Pinocchio e' una favola massonica



Pinocchio è il protagonista principale del romanzo per ragazzi Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Lorenzini detto Collodi,
che ha avuto una diffusione straordinaria in tutto il mondo, tanto che la storia di Pinocchio viene definita da molti ‘La storia italiana più famosa nel mondo’. Sono moltissimi i bambini che hanno letto e che tuttora leggono questo romanzo.
Ma attenzione, perchè Carlo Collodi, l’inventore di Pinocchio, era un massone, e questa sua opera non è altro che una parabola massonica.
Ce lo dicono gli stessi massoni questo, infatti sul sito della loggia Hochma 182 leggiamo quanto segue in un articolo dal titolo ‘Pinocchio: una storia iniziatica’:
‘La fiaba di Pinocchio, notissima in tutto il mondo, in quanto tradotta in moltissime lingue, è una fiaba tutta italiana. Scritta da Carlo Lorenzini, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Carlo Collodi (la cui appartenenza alla Fratellanza non è avallata da documenti ufficiali, ma confermata dal suo pensiero e dalle frequentazioni massoniche), ha incantato e continua ad incantare bambini ed adulti, aldilà della preparazione letteraria del lettore; infatti può essere intesa secondo gli schemi della pur semplice impostazione favolistica oppure interpretata nei suoi significati più reconditi o velati. Essa costituisce una significativa metafora della vita e della evoluzione spirituale. Descrive infatti il cammino dell’individuo dalla sua nascita fino alla maturità.
La crescita di Pinocchio, dalla sua nascita e fino alla trasformazione in bambino vero, contiene tutti i sentimenti ed i travagli dell’animo umano: l’innato affetto reciproco tra genitore e figlio, l’impertinenza del figlio verso il genitore, l’animo indulgente del genitore verso il figlio, l’animo del bambino, che, seppure innocente, non sa resistere alle tentazioni cacciandosi in un sacco di guai e coinvolgendo in ciò anche chi gli vuole bene.
Tutto questo agli occhi del profano inconsapevole, ma da iniziato il significato è profondamente diverso.
I contenuti esoterici nelle “Avventure di Pinocchio” sono numerosi, e ad una attenta lettura la “favola” nasconde significati molto più profondi di quelli che può cogliere un bambino. Gli eventi favolistici nascondono significati e simbolismi che si rivolgono a chi è in grado di interpretarli.
Si scopre subito una favola nella favola, una favola diversa dove il “burattino” deve apparire con tutti i suoi difetti, ed è costretto a superare tutti gli ostacoli che gli si presentano per diventare “Uomo”.
Dal legno-materia prima, allorché è lavorato a regola d’arte, emerge Pinocchio, burattino sì, ma che deve farsi uomo, e che pertanto contiene già uno spirito umano inserito nel suo corpo ligneo.
Il burattino percorre dunque un percorso iniziatico che lo deve condurre ad una profonda trasformazione di tutti i piani del suo essere.
Trasformazione resa possibile con il morire da profano e rinascere quale iniziato.
Pinocchio viene impiccato, ma risorge… ed ecco la sua “morte iniziatica” .
Pinocchio dopo essere stato impiccato è costretto a bere un calice di bevanda amara (simbolo dell’amarezza dei rimorsi provocati da un non adempimento degli impegni assunti) da tre medici che simbolicamente rappresentano il Maestro Venerabile, I e II sorvegliante ed ai quali è dato il compito della “cura” materiale ma soprattutto spirituale.
I simboli della Libera Muratoria sono molti e significativi: dallo scalpello ed il maglietto di Geppetto, i cappucci neri dei conigli che si avvicinano al burattino che non vuole ingoiare la medicina amara, il cappio con cui il Gatto e la Volpe appendono Pinocchio alla Quercia grande, la barba di Mangiafuoco che come un grembiule ne copre il petto e le gambe.
Nell’incontro di Pinocchio con gli altri burattini, essi lo definiscono “fratello” e quando il burattino giunge nel teatro viene accolto con clamore.
“E’ il nostro fratello Pinocchio […]vieni a buttarti tra le braccia dei tuoi fratelli di legno!”.
La congregazione di burattini è capitanata da Mangiafuoco, minaccioso ma dal cuore compassionevole, così come ogni buon Maestro, che si prende cura dell’Apprendista. Egli,infatti, prima rimprovera e minaccia Pinocchio affinchè questi possa comprendere l’errore fatto, ma poi, commosso, gli ridona la possibilità di continuare il suo percorso, regalandogli le cinque monete che il burattino sperpererà incautamente.
Pinocchio compie diversi Viaggi attraverso gli elementi naturali per diventare Uomo; oltre ad attraversare l’elemento acqua e l’elemento fuoco, viaggiando sul dorso del colombo attraversa l’elemento aria, e poi tocca l’elemento terra quando approda alla sua agognata Spiaggia, nelle vesti di un Pinocchio stanco ma sicuro e ormai pronto a rinascere sotto le sembianze di un Uomo.
Nel ventre della balena che l’aveva ingoiato, Pinocchio sembra trovarsi nella Camera di Riflessione: al buio per prepararsi al percorso di rinascita. Quindi forse non è un caso che appena usciti dal ventre/Camera di Riflessione, sul dorso del tonno, allievo e maestro insieme, quest’ultimo facendogli superare il “mare” dell’inconscio, lo fa approdare finalmente alla spiaggia che rappresenta il prendere coscienza di se’ e l’addentrarsi nella via iniziatica.
Ed è così che il Burattino-Profano rinasce Uomo-Iniziato.
Un altro simbolo massonico è in relazione allo spoliazione dai metalli, da parte del profano durante il rito di iniziazione, dovendo questi consegnare tutto il denaro, in metallo o banconote, i gioielli e gli oggetti metallici in suo possesso. Questa spoliazione simboleggia l’abbandono dell’attaccamento alle idee preconcette e il distacco da ogni passione prima di entrare nella loggia. La stessa cosa avviene a Pinocchio nel momento in cui semina nella terra le monete d’oro , per la qual cosa dovrà continuare il suo percorso al di là dell’attaccamento ai beni materiali e alle abitudini fuorvianti. Solamente alla fine della cerimonia iniziatica i metalli vengono restituiti; allo stesso modo il burattino, verso la fine del racconto, dona i suoi quaranta soldi di rame che, appena diventato ragazzo, gli verranno restituiti trasformati in monete d’oro. In questo modo, il suo patrimonio viene moltiplicato, impreziosito e restituito come avvenuto arricchimento spirituale.
Proseguendo l’analisi della simbologia massonica, notiamo “la benda”, che copre gli occhi dell’iniziando. Ciò significa che il profano non sa vedere e ascolta troppo spesso le parole del mondo per cui, avendo bisogno di una guida, egli si afferra consapevolmente all’individuo che gli si presenta. Dal momento in cui l’iniziazione porta alla Luce, la benda gli verrà tolta contestualmente.
Un simbolo pregnante del Tempio massonico è la volta stellata, ove sul soffitto del tempio sono raffigurati il cielo, la notte e le stelle. Ciò rappresenta il cosmo, in tutte le religioni, e ha lo scopo di infondere serenità di spirito e di stimolare non tanto il sogno quanto invece la meditazione. La volta stellata dei Templi massonici è, quindi, emblema di universalità e di trascendenza perchè non frappone ostacoli tra il micro ed il macrocosmo della spiritualità universale. In Pinocchio, troviamo l’evocazione di ciò nel Campo dei Miracoli o Campo della stella, più volte citato, ove si evidenzia la possibilità di una trasformazione: è qui, infatti, che il burattino perde i metalli (monete).
Dietro la storia del burattino che cerca di diventare umano vi è una storia spirituale profonda che affonda le sue radici nelle scuole di Mistero e di Occultismo. Attraverso gli occhi di un iniziato, la raffigurazione del burattino che doveva diventare buono e redarguito spesso con prediche sul “non mentire”, diventa per l’uomo la ricerca dell’illuminazione e della saggezza. I commenti brutalmente onesti sul contesto sociale in cui si muove Pinocchio sono una raffigurazione cupa del nostro mondo moderno che prescrive, forse, un modo per sfuggire alle sue trappole
La sua storia può essere paragonata a quella dell’uomo: Pinocchio viene creato dal legno, quindi dall’elemento naturale. Egli stesso, dalla sua nascita, ha un solo desiderio: non essere più un burattino di legno, ma diventare un bambino in carne ed ossa. Un Uomo vero.
In effetti il burattino è l’emblema della passività, di colui, cioè, che è manovrato da qualcun altro, di colui che non è protagonista attivo nella propria Vita, ma che dipende dagli eventi che tirano le sue fila, che non agisce quindi da uomo libero.
La Fata, la sua Anima, interviene spesso per tirarlo fuori dai guai e, con l’aiuto di una bacchetta (anch’essa di legno) lo trasforma, infine, in bambino, l’ Uomo vero.
Pinocchio è tutt’altro che una semplice favola; è un capolavoro sempre attuale e così grande da poter accogliere le più differenti interpretazioni senza mai esaurirle. E’ una parabola massonica. Fr. S. C.’ (Fonte: http://www.hochma182.com/pinocchio.pdf).

Un’altra conferma la troviamo sulla rivista massonica ‘Il Risveglio Iniziatico’ (Anno XXII, n° 3, Marzo 2010) sulla quale è presente un articolo dal titolo ‘Pinocchio esoterico’ in cui c’è una parte intitolata ‘Pinocchio Massone’ (pag. 10-12) in cui si legge:
‘Eh, già! Potrebbe essere sorprendente ma la lettura in tal guisa mi sembra interessante da sottoporre, anche perché mette a nudo la cultura massonica alla quale apparteneva il Collodi.
Pinocchio vien fuori dal lavoro che compie mastro Geppetto, sgrossando un pezzo di pino: la similitudine con il lavoro che deve fare un Apprendista d’arte, sgrossare la pietra grezza per farla diventare cubica, è evidente.
Nella locanda dove si trovava, viene svegliato da “tre colpi” alla sua porta; i fatidici tre colpi d’Apprendista e, nella storia, affronterà i quattro viaggi dell’iniziazione attraverso i quattro elementi.
“Il campo dei miracoli” o “campo delle stelle” ricorda la volta stellata del Tempio ed il burattino ne viene introdotto dal gatto, cieco, e la volpe, claudicante. Il recipiendario, in Massoneria. entra in Tempio, per chiedere la “luce”, bendato, cieco come il gatto del racconto, e col piede sinistro scalzo, claudicante come la volpe.
Pinocchio si muove su piani orizzontali, da apprendista e compagno, e solo una volta su quello verticale, da maestro, quando sale sull’albero per nascondersi agli assassini. Qui, forse, il Lorenzini ha avuto in mente di richiamare la setta di Djebel Ansarieh detta degli “Assassini”, i cui membri erano grandi consumatori di Yhashish, da qui il nome, la quale era l’equivalente dei nostri Templari e, si è scoperto più tardi, avere conoscenze esoteriche, gradi e ritualità molto simili ai monaci guerrieri cristiani.
Nella tradizione massonica, che fa riferimento allo scozzesimo, le colonne del tempio sono sormontate ciascuna da duecento melagrani, quattrocento in tutto, guarda caso la fata turchina confeziona quattrocento panini e prepara duecento tazze di caffè e duecento tazze di latte: il bianco e nero del pavimento a scacchi posto all’interno del Tempio. Il burattino deposita i metalli, gli zecchini d’oro, seppellendoli. Questo è quello che fa un recipendario prima di essere ricevuto come Apprendista d’Arte.
Pinocchio va diverse volte “in sonno”, ciò avviene sempre prima di un passaggio iniziatico: quando gli bruciano i piedi ed è, quindi, impedito nel movimento e poco prima di essere impiccato alla quercia e, soprattutto,quando diventa, finalmente, uomo.
Arrivato alla corte di Mangiafuoco chiama i nuovi amici burattini fratelli ed è cosa reciproca. Infatti, quando giunge nel teatro viene accolto con le seguenti parole “È il nostro fratello Pinocchio. Vieni a buttarti tra le braccia dei tuoi fratelli di legno”.
A capo di tutto Mangiafuoco, apparentemente temibile e terribile, il quale brandisce una frusta che assomiglia, a dir il vero, alla spada fiammeggiante del Venerabile Maestro che la afferra a protezione della Loggia e del suo segreto.
Egli la usa per portare ordine nel teatro-Tempio e, dopo una sommossa e ristabilito l’ordine, concede il perdono, la gratificazione e la salvezza. Mangiafuoco minaccia e incute terrore al burattino ma quando ritiene che Pinocchio si fosse emendato degli errori fatti, gli consegna cinque monete e lo lascia libero di continuare il suo percorso.
Il numero delle monete ricorda la stella fiammeggiante, simbolo dei Compagni d’arte, a presupporre, probabilmente che, avendo superato le precedenti prove, il pezzo di pino meritava un aumento di salario.
Successivamente Pinocchio viene inghiottito da un pescecane e, seguendo una luce, ritrova nella pancia del pesce, dove è sistemato un tavolino con una candela dentro una bottiglia di cristallo verde, papà Geppetto.
Tutto fa presupporre al gabinetto di riflessione: il tavolino, la candela, gli scheletri dei pasti del pescecane, il sale dell’acqua marina, il nero del capace stomaco del predatore dei mari. Il verde della bottiglia, invece, rimanda al colore sacro del Graal e dello smeraldo. Lo smeraldo richiama alla mente le “Tavole di smeraldo” di Ermete Trismegisto, testo importantissimo in Massoneria, ma il verde è, anche, esotericamente, il colore dell’acqua. Lo spietato pescatore del racconto è, infatti, verde ma anche verde è il serpente che sbarra la strada a Pinocchio, riprendendo così una fiaba iniziatica del noto massone Goethe.
Dopo quest’altra avventura, avendo salvato dalla morte il suo creatore e iniziatore, mastro Geppetto, essendo passato, ancora una volta, nel gabinetto di riflessione (la prima volta vi era già stato quando, dal buio della condizione di materia vegetale inerte, ottenne la “luce” divenendo materia vegetale senziente) egli ottiene il definitivo aumento di salario: ora lavorerà in verticale e non più in orizzontale. E’ diventato UOMO’ (Fonte: http://www.misraimmemphis.org/files/104.pdf).

E’ evidente dunque l’influenza occulta-massonica nel romanzo di Pinocchio. Una ragione in più quindi per fare stare i vostri bambini lontani da Pinocchio.
Raccontate ai bambini le storie presenti nella Bibbia e non le favole profane, e trasmettetegli gli insegnamenti sani presenti nella Bibbia.

Chi ha orecchi da udire, oda.

Giacinto Butindaro

Leggete il mio libro ‘La Massoneria smascherata’

http://giacintobutindaro.org/2013/03/13/pinocchio-e-una-parabola-massonica/

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