaria.
Ma a quanto pare i governi non furono gli unici a non dare importanza al fenomeno, tant’è che perfino nei giorni a ridosso della catastrofe nessuno ne parlò, furono spese solo poche righe su alcuni giornali locali. Uno di questi, il ‘Sibirskaya Zhizn’ proponeva una ipotesi meteorica del fenomeno. Fu prorpio leggendo tale quotidiano che il ricercatore scientifico Leonid Kulik, si mise a capo di una spedizione per conto dell’Accademia delle Scienze Russa, per far luce sull’accaduto. Una volta giunto sul posto, quello che si parò davanti agli occhi dell’incredulo Kulik fu uno scenario apocalittico, non vi era infatti più traccia della foresta che avrebbero dovuto trovarvi, vi erano solo arbusti divelti e carbonizzati nell’area di almeno 2200 km quadrati. Ma nonostante anni di ricerche e inutili scavi nelle torbiere del monte Stojkoviched, il drenaggio dei laghetti della Palude Sud, Kulik non riuscì mai a trovare nessuna traccia del cratere che il metorite di ferro-nichel alla base della sua teoria, avrebbe dovuto lasciare.
Ma quale evento avrebbe generato una tale catastrofe? Le prime risposte a questa domanda arrivarono dopo ben 19 anni dalla data dell’evento, questo perchè nel frattempo la Russia stava attraversando una complicata situazione politica (la fine della guerra russo-nipponica, rivoluzioni, brigantaggio), e per questo motivo i fatti di Tunguska non rappresentarono una preoccupazione prioritaria.
Ma a quanto pare i governi non furono gli unici a non dare importanza al fenomeno, tant’è che perfino nei giorni a ridosso della catastrofe nessuno ne parlò, furono spese solo poche righe su alcuni giornali locali. Uno di questi, il ‘Sibirskaya Zhizn’ proponeva una ipotesi meteorica del fenomeno. Fu prorpio leggendo tale quotidiano che il ricercatore scientifico Leonid Kulik, si mise a capo di una spedizione per conto dell’Accademia delle Scienze Russa, per far luce sull’accaduto. Una volta giunto sul posto, quello che si parò davanti agli occhi dell’incredulo Kulik fu uno scenario apocalittico, non vi era infatti più traccia della foresta che avrebbero dovuto trovarvi, vi erano solo arbusti divelti e carbonizzati nell’area di almeno 2200 km quadrati. Ma nonostante anni di ricerche e inutili scavi nelle torbiere del monte Stojkoviched, il drenaggio dei laghetti della Palude Sud, Kulik non riuscì mai a trovare nessuna traccia del cratere che il metorite di ferro-nichel alla base della sua teoria, avrebbe dovuto lasciare.
Per spiegare l’assenza di tracce Kulik affermò che si sarebbe dovuto trattare non di un singolo meteorite, bensì di uno sciame,ma anche in questo caso non mancarono le smentite, infatti se così fosse stato, si sarebbero dovuti trovare almeno dei piccoli frammenti. Ma così non fu e con l’avvento della seconda guerra mondiale e della dittatura stalinista il mondo dimenticò l’enigma di Tunguska, almeno fino a quando lo scrittore di fantascienza e saggista sovietico ing. Alexander Kazantsev, propose attraverso una serie di articoli ed il libro “L’ospite dello spazio”, un ipotesi ufologica dell’impatto, molto singolare. Egli era fermamente convinto che data l’assenza di prove materiali di un impatto meteorico, quella dell’UFO crash fosse un ipotesi plausibile. Neanche a dirlo, nell’arco di breve tempo, numerose istituzioni tuonarono contro questa teorie giudicata assurda, e così l’Accademia delle Scienze russa decise di aprire nuove ed accurate indagini. Ma ancora una volta non fu trovato nulla di definitivo.
Le ipotesi
Le ipotesi
Al fine di facilitare una più attenta analisi dei fatti, abbiamo ritenuto utile catalogare le numerose ipotesi affinchè possiate avere un quadro complessivo della casistica.
IPOTESI COMETARIA
Nel 1978 l’astronomo cecoslovacco Lubor Kresak rilanciava l’ipotesi cometaria, asserendo che l’ordigo di Tunguska altro non era che un pezzo staccatosi dalla cometa Encke. Si sarebbe trattato dell’esplosione del nucleo radioattivo di una cometa.Ma ben presto approfonditi studi confutarono questa ipotesi. Il ritrovamento nel 1987 di un frammento si iridio sarà la prova che scarterà definitivamente tale teoria..
IPOTESI METEORICA E ASTEROIDEA
L’ipotesi che a tuttoggi convince di più, sorretta da numerosi studiosi, sarebbe quella che identificherebbe l’oggetto in questione con un asteroide di natura rocciosa, grande come un grattacielo del peso di circa 1milione di tonnellate, ma poco compatto. La sua scarsa compattezza sarebbe stata alla base della sua esplosione a qualche centinaio di metri dalla superficie.
Secondo questa teoria l’asteroide viaggiando ad una velocità di circa 15 km/s sarebbe penetrato all’interno dell’atmosfera terrestre e sottoposto alla resistenza dell’aria si sarebbe frantumato, a questo punto una volta decelerato si sarebbe riscaldato fino a raggiungere i 30.000 gradi Kelvin. L’enorme calore prodotto avrebbe provocato l’incendio della foresta e l’immane onda d’urto, stimata in termini di pressione intorno ad 1 tonnellata/mq, che avrebbe abbattuto gli alberi, e quant’altro siparò sul suo cammino, lasciando al suolo un’orma ‘a farfalla’ di 2150 kmq di terra devastata.
L’enorme fungo sarebbe stato responsabile dell’esplosione captata dai sismografi e della segnalazione, sui magnetometri russi, di un momentaneo ’secondo polo nord’, a Tunguska. Con questa ipotesi si spiegherebbe anche perchè alcune chiazze chiazze di vegetazione siano rimaste quà e là intatte. Merito delle nuvole a pecorelle, che avrebbero protetto alcuni sprazzi di terreno dal rogo irradiante, che si alimentava dell’azoto atmosferico, ossidato dalle alte temperature.
Il ritrovamento nel 1987 di un frammento di iridio (metallo particolarmente presente nei meteoriti), sembrò essere una conferma delle ricerche dello studioso croato Korado Korlevic, che partecipò alla spedizione internazionale del 1990 ed autore del libro “Tunguska Risolto”. Oltre all’iridio, nella zona prossima all’epicentro, furono trovate anche delle piccole sferette vetrose, come documentò nel settembre del 1986 Il National Geographic, anche questi frammenti “indicavano che si era trattato di un evento meteorico”. “Piccolissime sferule vetrose con diametro compreso tra pochi micrometri ed un millimetro, somigliavano molto alle Tectiti; tuttavia di meteoriti non se ne trovò mai traccia”, scriverà la rivista “L’astronomia” nel novembre 1992.
Nessun meteorite, nessun cratere, insomma troppe lacune….per questa teoria che sembra spiegare solo in parte cosa successe; una ipotesi teoricamente valida, ma che non lo è altrettanto dal punto di vista pratico!
BUCO NERO
Nel 1973 J. Ryansi ipotizzò che la catastrofe di Tunguska fosse da imputare ad un mini-buco nero, che avrebbe attraversato la Terra. Questa bizzarra ipotesi, tra l’altro, inverificata, non fu mai presa sul serio, visto e considerato che un buco-nero, anche se di piccole dimensioni avrebbe generato danni assai più grandi!
ANTIMATERIA
Ma c’è anche chi avrebbe ipotizzato, alla luce della scoperta dell’animateria, che l’esplosione sarebbe avvenuta a causa di una quantita’ appunto di antimateria compresa tra i 300 grammi e 5 tonnellate, con un diametro compreso tra i 4 e i 100 cm.
La teoria sull’antimateria ci dice che nel caso in cui della MATERIA incontrasse dell’ANTIMATERIA si andrebbe incontro ad annichilazione, la quale produrrebbe una quantità di energia esplosiva impressionante. Ma il problema di questa teoria consiste essenzialmente nel fatto che se ciò si fosse davvero verificato, l’Antimateria cosmica si sarebbe dovuta annichilire già a contatto con la materia presente negli strati alti dell’atmosfera.
IL RITORNO DELLA CODA MAGNETICA TERRESTRE
L’ipotesi secondo cui i danni provocati nella zona di Tunguska erano imputabili ad un fenomeno fisico noto come ritorno o contraccolpo della coda magnetica terrestre, fu scartata come poco probabile in seguito, alle segnalazioni di alcuni testimoni oculari, che giuravano di aver visto un oggetto luminoso attraversare il cielo.
LA TEORIA DELL’AGENZIA NOVOSTI
Secondo quanto reso noto dall’agenzia di stampa Novosti il 20 settembre 1989, il bolide di Tunguska sarebbe stato un piccolo meteorite caduto in un giaciemnto ricco di gas condensato, trovato dai geologi sotto il bacino di un fiume locale. Il ruolo svolta dal meteorite sarebbe stato quello di un grande fiammifero acceso che a contatto con il gasdotto avrebbe dato luogo ad una esplosione di dimensioni apocalittiche. Ma la probabilità in termini statistici che ciò si sia verificato è veramente molto remota.
IPOTESI ALIENA
E’ la seconda ipotesi più accreditata dopo quella meteorica, essa fu proposta intorno al 1946 dall’ingegnere sovietico Alexander N. Kazantzev, e ripresa inseguito anche da T.Atkis e J.Baxter nel ‘76 ne “Il fuoco venuto dal cielo” e, nell’ ‘84, dall’accademico Vassiliev.
Secondo l’interpretazione di questi studiosi, ciò che precipitò nella zona di Tunguska non fu un meteorite, bensì un oggetto volante non identificato guidato da entità intelligenti. Il mezzo volante secondo questa teoria sarebbe stato alimentato da poteti motori che sfruttavano energia nucleare, nel 1959, il prof. Felix Zihgel, dell’Istituto di Aviazione di Mosca confermò tale ipotesi.
Alla luce delle testimonianze di coloro che videro quanto precipitò sui cieli di Tunguska, numerosi ricercatori si ritengono convinti che il mezzo esploso fosse stato sicuramente artificiale, esso infatti aveva una forma a cilindro allungato e si ristringeva alle estremità, inoltre la sua velocità stimata secondo quanto visto dai testimoni, non avrebbe superato i 2500 km/h, una velocità troppo bassa per un oggetto proveniente dallo spazio. Se ragionando per assurdo, un meteorite si fosse introdotto nella nostra atmosfera a quella velocità sarebbe dovuto essere così grande da oscurare il cielo. A detta dei testimoni inoltre l’oggetto avrebbe eseguito una serie di manovre per così dire “intelligenti”mutando rotta più volte durante la discesa e descrivendo un arco di circa 600 Km.
Nel letto del fiume Vashka, lungo la traiettoria dell’oggetto, fu trovato non molto tempo fa, un frammento metallico brillante dalle curiose proprietà, esso ad esempio quando veniva sfregato fortemente, produceva scintille. Il frammento fu analizzato dal Dott. Valentin Fomenko, laureato in Scienze Tecnologiche e membro della Commissione sui Fenomeni Anomali. Le dichiarazioni che egli riporto a seguito delle analisi furono che il frammento in questione era costituito da un insieme di elementi rari (sulla Terra!): 67,2 % di cerio, 9% di neodimio, 10,9% di lantanio e solamente dello 0.04 % di uranio e molibdenio.
Alcuni di questi elementi citati, come ad esempio i primi tre, sono assolutamente rari, figuriamoci se aggregati in un oggetto di forma assolutamente regolare. Inoltre, l’oggetto non possedeva, nella sua struttura, atomi di ossigeno e non presentava traccia di ossidazione, cosa impossibile in oggetti terrestri. Infine, qualsiasi fusione di elementi rari ottenuta sulla Terra presenta tracce di sodio e calcio. In questo oggetto ritrovato non c’è traccia dei due elementi! L’analisi mostra una struttura cristallina sconosciuta, o meglio, questa struttura cristallina composta da poche centinaia di atomi, sulla Terra si conosce solo teoricamente e si suppone che per ottenerla occorra una compressione a bassa temperatura e a decine di migliaia di atmosfere. L’analista, pertanto, concluse, a ragione, che tale oggetto, decisamente, aveva una origine artificiale non terrestre!
E’ possibile che quell’oggetto sia stato parte di un veivolo extraterrestre schiantatosi proprio nella zona di Tunguska? Non possiamo saperlo con certezza, ma nulla è da escludere!
http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/tunguska.htm
Antichi astronauti, imponenti città megalitiche costruite con l’aiuto di civiltà aliena? Secondo i teorici degli antichi astronauti è possibile, ecco gli indizi.
Senza un piccolo aiuto interplanetario, come avrebbero imparato i primi egizi ad impilare i quasi due milioni e mezzo di blocchi di pietra calcarea e granitica che formano la grande piramide di Giza? Come poteva l’uomo preistorico spostare gli enormi massi di Stonehendge?
Metalli pesanti e malattie neurologiche (in particolare SLA)
Dott.ssa Fiamma Ferraro
Anche se non è certo possibile pensare che un accumulo di metalli pesanti sia LA causa unica di numerose patologie del sistema nervoso, compresa la SLA (sarebbero necessari ulteriori studi sull'argomento), potrebbe trattarsi di un fattore negativo che si associa ad altre influenze nocive, aggravandole, oppure che peggiora uno stato di malattia già esistente. Cercare di accertare se vi sia un eventuale eccesso, eliminarlo almeno parzialmente e cercare perlomeno di evitare ulteriori accumuli non può che far bene.
Uno dei molteplici problemi legati alla nostra società “moderna” e tecnologicamente evoluta è il fatto che il nostro ambiente è impregnato di metalli pesanti (arsenico, piombo, nickel, alluminio, mercurio,cadmio ed altri)- a nostra insaputa. Purtroppo non c’è via di scampo; si trovano ovunque: nell’aria (tubi di scappamento, industrie), a volte nelle pentole, pile, cosmetici, deodoranti, vaccini, otturazioni dentarie, alimenti, e a volte anche nell’acqua potabile. Sull’argomento avevo già scritto in generale in un precedente intervento. Qui invece vorrei esaminare l’influsso nocivo di un eccesso di metalli pesanti su uno dei sistemi più delicati, quello nervoso, ed in particolare in relazione ad una malattia, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), la cui frequenza è quasi raddoppiata nel giro degli ultimi decenni.
Nel contemplare l’organismo umano è opportuno tenere presente che la fisiologia dell’uomo odierno è tutt’ora quasi invariata rispetto a quella dei nostri antenati di migliaia di anni fa, ed anche oggi non disponiamo di meccanismi di difesa in grado di proteggerci efficacemente contro i metalli pesanti; ne vengono eliminate quantità infinitesimali, e alcuni organismi li eliminano più efficacemente mentre in altri l’accumulo è più rapido. L’accumulo è progressivo nei tessuti e negli organi, a livello intracellulare, con effetti nocivi. Come se ciò non bastasse, quando oltre ai metalli pesanti sono presenti altre tossine, vi è un potenziamento reciproco, con un incremento notevole del livello di tossicità in generale.
La medicina allopatica da secoli descrive e tratta intossicazioni acute da metalli pesanti (l’esempio più noto è l’intossicazione da piombo, della quale si parlava già ai tempi degli antichi Romani), senza rendersi conto invece dei danni causati da un accumulo lieve ma cronico e costante dei medesimi. Due statistiche interessanti:
1. Nelle ossa degli scheletri di persone morte negli ultimi cinquanta anni il livello di piombo presente, rispetto a quello contenuto negli scheletri di persone morte nell’era preindustriale, è superiore di 500 volte.
2. Se si prelevasse un’otturazione dei denti a base di amalgama, che molti di noi hanno in bocca e la si gettasse in un lago, vi sarebbe, per eccesso di mercurio, un divieto di pesca, nuoto ed immersione nel lago in base alla legislazione di molti Stati.
Gradualmente iniziano ad emergere determinate statistiche: qualche anno fa, il Lancet (una rivista tra le più autorevoli in campo medico-scientifico) ha pubblicato uno studio che dimostrava una correlazione tra il morbo di Alzheimer ed un accumulo di alluminio nell’organismo. Altri studi invece dimostrano un collegamento tra la Sclerosi Multipla, l’Autismo e la presenza di mercurio, altri il nesso tra cadmio, piombo e SLA, altri infine l’effetto nocivo dei metalli pesanti sul sistema immunitario. Le cellule del cervello, data la loro importanza, godono di una particolare protezione, costituita dalla barriera emato-encefalica, che trattiene, non lasciandoli passare, molti veleni e sostanze nocive; la protezione non è però assoluta. Così ad esempio le molecole di mercurio sono talmente piccole che a quanto pare riescono ad attraversare la barriera: l’antica espressione popolare inglese “mad as a hatter” (matto come un cappellaio) deriva dal fatto che secoli fa chi confezionava i cappelli veniva a contatto con notevoli quantità di mercurio e dopo un po’ spesso dava segni di squilibrio mentale. Vi sono poi delle sostanze che indeboliscono e rendono la barriera più facilmente attraversabile, come ad esempio l’acido citrico ( di cui sono ad es. ricche le bibite come la Coca-Cola e la Fanta, per di più contenute in lattine d’alluminio che viene sciolto dall’acido!)
SINTOMATOLOGIA E REAZIONE DELL’ORGANISMO
La diagnosi di un accumulo tossico di metalli pesanti non è semplice; ci vuole un medico esperto ed informato. I sintomi a livello clinico sono generalmente molto vaghi: stanchezza, astenia, cefalea, depressione, nausea, disturbi intestinali, dolori addominali
Spesso uno di questi sintomi viene classificato e trattato con i farmaci consueti. Ad esempio, ci sono stati casi di “depressioni refrattarie a trattamenti farmacologici” causate da un accumulo di metalli pesanti; oppure casi di “gastrite” trattati per anni con “antiacidi” (che spesso contengono alluminio). Inoltre, paradossalmente, gli eccipienti di numerosi farmaci contengono metalli pesanti. Ogni essere umano è un individuo unico: questo implica che la patogenesi della malattia in ognuno è un caso a sé. Per questo motivo, le manifestazioni e/o le malattie causate da un’intossicazione da metalli pesanti variano da persona a persona. Descrivo 3 casi dal mio studio:
1. Paziente affetto da asma allergico. Livelli altissimi di alluminio e nickel (contatti con questi metalli sul posto di lavoro).
2. Paziente in apparente buona salute; poco tempo dopo l’estrazione di otturazioni dentarie all’amalgama, comparsa di affezione cardiaca, deterioramento della vista, malessere generale. Livelli altissimi di mercurio. (Durante le estrazioni di otturazioni all’amalgama, se non sono fatte da dentisti molto esperti che seguono le necessarie precauzioni, possono essere rilasciate nell’organismo elevate quantità di mercurio.
3. Paziente affetto da Sclerosi Multipla in stadio avanzato. Comparsa dei primi sintomi qualche mese dopo una vaccinazione. Livelli altissimi di mercurio; fino ad alcuni anni fa il mercurio era contenuto, come conservante, in numerosi vaccini e molti hanno messo in relazione il grande aumento dell’autismo tra i bambini con l’accumulo di mercurio causato dalla serie di vaccinazioni consecutive alle quali è sottoposto nei primi mesi di vita il fragile organismo dei neonati. La dr. Amy Yasko, in America, ha un calendario d’appuntamenti pieno fino al 2010 perché, a quanto pare, sarebbe riuscita a risolvere tutti i casi di autismo da lei trattati con una particolare forma di disintossicazione dal mercurio.
INTERPRETAZIONE DI QUESTI DATI NEL CONTESTO DELLA SLA
Sarebbe scorretto sostenere che un accumulo di metalli pesanti sia LA causa unica di numerose patologie del sistema nervoso, compresa la SLA (ci sarebbe comunque bisogno di ulteriori studi sul ruolo dei metalli pesanti nel contesto della SLA); potrebbe però trattarsi di un fattore negativo che si unisce ad altre influenze nocive e che peggiora uno stato di malattia già pre-esistente. Mi è capitato non raramente di sentire colleghi rinomati dire: “Non ci credo alla storia dei metalli pesanti
” A mio avviso non si tratta di “credere” o “non credere”; è risaputo e dimostrato scientificamente che i metalli pesanti sono tossici per le cellule di qualsiasi organo o tessuto vivente ed in certi casi, in particolare in organismi già indeboliti o in cui la disintossicazione funziona meno bene, possono verificarsi le conseguenze ed effetti nocivi sopra-elencati.
Se poi si inseriscono nella banca-dati MEDLINE i termini “heavy metals” ed ALS si trovano numerosi studi che dimostrano l’esistenza di un collegamento.
Non vale forse la pena, nel contesto di una malattia aggressiva come la SLA, ed in cui i fattori eziologici sono tutt’ora sconosciuti, accertare se vi sia un accumulo eccessivo di metalli pesanti nell’organismo???
E’ noto che livelli eccessivi di metalli pur benefici ed indispensabili per l’organismo, come il ferro ed il rame, se presenti in eccesso (come avviene in caso di emocromatosi e morbo di Wilson), possono provocare danni a vari organi; è necessario quindi che anche i metalli benefici siano presenti in quantità non eccessive e nelle proporzioni giuste l’uno con l’altro. Come è possibile quindi pensare che non sia importante controllare la quantità presente nell’organismo di metalli tossici e che questi, anche se presenti in quantità persino superiori a quelle purtroppo oggi divenute “normali”, non facciano comunque male e non sia necessario preoccuparsi di eliminarne almeno una parte ? Quali e quanti danni può provocare una loro presenza in quantità eccessiva? Nella SLA è noto il ruolo fondamentale che svolge l’enzima superossido dismutasi Cu -Zn (rame-zinco) SOD1; è noto anche l’antagonismo esistente tra questi due metalli, nel senso che un eccesso di rame ostacola l’assimilazione dello zinco e viceversa. Per i metalli nocivi si sa ad esempio che il mercurio è un antagonista dell’indispensabile selenio, sono note alcune altre interferenze ed antagonismi ma resta molto da imparare.
I LIVELLI DI METALLI PESANTI NEL CORPO UMANO
I metalli pesanti si depositano nei vari organi e tessuti; per questo motivo non è possibile determinare con precisione lo stato di intossicazione solo tramite un prelievo del sangue. E’ possibile misurare i livelli dei vari metalli pesanti da un’analisi del capello (a tale scopo bisogna sacrificare una ciocca di capelli). I capelli sono uno “specchio” dello stato dell’organismo; oltre al fatto che i metalli pesanti si accumulano nel capello, è anche possibile misurare i livelli di minerali ed elementi esenziali (effettuando il “mineralogramma” del capello) ed individuare eventuali carenze/eccessi di minerali. Ci sono vari laboratori specialistici presso i quali è possibile determinare i livelli presenti di metalli pesanti e minerali nell’organismo. Il test più attendibile (quello “da provocazione”, effettuato misurando i livelli di metalli eliminati nell’urina dopo la somministrazione per iniezione di una consistente dose di EDTA, è da evitare in un organismo già indebolito come quello degli ammalati di SLA perché potrebbe costituire uno stress, pur temporaneo, non tollerabile.
Il livello “normale” di qualsiasi metallo pesante nell’organismo umano dovrebbe essere 0,00, dopodiché vi sono livelli “accettabili” e livelli tossici.
LA TERAPIA CHELANTE
Se si accerta la presenza di livelli tossici di metalli pesanti, il modo migliore per eliminarli consiste, per chi è ancora in uno stato di salute relativamente buono, nell’effettuare cicli di TERAPIA CHELANTE per via endovenosa. “Chelante” deriva dal Greco “cheles” (chele del granchio. Un agente chelante “intrappola” la molecola del metallo pesante, il quale viene eliminato dal corpo per via renale). L’agente chelante maggiormente utilizzato è l’EDTA (ha un nome chimico lunghissimo, ma si tratta di 4 molecole di aceto!).
La terapia chelante dovrebbe essere effettuata da un esperto in materia; ma a questo punto bisogna evidenziare un fatto di notevole rilevanza nel contesto della SLA. L’EDTA viene, nella terapia chelante classica, somministrato per via endovenosa. L’eliminazione dei metalli pesanti può provocare reazioni di disintossicazione, ed un organismo già provato ed indebolito potrebbe anche non sopportare tali reazioni, e ne risulterebbe un peggioramento della situazione globale.
In questi casi, è opportuno intraprendere una cura molto più blanda:
Agenti naturali con effetto chelante blando: clorella, acido ascorbico (Vitamina C), aglio, spirulina, tè verde, pectina. Alcuni metalli che, in quanità minime, sono indispnsabili per l’organismo, come lo zinco ed il selenio (si trovano in molti integratori alimentari) e svolgono un effetto favorevole anche contro i metalli pesanti.
EDTA in polvere, da assumere per via orale; si può ordinare presso varie farmacie (l’EDTA di solito si trova “legato” ad un’altra molecola, ad esempio, sodio –NaEDTA-,calcio –CaEDTA-, magnesio -MgEDTA- oppure potassio –KEDTA. In questo modo, si può somministrare per via orale (attenzione! Può essere irritante nel contesto di gastriti) oppure se ne può sciogliere 1 cucchiaino nell’acqua del bagno (i metalli pesanti, legati all’EDTA si possono anche eliminare attraverso la pelle, un organo in sé, deputato anche a processi di disintossicazione).
EDTA in supposta: l’effetto è già più potente rispetto all’EDTA in polvere; si può ordinare presso farmacie tedesche.
Glutatione: questa è una sostanza endogena deputata all’eliminazione di sostanze tossiche. E’ stato accertato che nella maggior parte delle malattie croniche, i livelli endogeni di questa sostanza sono bassi. Preparati per iniezioni a base di glutatione si trovano nelle farmacie italiane ( è necessaria una ricetta medica). L’effetto per via intramuscolare à molto blando (l’assorbimento è minimo) e più potente per via endovenosa.
L’EDTA può “non distinguere” un metallo pesante da un elemento fondamentale per l’organismo, eliminando vari minerali e vitamine oltre ai metalli pesanti. Per questo motivo è molto importante, durante e specialmente dopo un ciclo di terapia chelante, reintegrare vari elementi: le vitamine del gruppo B, magnesio, zinco, selenio, manganese, cromo ed altri
Durante la terapia chelante, è importante aumentare la quantità d’acqua assunta nell’arco delle 24 ore (fino ai 3 litri) per aiutare i reni nell’eliminazione dei metalli pesanti.
Per intraprendere una terapia chelante anche in forma blanda, è comunque opportuno –è necessario, per chi sia già ammalato- farsi consigliare da un esperto in materia ed è essenziale agire in accordo con il proprio medico curante. In linea generale, si possono intraprendere cicli di qualche mese varie volte all’anno, con 2-4 mesi di intervallo tra i cicli.
EVITARE ULTERIORI DANNI DA METALLI
Oltre a cercare, con le cautele del caso, di eliminare i metalli accumulati, è di vitale importanza evitare di continuare ad avvelenarsi. Non possiamo purtroppo cambiare l’aria che respiriamo e tutti i veleni dell’ambiente circostante, e non è il caso di diventare troppo timorosi al riguardo. Vale però la pena di effettuare un minimo di sforzo per cercare di controllare l’ ambiente di casa e le sostanze che ingeriamo o sono a contatto immediato con il nostro corpo. Sono da scegliere con cure i materiali (vernici, rivestimenti ecc.) usati in casa, e soprattutto la qualità dell’acqua. Molte tubature, soprattutto se vecchie, rilasciano nell’acqua quantità notevoli di metalli pesanti. E’ vero che quasi nessuno beve più l’acqua del rubinetto, ma si continua in genere ad usarla per cucinare (minestre, caffè ecc.), ed è inoltre ingente la quantità di metalli che si può assorbire attraverso la pelle o inalare quando si fa il bagno o la doccia. E’ quindi consigliabile applicare ai rubinetti del bagno dei filtri che trattengano cloro e metalli.
Una quantità non trascurabile di alluminio e altri metalli nocivi è inoltre contenuta in vari preparati e cosmetici come deodoranti, anti-perspiranti (che in particolare nelle donne sono applicati in una zona molto delicata, e vi sono studi che ipotizzano un nesso tra il grande uso di anti-perspiranti e l’elevato tasso di tumori al seno tra le donne americane ). In particolare gli ammalati di SLA dovrebbero cercare di evitare ogni contatto con il cadmio (spesso rilasciato nell’acqua dalle tubature). Segnalo a questo proposito uno studio pubblicato sulla rivista americana di Medicina del lavoro e dell’ambiente ( J Occup Environ Health 2001 Apr-Jun; 7 (2):109-12) sul caso di un operaio di un’industria di pile al cadmio, morto di SLA in cui, nel constatare il nesso tra la presenza di cadmio e la SLA nel caso in esame, si osserva che “il cadmio compromette la barriera emato-encefalica, riduce i livelli di rame e zinco e superossidodismutasi nel cervello e potenzia l’eccitotossicità del glutammato “.
Basta considerare che il meccanismo d’azione del più efficace preparato medico finora impiegato contro la SLA, il Riluzolo, consiste appunto nel contrastare l’accumulo di glutammato, per comprendere quanto danno possa procurare, in particolare a chi soffre di SLA, questo potenziamento dell’eccitotossicità del glutammato provocato dal cadmio ed anche, a quanto pare, dal piombo ed altri metalli tossici. Ma sul problema del glutammato e di altre sostanze tossiche per le cellule del sistema nervoso scriverò in un prossimo intervento. Nel frattempo, a chi capisca bene l’inglese (purtroppo non conosco libri in italiano altrettanto esaurienti e di rigore scientifico equivalente ma vi sono vari siti interessanti che si possono trovare digitando su Google i termini glutammato monosodico aspartame e neurotossine), consiglio vivamente di leggere il libro del Neurochirurgo Dr. Russell Blaylock “Excitotoxins: The taste that kills” (eccitotossine, il gusto che uccide); lo si può ordinare tramite Internet.
Il maggiore esperto a livello mondiale sulla tematica della terapia chelante è il Dr. Gary Gordon. Il suo sito web di oltre 400 pagine (www.gordonresearch.con) è ricco di studi scientifici ed informazioni. Il sito della Società italiana di terapia chelante (SITeC) è , quello della Accademia tedesca di terapia chelante (questa terapia è stata scoperta molti decenni fa in Germania), presso la quale ho effettuato la mia formazione in questo settore, è
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C’è un piano , accuratamente nascosto , che cerca di tenere le persone sul filo del rasoio determinando