Un repentino spostamento dell'asse terrestre scatenerebbe l'Armageddon!

Secondo alcune osservazioni eseguite dai geologi nel corso degli ultimi anni, si è appurato che l'asse terrestre, l'asse attorno al quale ruota la Terra e che congiunte virtualmente il Polo Nord e il Polo Sud, periodicamente subisce degli spostamenti che hanno grossa influenza sul clima generale del nostro pianeta e che, verosimilmente, sono accompagnati da grossi sconvolgimenti geogolici
quali terremoti, eruzioni vulcaniche e massicce inondazioni delle terre emerse.
Molti filologi sono ormai convinti che alcuni racconti mitici, come l'epopea babilonese diGilgamesh o il racconto del diluvio universale e dell'arcà di Noè contenuti nella Bibbia, affondano le radici in un qualche evento geologico catastrofico che ha scolvolto pesantemente la superficie della Terra e la vita dei nostri antenati, tanto da conservarne il ricordo anche nei loro testi sacri. Se avvenisse un repentino spostamento dell'asse di rotazione terrestre: 
“un terremoto farebbe tremare il globo intero. Aria e acqua si muoverebbero di continuo per inerzia, la Terra sarebbe spazzata da uragani e i mari investirebbero i continenti... La temperatura diverrebbe torrida e le rocce verrebbero liquefatte, i vulcani erutterebbero, la lava scorrerebbe dalle fratture nel terreno squarciato, ricoprendo vaste zone. Dalle pianure spunterebbero come funghi le montagne, che continuerebbero a salire sovrapponendosi alle pendici di altre montagne e causando faglie e spaccature immani. I laghi sarebbero inclinati e svuotati, i fiumi cambierebbero il loro corso, grandi estensioni di terreno verrebbero sommerse dal mare con tutti i loro abitanti. Le foreste sarebbero divorate dalle fiamme e gli uragani e i venti impetuosi le strapperebbero dal terreno... Il mare, abbandonato dalle acque, si tramuterebbe in un deserto. E se lo spostamento dell’asse fosse accompagnato da un cambiamento nella velocità di rotazione, le acque degli oceani equatoriali si ritirerebbero verso i poli e alte maree e uragani spazzerebbero la Terra da un polo all’altro. Lo spostamento dell’asse cambierebbe il clima in ogni luogo... Nel caso di un rapido spostamento dell’asse terrestre, molte specie di animali sulla Terra e nel mare sarebbero distrutte e la civiltà, se ancora esistesse, sarebbe ridotta in rovine...”
Con queste parole lo storico Immanuel Velikovsky nel suo libro Earth in Upheavalimmagina lo scenario che potrebbe verificarsi sulla terra a causa di un'eventuale spostamento dell'asse di rotazione terrestre. Uno scenario che secondo alcuni potrebbe verificarsi a breve, riportando alla mente di tutti una tra le tante profezie che circolano sulla fatidica data del 21 Dicembre 2012, capolino del mondo moderno o l'inizio di una nuova era. Ma cosa potrebbe generare uno spostamento dell'asse di rotazione terrestre? Ci sono varie ipotesi.

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1) Ipotesi meteorite
Secondo questa teoria, in tempi remoti, un grande asteroide cadde sulla Terra, causando con l’impatto lo spostamento dell’asse terrestre di almeno 2000 Km e generando un cataclisma che sconvolse l’intero pianeta, e con violenti terremoti, terribili eruzioni vulcaniche, alluvioni, inondazioni immense e l’innalzamento dei mari.
Il grosso asteroide colpì la Terra in una zona marina, causando anche le famose inondazioni gigantesche che sono ricordate dalle tradizioni di tutto il mondo come il “Diluvio” o “Diluvio Universale”. Un caso precedente e più grave fu l'asteroide che 65 milioni di anni fa, cadendo nel Golfo del Messico, provocò l’estinzione dei Dinosauri.
Tuttavia è possibile affermare che l'asteroide che colpì la Terra in epoche più recenti non era un singolo blocco ma era composto di più blocchi. Infatti ci sono tracce evidenti di un corpo celeste frantumatosi durante la caduta sulla terra, dopo essere entrato in collisione con un altro asteroide. Frammenti di questo asteroide colpirono anche la terra ferma, tanto è vero che i crateri di questi impatti furono scoperti da indagini aeree del 1930 nella zona della Carolina del Sud, in cui risultano esistenti nella zona un'infinità di crateri di forma ellittica. Il frammento più grande di questo asteroide dovette cadere in un punto dell’oceano Atlantico a nord-est del Mar dei Sargassi, e provocò una serie di sconvolgimenti che devastarono il pianeta.
È stato possibile rilevare le tracce delle catastrofiche mega-onde originatesi dagli oceani come delle creste ad anelli concentrici, vicino ed intorno alle regioni polari. Ciò che di eroso ormai rimane, viene identificato come creste di archi murenici sviluppati parallelamente alle estremità di precedenti livelli di ghiacciai in ritiro. Quindi la direzione degli archi morenici può svelare un determinato punto d' origine per questi enormi movimenti. Tutti i punti iniziali di spostamento murenico non giacciono su montagne ma nel mare artico e nelle profondità della regione artico-centrale. Quindi è possibile dire che quest'asteroide o la parte più grande di esso che colpì la Terra andò a cadere nel mare artico.


2) Ipotesi Megaterremoto
Alcuni studi sembrerebbero confermare un'altra ipotesi avanzata di recente dai ricercatori. Pare che alcuni grandi terremoti, possano modificare l'inclinazione dell'asse di rotazione terrestre. Un evento del genere si sarebbe verificato durante il forte terremoto del Giappone del marzo del 2011. Il sisma, secondo i geologi, avrebbe spostato l'asse di rotazione terrestre di quasi 10 centimetri.
Secondo l'Ingv, l'impatto del sisma è stato molto maggiore anche rispetto a quello del grande terremoto di Sumatra del 2004, che fu di 7 centimetri lineari e di 2 millesimi di secondo d'arco angolari, e probabilmente secondo solo al terremoto del Cile del 1960. Il terremoto del Cile dello scorso anno spostò l'asse terrestre di circa 8 centimetri.


3) Ipotesi Nibiru, Planet X, Nemesis
Zecharia Sitchin, studioso indipendente della Bibbia e di antiche civiltà, nei suoi scrittiipotizza che i Sumeri erano a conoscenza di un fantomatico pianeta chiamato Nibiru, dall'orbita molto ellittica, che ogni 3.600, nel suo passaggio vicino ai pianeti interni del sistema solare, sarebbe causa di immensi disastri naturali, dovuti alla sua massa gravitazionale. Secondo alcuni, l'approssimarsi periodico del "pianeta del passaggio" potrebbe determinare lo spostamento, pià o meno ampio, dell'asse di rotazione terrestre.
Più volte si sono rincorse notizie sulla conferma dell'esistenza di un decimo pianeta nel sistema solare. La NASA su questo punto non è mai stata chiara e non si capisce se per scarsità di informazioni o per un maldestro cover-up sull'esistenza del Pianeta X.


4) Lo spostamento del Polo Nord Magnetico
Il National Geophysical Data Center del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) raccoglie, dal 1590, le coordinate annuali del polo nord magnetico, derivanti dalle prime misurazioni ottenute dalle navi fino ad arrivare alle più moderne tecniche di rilevamento. Se tracciamo lo spostamento che esso ha subito negli ultimi 420 anni qualcosa di anomalo balza tuttavia all'occhio. Dal 1860, lo spostamento dei poli magnetici è più che raddoppiato ogni 50 anni. Altro fatto eloquente è che nel corso degli ultimi 150 anni, lo spostamento dei poli è stato nella stessa direzione.
Ma ciò che più preoccupa è il fatto che nel corso degli ultimi 10 anni, il polo nord magnetico si è spostato quasi la metà della distanza totale degli ultimi 50 anni!!!In altre parole, lo spostamento del polo magnetico ha evidentemente subito una accelerazione notevole. Secondo gli ultimi dati l’attuale velocità di spostamento del polo nord magnetico è di circa 55 chilometri all’anno, mentre negli ultimi 10-20 anni il tasso di spostamento è stato da record tant'è che i primi problemi sono tangibili anche sulla vita reale. Basti pensare che alcuni aeroporti americani hanno dovuto modificare la numerazione delle piste, stante una differente orientazione magnetica.
Con la direzione attuale,il polo nord magnetico si sta dirigendo direttamente verso la Russia. Ancora non si sà, il tempo probabilmente ci darà una risposta,ma al ritmo attuale, senza dubbio vi saranno effetti visibili in diversi sistemi (naturali ed artificiali). Al momento non è ancora chiaro se il processo accelererà o rallenterà nei prossimi anni. Alcuni sostengono che l’inversione del polo magnetico è imminente, ricalcando la profezia dei Maya, altri invece che possa avvenire tra moltissimo tempo. Stiamo tranquilli ed attendiamo conferme future...


Un asse terrestre ballerino
Ma al di là di cosa possa generare lo spostamento dell'asse terrestre, su una cosa ormai non ci sono più dubbi: in passato lo spostamento è avvenuto più volte e in maniera repentina. A sostegno di questa convinzione, il 17 giugno scorso su Nature Geoscience è stato pubblicato un nuovo studio che conferma lo spostamento dei poli. Un team di scienziati coordinato dalla dott.ssa Sarah J. Feakins della University of Southern California a Los Angeles e i ricercatori del Jet Propulsione Laboratory della NASA in California, sono giunti ad una conclusione stupefacente. Dallo studio di alcuni reperti geologici e biologici, emerge che l'Antertide, il Polo sud, in tempi antichi era molto più caldo e più umido di quanto si è pensato fino ad oggi.
Secondo i ricercatori, l'Antartide era talmente mite da poter sostenere una rigogliosa vita vegetale. Esaminando i campioni prelevati dal trivellamento del ghiaccio profondo dell'Antartide, il team di ricerca ha appurato che le temperature estive di 15 milioni di anni fa lungo la costa antartica si aggiravano intorni agli 7°C. "L'obiettivo finale dello studio è quello di comprendere meglio in che modo i cambiamenti climatici possono avvenire nel futuro", spiega la dott.ssa Feakins, "Proprio come la storia ha molto da insegnarci sul nostro futuro, così il clima del passato ci può dire qualcosa sui cambiamenti che avveranno nei prossimi anni".
Una delle spiegazioni, ma non è l'unica, è che in passato l'Antartide si trovasse un pò più vicino all'equatore terrestre. Uno spostamento dell'asse terrestre di 2000 chilometri potrebbe spiegare il fatto che l'attuale polo sud si trovasse più vicino all'equatore.
Recentemente in Antartide sono state scoperti fossili vegetali che vivono solo in zone con un clima mite, ed essi sono risalenti ad un periodo in cui una causa esterna e inattesa ha determinato un cambiamento radicale, ghiacciando tutta la zona in poche ore. Nell'attuale zona polare artica sono stati fatti ritrovamenti analoghi e persino di animali che vivevano in zone temperate. Un disastro improvviso spiegherebbe anche gli animali provvisti di pelo, come i Mammuth, che sono stati ritrovati in zone polari artiche perfettamente congelati col cibo nello stomaco, come se la loro fine fosse avvenuta in brevissimo tempo.
Lo spostamento dell’asse terrestre provocò l’inclusione nel circolo polare antartico di almeno metà dell’Antartide, che prima invece si trovava in zone molto più miti. Difatti dall'analisi dei carotaggi effettuati nel 1949 è risultato che l'Antartide in epoche remote fosse divisa in due distinte parti e attraversata da fiumi.
Inoltre, parte della megafauna esistente all'epoca della catastrofe scompare improvvisamente in tutti i luoghi del globo terrestre in cui esisteva. Piante ed animali come Mammuth, tigri dai denti a sciabola, cervi giganti, scompaiono all’improvviso, da un giorno all’altro. Persino presso l’Artide ci sono fossili evidenti che dimostrano un immediato passaggio da un clima temperato a quello glaciale.
Infatti, terre come la Siberia e le isole artiche erano una vera e propria comunità ecologica con piante ed animali che vivevano solo in climi temperati e tropicali. Ma un evento improvviso decimò tutto questo, così come in altre zone del pianeta, dove si verificarono una drammatica estinzione di un gran numero di specie animali in tempi brevissimi. Lo stesso discorso per la Siberia può essere fatto per l'Alaska settentrionale, la Norvegia artica, l'Alaska settentrionale, la Beringia, tutte terre che avevano climi temperati prima della catastrofe globale, e dove vi erano flora e fauna che oggi ritroviamo in parte nell'Africa orientale.
E risalgono sempre alla catastrofe globale le infinità di animali le cui carcasse furono travolte da immani piene, portati per lunghe distanze, ammassate nelle gole dei fiumi e nei fondovalle, sepolti da una coltre di fango insieme ad alberi e piante. Anche molti massi erratici risultano trasportati da immani inondazioni.
Piante, ma anche animali come i Mammuth ritrovati nei ghiacci siberiani, testimoniano come la vita ai poli terrestri sia stata orrendamente e immediatamente sterminata da un freddo polare giunto all’improvviso. Persino il cibo nello stomaco di animali congelati, come i Mammuth, rivela che essi vivevano in zone miti, prima di morire improvvisamente congelati. D’altronde il repentino spostamento dell’asse terrestre avrebbe potuto spostare immediatamente zone temperate in zone polari.
Molti scienziati hanno scoperto ampie zone, ora sepolte sotto l'oceano, che fino a prima della catastrofe globale formavano dei veri e propri subcontinenti, come il caso del subcontinente fra la Siberia e l'Alaska, il quale abbondava di vita selvaggia, e il subcontinente della Beringia tra l'America settentrionale e l'Asia, anch'esso popolato di abbondante fauna che fu sterminata da un evento catastrofico.
Prima della catastrofe globale, il polo nord si trovava nella zona dell’attuale Canada orientale (che quindi si trovava al centro della zona artica) e zone come la Siberia erano molto distante dalla zona artica. Anche lo studio dell’anomalo sfasamento temporale delle calotte glaciali durante l’ultima glaciazione conferma questa situazione, soprattutto perché risulta che la calotta glaciale Canadese continuava ad esistere quando altre calotte, come quella europea, si erano in gran parte ritirate.
Per l’inverso, il passaggio di zone polari con ghiacciai immensi a zone temperate portò allo scioglimento di immense quantità di ghiaccio, come quelle che ricoprivano il Canada e dintorni, e quindi a un innalzamento consistente del livello del mare. Infatti, una delle conseguenze del cataclisma globale fu anche la fine dell’era glaciale, almeno per come la intendiamo noi.
Si badi bene che prima dello spostamento dell’asse terrestre le condizioni climatiche erano differenti da quelle che noi conosciamo oggi, con profonde influenze sulle stagioni, che sono determinate dall'inclinazione attuale dell'asse terrestre, e questo spiegherebbe il perché delle strane leggende di molti popoli secondo cui in epoche remote non vi erano stagioni.
Ma quest’asse terrestre subì un repentino e brusco spostamento, tale da fargli assumere la sua posizione odierna: 23° d'inclinazione sull’eclittica. Un'altra conseguenza dello spostamento dell'asse terrestre fu il sensibile rallentamento della velocità di rotazione terrestre, portando l'anno terrestre da 360 giorni a 365 giorni, e questo spiegherebbe perché i precisi astronomi di civiltà antiche del centro America, dell'Egitto e della Mesopotamia avessero calcolato la durata del loro anno pari a 360 giorni e non ai nostri 365 (i loro dati astronomici discendevano in buona parte da civiltà preesistenti)Fonte:http://ilnavigatorecurioso.it

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