Villaggi e foreste popolano Marte. Le foto segrete


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Forse non tutti sanno dell’esistenza di alcune sconvolgenti fotografie trasmesse a terra dalla MOC (Mars Orbiter Camera(MOC) a bordo della sonda MGS (Mars Global Surveyor) prima che smettesse di funzionare “morendo” il 2 novembre 2006. Oltre alle fotografie di strutture rassomiglianti a tunnel trasparenti all’interno di canyon, osserviamo la presenza di “cose” che sembrano alberi riuniti in gruppi sparsi o intere foreste.


La possibilità dell’esistenza di vita extraterrestre ha sempre affascinato l’umanità. Per altro, tra gli scienziati si è fatta strada l’idea che se la vita esiste su Marte, questa debba essere allo stadio di batterio. Nondimeno, ci sono delle immagini riprese dalla MOC che rimangono inesplicabili.

È il caso della foto scattata a latitudine -82.02°, longitudine 284.38° (vicino al polo Sud marziano) che ha mostrato qualcosa di incredibile ma tutt’ora trascurato: una qualche forma di vegetazione su Marte.
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(immagine n° M08-04688, link ufficiale: http://ida.wr.usgs.gov/html/m08046/m0804688.html)

Queste formazioni assomigliano decisamente a macchie di vegetazione terrestri, compresi i sistemi di ramificazioni, fotografate dall’alto. Ecco un lembo di suolo marziano ripreso dalla MOC che mostra alberi. La più semplice spiegazione per tali immagini, seguendo il dettame detto del rasoio di Occam, è che si tratti di organismi vegetali di un qualche genere.

Raffrontando la scala questi “organismi” possono essere enormi, alti fino a un chilometro. Tuttavia, ragioniamo sulle condizioni ecologiche del pianeta rosso. Ora su Marte c’è un clima rigidissimo ma anche in Siberia nella cui taiga esistono numerose specie arboree. La condizione sine qua non per la crescita delle piante (sulla Terra), specie gimnosperme molto resistenti non sono la tenue pressione atmosferica e la minore gravità che, anzi, unite all’abbondanza di anidride carbonica gassosa, costituiscono un vantaggio per le piante, ma la presenza di acqua liquida nel suolo.

C’è acqua allo stato liquido nel sottosuolo di Marte? Le piante che vivono nel permafrost potrebbero adattarsi a Marte? Buona domanda o no?

Gli organismi vegetali (terrestri) per vivere, crescere e riprodursi hanno fondamentalmente bisogno di tre cose:


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1.Acqua (allo stato liquido)
2.Luce (inteso anche come un intervallo di temperatura)
3.Nutrienti minerali e anidride carbonica (da organicare attraverso la fotosintesi clorofilliana)

Ora, su Marte la quantità di luce che arriva al suolo è simile a quella che raggiunge la superficie terrestre (la maggior distanza dal Sole è compensata da un atmosfera più rarefatta). Data l’enorme effetto serra prodotto dalla CO2 in atmosfera anche la temperatura al suolo, specie ai tropici, non deve essere troppo bassa. Inoltre sul pianeta rosso esiste la disgregazione meteorica eolica e termica delle rocce per cui esiste la possibilità della disseminazione tramite il vento (anemocora) e il substrato per l’attività radicale delle piante. Le Conifere (pini, abeti, larici, sequoie) sono piante antichissime che una volta dominavano le terre emerse in particolare durante il periodo Carbonifero (350-300 milioni di anni orsono), così chiamato perché i tronchi di questi esseri vegetali con il tempo fossilizzarono diventando l’attuale carbone fossile.

Se ben guardiamo, non ci sono controindicazioni biologiche alla crescita regolare di alcune specie di piante arboree simili alle conifere terrestri su Marte. Atmosfera più rarefatta che sulla Terra quindi maggior necessità di superfici per l’interscambio gassoso compensata dalla maggiore quantità di anidride carbonica.

Sotto tali condizioni l’ipotesi dell’esistenza di esseri vegetali giganteschi diventa più accettabile. Sovente questi “boschetti” si allargano attorno ad apparenti bacini contenenti del liquido, presumibilmente acqua. Del resto perché non ci dovrebbe essere? L’ossigeno è abbondantissimo su Marte sia nelle rocce perlopiù ossidi (composti dell’ossigeno) sia nell’aria ricchissima di anidride carbonica. L’idrogeno che serve per formare l’H2O è l’elemento più comune nell’universo.

La necessità di celare l’esistenza di esseri vegetali viventi su Marte giustifica anche i sospetti che il colore del cielo marziano venga alterato onde celare il colore azzurrognolo causa la presenza di ossigeno di origine biologica. Nessuno scienziato sta attualmente studiando questa documentazione. Perché? A quale scopo mantenere questo incommensurabile segreto? La questione è probabilmente di ordine religioso... Se si scoprisse che antichissime civilizzazioni hanno costruito immense strutture su Marte, già visibili nel 1800 da Schiaparelli, il nostro mondo eretto su dogmi scolpiti nella sabbia crollerebbe.

Fonte: pianetax.wordpress.com

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