Marte: la faccia di Cydonia fa ancora discutere



La faccia di Cydonia esiste o è un’illusione? E se esiste è stata realizzata da un’antica civiltà marziana o comunque aliena o si tratta di una formazione naturale? Questi dubbi accompagnano gli ufologi di tutto il mondo sin dal 25 luglio 1976 quando la sonda Viking 1 la fotografò per la prima volta, salvo poi “perderla” negli anni successivi. Il volto, che secondo le ultime analisi della Nasa e dell’Esasarebbe nient’altro che una formazione rocciosa naturale, misura circa 3 chilometri di lunghezza e 1,5 km di larghezza e si trova 10 gradi a Nord dell’equatoremarziano.
Nel 1972 il Mariner 9 aveva fotografato strane strutture triangolari a forma di piramide

Qualche anno prima, nel 1972, un’altra sonda americana, il Mariner 9, aveva fotografato strane strutture triangolari a forma di piramide, con una base apparentemente di circa 3 chilometri ed un diametro medio di circa 6 chilometri, situate nella parte centro-orientale della regione di Elysium, 40 gradi a Nord dell’equatore marziano, agli antipodi della piana di Cylonia. Poteva esserci uncollegamento tra queste strutture, si sono chiesti molti ufologi per anni? Sì secondo alcuni, dato che in particolare quattro piramidi erano disposte in un raggio di 13 chilometri tra la prima e più piccola e l’ultima, la più grande, sulla superficie marziana secondo un allineamento preciso, identico a quello delle grandi piramidi egiziane nella piana di Giza.Le stesse strutture piramidali fotografate dalla sonda Viking 1

Eppure la Nasa e l’Esa col passare degli anni hanno cambiato drasticamente opinione, complice l’invio di nuove sonde come la Mars Global Surveyer, la Mars Odissey o la Mars Express, attrezzate con telecamere di nuova generazione con una risoluzione decisamente superiore. Le nuove immagini hanno spazzato via, apparentemente, l’illusione che piramidi e volto potessero essere l’opera di un’antica civiltà, mostrandoci delle semplici formazioni rocciose naturali molto curiose ma evidentemente non modellate da una mano umana o aliena che fosse. Un semplice, quanto frequente, caso di pareidolia (illusione subcosciente che riconduce a forme note oggetti e profili, naturali o artificiali che siano, di forma casuale), dunque?


E’ possibile ma non è ancora certo: nel frattempo, infatti, altri ricercatori comeVincent Di Pietro, esperto di informatica che collaborava con il Goddard Space-flight Center della Nasa, piuttosto che Richard Hoagland, ricercatore che aveva iniziato a occuparsi di Marte sin dagli anni Sessanta (noto per aver ideato una campagna di pressione tramite lettere che convinse il presidente Gerald Ford a battezzare Enterprise e non Constitution come inizialmente prescelto il primo prototipo dello Space Shuttle), hanno trovato quelle che ritengono essere altri segni di una possibile antica civiltà marziana.La piramide “D&M” (Di Pietro e Molenaar), il cosiddetto “Forte” e la “città”

Tra queste la piramide “D&M” (Di Pietro e Molenaar, il suo collaboratore), il cosiddetto “Forte” e la “città”. Possibile che anche in questi casi si tratti di suggestione e pareidolia? Non si può esclude ma la sensazione è che sotto la sabbia marziana possa essere celato in antico centro rituale. Stranamente, o forse no, le successive missioni su Marte non hanno più portato le sonde in prossimità della piana di Cydonia né dell’altopiano di Elysium. L’importante è saper distinguere, come sempre, le immagini originali e realmente “curiose” dai numerosi “fake” che circolano in rete (come l’immagine della presunta statua di foggia ellenica che ricorda il volto di Apollo) e, piuttosto che abboccare a questi ultimi, essere pronti a gustarsi qualche buon film dedicato a Marte, da Mission to Mars (dove si ipotizza che la faccia di Cylonia possa essere in realtà un rifugio per un’astronave aliena), al recentissimo The Martian. A proposito, voi andrete a vederlo?

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