Secondo molti studiosi di Paleoastronautica ed Archeoastronomia, nel lontano passato della Terra vari popoli extraterrestri sono giunti sul pianeta e hanno dato origine a civiltà evolute che – in effetti – la storia moderna non riesce ad inquadrare completamente; da un estratto dell’interessante sito Pacal.it ecco alcune date significative al riguardo:
18.617.837 a.C. I Kumaras, gruppo di alieni del pianeta Venere, sbarcano su un’ isola nell’attuale deserto del Gobi che a quel tempo era un oceano. (Tradizioni Braminiche)
5 milioni da anni fa I Venusiani fondano, in Bolivia, la fortezza di Tiahuanaco presso il lago di Titicaca (Peter Kolosimo)
433.000 a.C. Sbarco in Mesopotamia di alieni provenienti dal pianeta Marduk, o più precisamente “Nibiru”, che danno origine alla civiltàSumera. (Zecharia Sitchin)
Intorno al 400.000 a.C. Diffusione della cultura Oaness di alieni anfibi, con la nascita del Dio-pesce presso la cultura Sumera, dei Filistei e dei Dogon.
12.000 a.C. Arrivo in Amazzonia di extraterresti che fondano la mai più ritrovata civiltà di Akakor. (Karl Brugger)
Tra l’8000 e il 500 a.C. Fondazione da parte di culture extraterrestri di civiltà a tutt’oggi “misteriose”: Maya, Inca, Egiziani, Etruschi, Baschi. (Von Daeniken)
In questa trattazione ci soffermeremo sugli antichi Sumeri, in quanto la loro cultura sta alla base della nostra civiltà (ancora oggi facciamo uso della loro matematica, della loro scienza ed astronomia, della loro misurazione sessagesimale del tempo, della musica, di vari principi giuridici).
Zecharia Sitchin (nato a Bacu in Russia) ha studiato la Bibbia in ebraico antico ed ha dedicato tutta la sua vita allo studio delle lingue semitiche, è un esperto di civiltà Sumera ed ha scoperto che gli antichi popoli mediorientali venivano spesso visitati da una razza proveniente da un “pianeta vagante” chiamato Marduk o Nibiru (“Il pianeta che attraversa”), la cui orbita ellittica – simile a quella di una cometa – incrocia quella del nostro sistema solare ogni 3.600 anni. Non solo, secondo i miti sumeri sarebbero stati questi esseri (dettiNephilim – lett. “coloro che scesero in Terra dal cielo” dalla parola ebraica Nafal: “la caduta”, “la discesa” – o Anunnaki) a creare l’essere umano con un complesso intervento di ingegneria genetica.
Gli Anunnaki sarebbero giunti sul nostro pianeta circa 450.000 anni fa in cerca di oro perché questo metallo, necessario per risolvere problemi concernenti l’atmosfera del loro pianeta natale, scarseggiava su Nibiru.
Enki era il comandante della prima spedizione e dopo 28.000 anni giunse il fratello Enlil, questi prese il comando della spedizione dopo che Enki si trasferì in Africa nei pressi dell’attuale Zimbabwe, per estrarre oro dai vasti giacimenti là presenti nel sottosuolo.
Circa 300.000 anni fa Enki e la sua sposa decisero di creare una razza sottomessa (noi) per estrarre l’oro al loro posto, ed effettuarono una manipolazione genetica innestando DNA alieno sull’Homo erectus, creando così l’Homo sapiens (recenti ricerche sul DNA hanno stabilito che esisteva una “Eva” vissuta in Africa da 250 a 270 mila anni fa dalla quale discendono tutti gli umani).
L’uomo, in quanto ibrido genetico, non era in grado di procreare ma Enki decise di dargli questa opportunità senza l’approvazione dei suoi superiori; ciò suscitò grande indignazione e venne stabilito che la razza umana sarebbe dovuta soccombere nel cataclisma previsto in seguito ad un nuovo avvicinamento di Nibiru (circa 13.000 anni fa) e ciò sarebbe in effetti accaduto se Enki non avesse aiutato la razza umana avvisando una famiglia prescelta che nella Bibbia sarebbe stata ricordata come quella di Noé.
Finito ciò che il mito chiama Diluvio universale grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti, a quel punto, per intercessione di Enki, l’umanità fu finalmente accettata e gli dei affidarono la Terra all’uomo permettendo di ricostruirvi una civiltà nella Valle del Nilo, in Mesopotamia e nella Valle dell’Indo. Una quarta area sacra (riservata) fu lasciata agli dei, era detta Tilmun (“il luogo dei missili”) e costituiva la base di appoggio delle astronavi Anunnaki.
Se accettiamo la teoria di Sitchin allora il Sistema Solare possiede 10 pianeti (12 astri se contiamo il Sole e la Luna), ed in effetti un comunicato ANSA del 12 dicembre 2002 e un articolo della rivista britannica New Scientist ci informano dell’esistenza di un decimo pianeta nel nostro sistema solare oltre l’orbita di Plutone che influenzerebbe le orbite dei pianeti esterni. Il cosiddetto “pianeta X” sarebbe stato ipotizzato anche dall’astronomo John Murray analizzando la deviazione gravitazionale delle orbite di 13 comete.
In vari manufatti i Sumeri hanno lasciato testimonianza delle loro avanzate conoscenze astronomiche (impossibili per il grado di civilizzazione ipotizzato allora dagli storici, se si pensa che Plutone è stato scoperto solo nel 1930!), ad es. nel sigillo accadico del III millennio a.C. (sigla VA/243), conservato al Museo di Berlino, è riprodotto il Sistema Solare costituito dal Sole e da altri undici globi o pianeti; nel testo mesopotamico K.3558 vengono descritti i membri del gruppo mulmul (il nostro sistema solare) e nell’ultima riga si legge: “Il numero dei suoi corpi celesti è dodici. Dodici sono le stazioni dei suoi corpi celesti. Il totale dei mesi della luna è dodici“; ed ancora, nella tavola detta TE alla riga 20 si legge: “naphar 12 sheremesh ha.la sha kakkab.lu sha Sin u Shamash ina libbi ittiqu” (In totale 12 membri a cui appartengono il Sole e la Luna, e dove orbitano i pianeti).
Il testo che narra la genesi del Sistema Solare è l’Enuma Elish (“Quando nell’alto” – 2000 a.C. circa), composto da sette tavole dove si precisa che esistono all’inizio solo tre dèi, o pianeti, APSU (Sole, “Uno che esiste fin dal principio”), MUMMU (Mercurio – “Uno che è nato”) eTIAMAT (“La vergine della vita”, da cui origina la Terra). Dal rimescolamento delle acque primordiali nascono prima LAHMU (Venere,“Signora delle battaglie”) e LAHAMU (Marte, “Dio della guerra”) e poi ANSHAR (Saturno, “Primo dei cieli”) e KISHAR (Giove, “Primo delle terreferme”) che generarono ANU (Urano, “Quello dei cieli”) e GAGA (Plutone, consigliere e messaggero di ANSHAR). I testi Sumeri citano anche EA (Nettuno, “Abile creatore”). Il testo prosegue descrivendo le turbolenze iniziali dei pianeti (orbite irregolari) ed una relativa pace interrotta dall’arrivo di un nuovo dio-pianeta MARDUK, pianeta formatosi nel Profondo. MARDUK si scontra con TIAMAT, prima colpendola con un suo satellite e poi
è lo stesso corpo planetario a dividerla in due (una metà frantumata formerà la fascia degli asteroidi) mentre uno dei satelliti di MARDUK si scontra con la metà separata (che diventerà la Terra) spingendola in un’orbita nuova assieme a KINGU (la Luna), già suo satellite.
Dopo di ciò, nel suo giro orbitale, attrasse il satellite di ANSHAR (Saturno), GAGA (Plutone) e gli fornì così una sua propria orbita attorno al Sole (da notare che gli scienziati attuali confermano che Plutone è più un asteroide che un pianeta vero e proprio). Il testo epico afferma chiaramente che MARDUK era un invasore proveniente dall’esterno del sistema, ed in effetti gli astronomi moderni che studiano il “Pianeta X” affermano che si è certamente formato al di fuori del Sistema Solare a causa della sua orbita retrograda.
Sumeri e Conoscenze Extraterrestri
Nel Vorderasiatische Museum di Berlino è conservata un incisione sumera con la sigla VA/243 la quale raffigurerebbe con le corrette dimensioni in scala tutti i pianeti del nostro sistema solare.
Se quel disegno non e un’illusione ottica non e lecito chiedersi come era possibile riprodurre in scala il
Sistema Solare circa 5.000 anni fa? Come tutti sappiamo, ai tempi dei sumeri i telescopi non cerano e il pianeta piu distante visibile ad occhio nudo era Saturno. Quindi si faceva ‘poca’ strada.
La cosa strabiliante inoltre è che nel disegno sarebbe raffigurato un decimo pianeta, soprannominato Nibiru degli antichi Sumeri, un corpo planetario piu grande della Terra che attraverserebbe una volta ogni 3600 anni circa il Sistema Solare secondo un orbita molto eccentrica ed inclinata di alcune decine di gradi sull’eclittica. E questo pianeta ai giorni nostri non è stato ancora individuato…
E’ probabile, ma non dimostrato che questo pianeta possa avvicinarsi non poco a qualche pianeta esterno di una stella della Costellazione di Orione se non addirittura fungere da “Pianeta Navetta” tra il nostro sistema ed un altro simile.
Dalla medesima fonte Sumera apprendiamo anche che da questo pianeta sarebbero trasbordati sulla Terra esseri viventi a cui i Sumeri diedero il nome di Anunnaki la cui traduzione significa “Coloro che dal cielo scendono”.
Vi è inoltre un’altra considerazione importantissima da fare: ai tempi dei Sumeri si credeva che la terra fosse al centro dell’universo e tutti gli astri le ruotassero attorno! Il disegno dimostrerebbe invece come gia a quei tempi la teoria geocentrica fosse superata!
Molte teorie si sono sviluppate attorno a questa incisione, una tra tutte e quella di Zecharia Sitchin, autore occulto, il quale crede che gli abitanti di Nibiru furono i nostri fondatori grazie a un intervento di ingegneria genetica.
Nel 1966 Carl Sagan, il grandissimo astrofisico oggi scomparso, scrisse nel suo libro “La vita intelligente nell’universo” quanto segue a proposito dell’incisione in oggetto: “Nell’illustrazione vediamo che il cerchio centrale è circondato da raggi e che puo essere identificato molto chiaramente come un sole o una stella. Ma come dobbiamo interpretare gli altri oggetti che circondano ciascuna stella? E quanto meno un assunto naturale che rappresentino i pianeti [.]. Il sigillo cilindrico nell’illustrazione presenta, curiosamente, nove pianeti attorno al sole prominente in cielo (e leggermente piu a destra, due pianeti minori)”
Possibile che i Sumeri conoscessero meglio di noi stessi il nostro sistema solare e abbiano lasciato quest’incisione per darci lezioni di astronomia? Nella popolazione sumera vivevano forse due persone come Copernico e Galileo? Siamo in piena fantarcheologia o una spiegazione più razionale esiste?
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