Notizie sconcertanti dal convegno del CUFOM svoltosi il 29 Aprile nella Casina Vanvitelliana di Bacoli.
Il presidente Angelo Carannante ha illustrato la sua teoria relativa alla presenza di un'altra scultura nei pressi della Face di Cydonia, su Marte. La scoperta è particolarmente importante in quanto conferma la teoria per cui la famosa Face sarebbe l'immagine di Alalu, uno degli Anunnaki morto in esilio sul pianeta rosso, come descritto su una delle tavolette sumere studiate da Zecharia Sitchin.
Fra i relatori del convegno anche la contattista Iwona Szymanska che ha spiegato ai convenuti i particolari del suo rapimento, avvenuti molti anni fa, e l'astrofilo Berardino Ferrara. Ma lo scoop della serata è venuto dal presidente onorario del Cufom, ing. Ennio Piccaluga (Fig. 2). I suoi studi, finora indirizzati verso il pianeta Marte, si sono ultimamente orientati verso le lune di Saturno. Su una di esse, #encelado, è stata ultimamente accertata la presenza di acqua (Fig. 1). Una scoperta sicuramente di straordinaria importanza, ma pare che ci sia molto di più in quella zona del Sistema Solare.
Luci nella notte su un satellite di Saturno
Forse, addirittura una città, sulla luna Giapeto, un satellite con un diametro che è meno della metà della nostra Luna. La sua massa però è di ben 40 volte inferiore. Un satellite vuoto? Un corpo....artificiale? Di sicuro richiama la cosiddetta "Morte nera" della saga di guerre stellari (Fig.
3) e, come questa, ha un anello intorno all' equatore, come se si trattasse di due pezzi uniti e....saldati fra loro, come è possibile osservare nella Fig.4. Incuriosito da questa strana e singolare caratteristica, l'ing. Piccaluga ha esplorato con attenzione le mappe inviate a Terra dalla sonda Cassini (Fig. 5), mappe con risoluzione di circa 1000 m./pixel. Non sufficente a rivelare oggetti dettagliati, ma più che adeguata per mostrare particolari di una certa dimensione. Lo studio ha dato però dei risultati inattesi ed in un certo senso inaccettabili: nella notte del pianeta con gli anelli, sulla sua luna Giapeto ci sono.....delle luci accese (Fig. 6). Diversi, apparenti agglomerati urbani con dimensioni di molti chilometri ognuno, luci di più colori, dal verde al rosso (Fig. 7 e 8). L'ingegnere ha spiegato di rendersi benissimo conto dell'assurdità dell'osservazione: città illuminate su un satellite di Saturno? Se sono reali, perchè nessuno ne ha mai parlato? Piccaluga però non è nuovo a questo tipo di osservazioni. Quelle da lui riportate nel suo ultimo libro sulle anomalie di Marte, Ritorno su Lahmu ( Fig.
9), non sono meno incredibili e, soprattutto, non sono smentibili in quanto di ogni particolare scoperto viene sempre riportato l'originale fotogramma Nasa o Esa da cui è tratto. Tornando a Giapeto, dai rapporti dimensionali si evince che le 11 presunte "città" hanno dimensioni che variano dai 30 agli 80 Km. circa. In realtà le luci sembrerebbero illuminare quelli che appaiono degli enormi ingressi nel sottosuolo, o perlomeno in zone coperte e riparate. La ricerca, estesa a tutto il satellite ha rivelato anche un'altra "città", sul lato destro della mappa (Fig. 10). Questa volta però le dimensioni sono ridotte, le "lampade" sono di un arancione intenso e sembrano illuminare un ingresso nel sottosuolo di forma parallelepipeda. Queste luci rappresentano finora un caso unico e sembrano non avere alcuna spiegazione. Non si tratta di riflessi, impossibili di notte e senza sorgenti illuminanti. Effetti di luminescenza naturale? Fosforescenza? I colori intensi, diversi e geometricamente organizzati intorno a degli apparenti ingressi, sembrano negare questa possibilità. L'ing. Piccaluga non si sbilancia oltre: se si trattasse realmente di agglomerati urbani sarebbe una scoperta epocale, e rilancia dunque la palla agli enti spaziali. Città su Giapeto? L'interrogativo è di quelli che fanno tremare i polsi anche ai dirigenti Nasa. Quando potremo avere una risposta? Forse dovremo attendere un'ulteriore missione su Saturno.
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