Indagine sui fenomeni paranormali spontanei

Siamo tutti sensitivi?

Sono moltissime le persone che vivono esperienze singolari e apparentemente casuali, di tipo telepatico o precognitivo, che possono essere interpretate come paranormali e dunque indicatrici di una sensitività occasionale. Ma se, come dice la fisica, abbiamo una mente non locale, allora fuori dallo spazio-tempo siamo tutti collegati.

Per provare la realtà oggettiva delle capacità paranormali, le ricerche in campo parapsicologico sono prevalentemente orientate verso soggetti particolarmente dotati di capacità ESP (Extra Sensory Perception). Tuttavia la storia della fenomenologia paranormale è molto più ricca di episodi spontanei che moltissima gente vive e che racconta come fatto straordinario, senza cogliere che potrebbero essere segnali concreti della presenza di una sensitività speciale, ormai ampiamente dimostrata in molti laboratori storici (Milan Ryzl, Tenaheff, Bender, Rhine, ecc.) e in molti studi moderni con tecniche innovative (Ganzfeld, MetaAnalisi, Neuroscienze, ecc.) .

Non essendo frutto di rigorosi controlli e di metodologie accurate, questi fenomeni spontanei sono meno accettati scientificamente: ma non per questo sono meno veri. A suo tempo aveva suscitato clamore Leo Talamonti con il suo Parapsicologia della vita quotidiana, che riportava molti esempi relativi alla diffusione di eventi paranormali, spesso non riconosciuti come tali. Il ricercatore sosteneva che certe realtà si affermano quando si raggiunge una massa critica che li rende di per sé comuni e acclarati dalla continuità e dall’estensione dei fatti.




Bene, a mio avviso, ci siamo molto vicini. All’AISM (Associazione Italiana Scientifica di Metapsichica), di cui sono Presidente, riscontriamo spesso racconti interessanti di persone che hanno vissuto esperienze singolari che, contando sulla buona fede e sul valore delle testimonianze, possono essere interpretate come paranormali e dunque indicatrici di una sensitività occasionale o in alcuni casi ripetuta. In effetti può accadere che si rilevino fenomeni eclatanti isolati, anche se l’esperienza ci porta a dire che sono più frequenti i casi in cui tali fenomeni compaiono, proseguono, almeno per un certo periodo, in modo continuativo. Per alcuni soggetti poi la realtà è che ci hanno convissuto da sempre.

Vediamo qualche esempio. Una signora di Pavia che ho testato con il ricercatore romano Roberto De Angelis, vive ripetutamente sogni che hanno attinenza con la realtà, spesso non riferita al proprio entourage, bensì a eventi legati ad estranei, che poi verifica regolarmente. Alcuni esperimenti che abbiamo tentato con lei, hanno dimostrato la presenza di capacità ESP, che tendono a confermare le esperienze che vive sin da piccola, come ad esempio i sogni premonitori. Talvolta questi presentano eventi drammatici, che lei pensa la riguardino, per poi scoprire che sono accaduti esattamente con la stessa dinamica, ma a un’altra persona. Altre volte mostrano semplici situazioni di vita, apparentemente di poca importanza: una volta ad esempio sognò un bambino biondo che giocava in un giardino; qualche giorno dopo portando il figlio a passeggio l’aveva incontrato, esattamente come l’aveva sognato. Roberto de Angelis fece con lei un esperimento interessante: dopo che lei aveva spedito una mail con il suo sogno, lui estraeva in modo casuale una tra quattro immagini di contenuto fortemente emotivo, che avevano spesso attinenza con il sogno.

Molte persone hanno sogni premonitori, ma spesso le esperienze paranormali rimangono un fatto privato, le persone non vogliono raccontarle. Un lavoro esteso sui fenomeni spontanei è stato realizzato dal Dr. Massimo Biondi, che ha raccolto numerose testimonianze e che sostiene il primato dei fenomeni spontanei, già di per sé dimostrativi della presenza dell’ESP, senza bisogno di ricorrere alle noiose serie sperimentali a valenza statistica.




In particolare, si è rilevato che sono molte le persone che avvertono quando qualcosa è accaduto ad un familiare o a una persona a cui si è legati. Rhine, uno dei primi ricercatori universitari a fare esperimenti in questo campo, rilevò che i fenomeni telepatici sono più frequenti tra persone legate affettivamente. Ad esempio la telepatia è molto frequente tra madre e figlio: è ben vero che una madre è sempre all’erta quando il figlio è in giro e spesso teme che possa succedergli qualcosa, ma ben diverso è quando ha un’improvvisa e forte sensazione di ansia e in quel momento arriva una telefonata che l’avverte di qualcosa che è accaduto. Mia madre, ad esempio, quando faceva un certo sogno, al mattino diceva subito: “È mancato uno dei miei” e poco dopo arrivava una telefonata di conferma: non sbagliava mai. Quando mio padre ebbe un terribile incidente stradale, contemporaneamente io ho avuto un mancamento che sul momento ho attribuito a qualcosa legato al lavoro; invece subito dopo ho saputo quello che era successo a lui, semplicemente non avevo collegato l’improvviso forte calo di energia all’incidente.

Un’altra signora di Alessandria mi ha raccontato di avere spesso dei presentimenti che poi si avverano puntualmente. A volte, quando riguardano una persona cara, sono per così dire mascherati (lei non capisce cioè a chi sono riferiti) e si rendono palesi solo dopo che è successo l’evento. Spesso la sua conoscenza del futuro è dovuta a una voce interiore che le dice ciò che accadrà. Talvolta sono stato testimone di queste sue qualità spontanee, che sarebbe opportuno provare a sperimentare in modo sistematico, fatto reso meno semplice dalla complessità della metodologia. Ad esempio, mi aveva descritto una zona che aveva a che fare con un caso che stavamo seguendo (di cui non posso ancora parlare) e ha indicato un ponte romano, con alcune fessure, un torrente con un grande masso al centro su cui si poteva prendere il sole, una scaletta che scendeva al fiume da una casa posta sulla riva, un’immagine sacra sulla facciata di una casa o ex chiesa, in un paese di cui mi ha fatto il nome. Il riscontro è stato pienamente corrispondente all’immagine percepita e che lei mi ha descritto in ogni particolare.

Ed ecco un altro caso: Isa, una signora di Genova, ha sin da piccola una serie di capacità che potremmo definire telepatiche, avverte mentalmente o affettivamente eventi che stanno accadendo in quel momento a distanza, oppure riesce a percepire fatti della vita dell’interlocutore, anche se non lo conosce. A me ha descritto un gattone rosso e bianco, che in effetti ho avuto per sedici anni in casa, non un gatto normale, bensì proprio un gattone come lei l’ha descritto. Altrettanto le capita quando si concentra sui grandi casi di rapimento (come le povere Sara e Yara) e oggi siamo in grado di confermare che molte cose percepite corrispondono pienamente a quanto lei ha detto e scritto (quindi verificabile) anni fa.

Anche i grandi sensitivi che ho studiato avevano e hanno queste sensazione spontanee. Quando Eder, di cui ho già parlato in precedenza, venne apostrofato in malo modo nel suo bar da un giovanotto, lo avvertì di stare attento quando parlava, perché lui poteva dirgli cosa gli era successo la sera precedente. Il giovanotto lo sfidò e Eder gli raccontò per filo e per segno gli eventi della sera prima. La cosa finì bene: i due diventarono grandi amici.

Credo che le persone siano in contatto le une con le altre, anche a loro insaputa. Rupert Sheldrake attribuisce tale facoltà alla “risonanza morfica”, per cui due entità cellulari possono avvertire la stessa energia/informazione in qualunque parte dell’universo, purché siano state in contatto almeno una volta nella loro vita. Io stesso, come molti, vivo l‘esperienza di “pensare ad una persona” e poco dopo di essere chiamato a sorpresa.

E’ evidente che se è un fatto molto probabile, non si può parlare di telepatia, ma se la probabilità è estremamente bassa, allora il fenomeno spontaneo assume valore. Non è facile isolare i due momenti, tuttavia se penso casualmente a un amico che non vedo da anni e lui poco dopo poi mi chiama, o lo incontro per strada, beh è difficile dire che non c’è alcun collegamento fra le due cose. Coincidenza? Caso? O sensitività?

Quanti di voi hanno avuto episodi simili? In fondo se tutto il materiale sperimentale non è stato ancora sufficiente a varcare la soglia della Scienza con l’ESP, se si guarda all’immensità del materiale spontaneo prodotto da libri e testimonianze, oltre che dalla vita vissuta da molti, si può facilmente convenire che c’è nella nostra mente molto, molto di più, di quanto sinora accertato scientificamente.

A onor del vero, va anche detto che molte ricerche compiute in ambito scientifico stanno effettivamente aprendo un varco alla possibilità di considerare che eventi non spiegabili richiedano il ricorso ad una ipotesi di facoltà ESP, presente in certe persone in date condizioni emotive o spirituali. Il fatto interessante è che non sono più i parapsicologi tradizionali a sostenere ciò, bensì ricercatori di altre discipline (Neuroscienze, Fisica Quantistica, Psiconeuroindocrinoimmunologi, ecc.). Analizzeremo nel prossimo numero le modalità attraverso le quali si possono misurare le facoltà ESP e quella che possiamo chiamare Intelligenza Paranormale.

di Giorgio Cozzi ⇒ karmanews.it

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