Il caso Epstein svela la piramide dei pedo-satanisti

Fonte: Accademia nuova Italia


All’ombra del premio Nobel per la Pace, Barack Obama, e della candidata alla sua successione, Hillary Clinton, non solo il mondo sarebbe andato incontro alla terza guerra mondiale, visto che i vertici del Partito Democratico avevano deciso di attaccare l’Iran col pretesto dell’uranio arricchito (proprio come nel 2003 quelli del Partito Repubblicano avevano deciso, con Bush jr, di attaccare l’Iraq col pretesto delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, mai trovate perché inesistenti), ma sarebbe rimasta intatta e avrebbe ulteriormente prosperato la piramide pedo-satanista, come la chiama il ricercatore indipendente Marcello Pamio, che agisce ai massimi livelli dei servizi segreti americani – e, naturalmente, israeliani. L’elezione di Donald Trump, un outsider che non avrebbe dovuto vincere e la cui vittoria ha sconvolto i piani dell’establishment progressista USA, ha permesso di sollevare il coperchio dell’orrendo pentolone che fino ad ora aveva assicurato l’impunità a tale struttura. Il caso Epstein, in particolare, ha rivelato questo: che in un paradiso off shore, nelle Isole Vergini, con voli privati, centinaia di uomini potenti, banchieri, politici, gente dello star system, si dedicavamo allegramente al turismo sessuale violentando bambini e bambine; il tutto veniva filmato e schedato dalla CIA e dall’FBI, oltre che dal Mossad, in modo da incastrare il maggior numero possibile di quei signori. Tra i nomi eccellenti ci sarebbero quelli di Bill Clinton, del principe Andrea d’Inghilterra, di Henry Kissinger, per non parlare dell’aristocrazia “nera”, cioè dei Rotschild. E che se ne facevano, i servizi segreti americani e israeliani, di tutto quel materiale top secret? Nulla: lo tenevano in giacenza come arma di ricatto. Quando un pezzo grosso viene beccato a fare sesso con dei minorenni, la sua carriera è potenzialmente finita; a meno che non sia in grado di rendere il favore di non esser denunciato. E questo appunto accadeva. Così, Epstein non era che uno specchietto per le allodole. Benché la sua fortuna personale fosse favolosa, essendo proprietario di un’intera isola, d’un super-attico a New York, di un ranch nel New Mexico, ecc., e il suo aereo personale viaggiasse incessantemente per portare gente illustre e molto danarosa nel paradiso dei pedofili (Clinton pare abbia fatto ventisette voli di quel tipo, anche se ora, mentendo spudoratamente, dice di non aver avuto alcun rapporto con Epstein), in realtà egli non era che una pedina di un gioco molto, ma molto più grosso di lui. Una pedina importante, però, grazie alla sua doppia natura di agente americano e israeliano. Come un’agente israeliana era la sua principale collaboratrice, Ghislaine Maxwell, figlia di un altro importantissimo agente del Mossad, Robert Maxwell, al secolo Jan Benyamin Hoth, che si ebbe, nell’orazione funebre (morì in uno stranissimo incidente alle Canarie, nel 1991), il seguente epitaffio da parte di Itzaak Shamir: Ha fatto per Israele più di quanto ora non si possa dire. A buon intenditore…

Piano, piano, comincia a venir fuori tutto il putrido verminaio. Più volte la magistratura era giunta alle soglie della porta di Jeffrey Epstein, ma non aveva mai potuto varcarla, anzi nemmeno bussare, perché sempre si erano messi di traverso gli uomini dei servizi segreti, dicendo: Costui non si tocca; ne va della sicurezza dello Stato. Ma ora, appunto con l’elezione (imprevista) di Trump, qualcosa è cambiato. Certe protezioni sono venute meno, ed è proprio l’FBI che ha preso in mano l’inchiesta sul disinvolto personaggio. Il quale, davanti alla prospettiva di farsi quarant’anni di prigione (sono decine o forse centinaia le bambine e i bambini che ha violentato o dato in affitto perché venissero violentati dai suoi facoltosi amici e clienti), pare che sia disposto a spifferare i nomi dei visitatori del suo perverso paradiso alle Isole Vergini. Clinton, il principe Andrea e molti altri cominciano a tremare. Evidentemente è in atto una guerra all’interno degli stessi servizi segreti, con una parte dell’FBI che, fino a ieri, si regolava in un certo modo, e un’altra parte che, ora, sta agendo in tutt’altra maniera. Epstein non è più un tabù; ha perso lo statuto d’intoccabile; e, con lui, rischiano di finire nell’inchiesta decine di pezzi grossi, grossissimi, della finanza, della politica e del sistema hollywoodiano. Ma possiamo immaginare uno scaldalo che arrivi a coinvolger direttamente gente come quella? Forse sì; ma è probabile che, in tal caso, comincerebbero a scricchiolare i pilastri del potere mondiale. Né sono coinvolti, nelle orge sessuali organizzate da Epstein e documentate da CIA e FBI, solo personalità individuali, per quanto illustri; sono coinvolti anche i massimi organi delle Nazioni Unite, e specialmente quelli legati all’infanzia, all’educazione, eccetera. Come mai? È semplice: dove ci sono i bambini, e dove ci sono gli operatori sociali che si occupano dei bambini, lì si creano delle potenzialità per i pedofili, specie se si tratta non di singoli individui, ma di reti diffuse a livello mondiale. E tale è il caso di cui stiamo parlando. Il tutto con la protezione e la copertura di magistratura e polizia, oltre che del mondo della politica. Per capire come funzionava un tale sistema, si pensi a come funzionava, su una scala molto più piccola, il “sistema” della Val d’Enza, del quale, a quanto sembra, nessuno s’era accorto fino all’altro ieri. Eppure centinaia di bambini erano stati sottratti alle loro famiglie e dati in affido agli amici degli operatori dei servizi sociali, senza che nessuno, o quasi nessuno, se ne fosse accorto. E stiamo parlando di Bibbiano, di paesi con poche migliaia di abitanti. Ma il “sistema” Epstein, o meglio il sistema più vasto di cui Epstein era una pedina, funziona a livello mondiale. Dispone perciò di un giro di clienti e un giro di protezioni addirittura impensabili. E nessuno s’era accorto di  nulla; se qualcuno se n’era accorto, non aveva potuto far nulla. Segreto di Stato, fine del discorso.

A proposito di Bibbiano. Non è curioso che il fetido pentolone della Val d’Enza sia stato scoperchiato negli stessi giorni in cui veniva scoperchiato, sull’altra riva dell’Atlantico, il fetido pentolone di Jeffrey Epstein? E non è curioso che a coprire il sistema Epstein fosse il Partito Democratico, così come a far da ombrello ai sociologi e agli assistenti sociali della Val d’Enza c’era, sia pur indirettamente, il suo equivalente italiano, il partito dei progressisti, dei più nobili, dei più buoni, quello che si oppone ai razzisti, ai populisti e ai fascisti, in nome dei più alti ideali dell’umanità, della solidarietà e della pace? Quello che ora vuol parlare dei rubli di Putin alla Lega, proprio come negli Stati Uniti, fin da quando Trump è stato eletto a furor di popolo - ma con gran scorno del Deep State, lo Stato profondo e parallelo, quello che ha il potere reale nelle sue mani – vuol parlare dei finanziamenti russi alle elezioni americane del 2016, nelle quali non doveva vincere Trump. E che non dovesse vincere, in quanto la vittoria di Hillary Clinton era già stata decisa al vertice, lo si vide subito dalla reazione fra l’isterico e lo scandalizzato dei giornalisti: come dimenticare una esilarante Giovanna Botteri, che, incredula, balbettava: Ma dove andremo a finire, ora che le gente si permette di votare a modo suo, senza tener conto delle indicazioni date da noi giornalisti e dagli altri mass-media? Eh, già che terribile prospettiva: la gente che si permette di votare secondo le proprie convinzioni, senza lasciarsi influenzare da ciò che dice la stampa: inaudito! Ma dove si andrà a finire, di questo passo? E le somiglianze non sono ancora finite. Così come i mass-media americani hanno parlato incessantemente, dal 2017 a oggi, dei giudici che a vario titolo stanno cerando d’incriminare Donald Trump per fermare la sua azione di governo, così i mass-media italiani hanno cercato di parlare il minimo indispensabile dello scandalo di Bibbiano (magari per esortare a non metter alla gogna delle persone per le quali vige la presunzione d’innocenza), e ora preferiscono pascersi della faccenda dei finanziamenti russi alla Lega di Matteo Salvini. Il fatto è che Bibbiano, con assoluta certezza, non è un caso isolato. Secondo il professor Alessandro Meluzzi, c’è una Bibbiano in ogni città d’Italia, all’ombra di certi sistemi legati all’affidamento dei minori. Bibbiano non è che la punta dell’iceberg, come lo è, negli Stati Unti, il caso Epstein. E vogliamo dirla tutta? Dietro entrambi i casi, così come molti altri che esistono in tutto il mondo, s’intravede una cosa ancor più spaventosa: le società segrete, il satanismo, un sistema mondiale di pedofilia diffusa a ogni livello. Il tutto con un chiaro sottinteso ideologico: la famiglia tradizionale è male; la famiglia tradizionale è “fascista”, pertanto deve essere colpita, disarticolata, umiliata, divisa; al suo posto, bisogna far vedere quanto è bella e funzionale la famiglia arcobaleno, dove i partner omosessuali si amano di vero amore, e sanno offrire ai bambini  - anche se, purtroppo, non sono i loro - tutto quell’affetto che i genitori naturali, brutti e cattivi, ma soprattutto colpevoli di essere maschio e femmina, non hanno saputo dar loro. Ora, il clima è tale che perfino la Chiesa cattolica, di fatto, è diventata un enorme ricettacolo per cardinali e vescovi pedofili e sodomiti. Si pensi solo all’impunità di cui ha potuto godere, per anni e per decenni, il cardinale McCarrick, un predatore sessuale di tipo seriale, mantenuto dal signor Bergoglio ai vertici della Chiesa cattolica statunitense, anche dopo essere stato informato da monsignor Viganò della vera natura di quel personaggio; e questo fin dal 2013.

E ora chiudiamo la parentesi italiana e torniamo negli Stati Unti, dove è scoppiato il caso Epstein. Se l’FBI vorrà e saprà andare fino in fondo, e se Epstein, per salvarsi la pelle con una pena minore, si metterà a cantare come un fringuello, e consegnerà agli inquirenti i suoi elenchi segreti, allora non solo la piramide pedo-satanista - che è un vero e proprio “governo-ombra” degli Stati Uniti - ma anche la politica interna ed estera della superpotenza americana sicuramente conoscerà dei grossi cambiamenti. Abbiamo detto che il Mossad, nell’affaire Epstein, c’è dentro sino al collo. E il coinvolgimento d’Israele non riguarda solo i Rostschild, la Lehman Brothers, la Goldman Sachs – e stiamo parlando del potere finanziario mondiale, al di sopra del quale non c’è nulla e nessuno – ma significa riaprire anche il capitolo dell’11 settembre 2001. Tutti sanno che anche negli attentati terroristici dell’11 settembre Israele c’è dentro fino al collo. Pure, finché reggeva il sistema di potere del Partito Democratico, queste cose restavano in ombra o venivano prontamente insabbiate. Si sa che, poche ore dopo il crollo delle Twin Towers, venivano arrestati quattro agenti del Mossad  che erano stati visti saltare per la gioia mentre i palazzi cadevano, per poi allontanarsi a bordo di un furgone; la stampa ne aveva parlato come degli israeliani danzanti. Ora, espressioni di giubilo a parte (dopotutto, ognuno la pensa a suo modo; e se per quei quattro signori la morte di 3.000 goyim era una cosa che li rallegrava, chi siamo noi per giudicare?; intanto, però, quel mattino il proprietario ebreo di una delle Due Torri aveva annullato una importante riunione d’affari, perché s’era ricordato di avere un appuntamento… dal dermatologo), la cosa pone un grosso problema investigativo. Infatti, quegli israeliani danzanti si erano messi a guardare, da una certa distanza, verso le Due Torri, prima che comparissero i due aerei dirottatori, anzi, prima che si spargesse la notizia dei dirottamenti. E allora, come facevano a sapere che lì sarebbe accaduto qualcosa, da un  minuto all’altro? Questo, e non la danza di giubilo in sé, solleva interrogativi spiacevoli e decisamente inquietanti. E si sa che qualche ora dopo essere stati arrestati, erano stati scarcerati e fatti salire su un aero per rientrare in Israele. Intanto il presidente Bush si diceva certo di sapere che ad organizzare gli attentati dell’11 settembre erano stati i terroristi islamici. Ecco: quella è la storia che verrebbe riaperta, oggi, se l’inchiesta Epstein dovesse andare avanti per davvero, e coinvolgere anche solo una parte dei nomi eccellenti che vi risultano implicati. Una quantità di agenti segreti israeliani dovrebbero partire o interrompere le loro sporche operazioni; e forse, dopotutto, la guerra contro l’Iran, che in effetti è voluta molto più da Israele che dagli Stati Uniti (come già quella contro la Siria) non si farebbe. Perché gli Stati Uniti fanno le guerre che Gerusalemme vuole e che il Mossad suggerisce. La politica estera degli Stati Uniti è un’appendice della politica estera israeliana. Gli Stati Uniti d’America non seguono la politica più confacente al loro interesse nazionale, bensì la più vantaggiosa per lo Stato d’Israele. Strano, vero?

Infine, torniamo in Italia. Ora che certe protezioni sono cadute negli Stati Uniti, forse cadranno anche in Italia. Perché pure l’Italia ha avuto il suo 11 settembre, anche se l’opinione pubblica non se n’è accorta. Il nostro 11 settembre si chiama Ponte Morandi e porta la data del 14 agosto 2018, la vigilia dello sorso ferragosto. E come all’opinione pubblica statunitense non è stata detta la verità sull’11 settembre, così all’opinione pubblica italiana non è stata detta la verità sul crollo del Ponte Morandi a Genova. Sia le Twin Towers, sia un ponte delle dimensioni del Morandi, non cadono semplicemente per un attacco esterno o per un cedimento strutturale: cadono a quel modo se c’è una demolizione controllata. Per mesi e mesi, agli italiani sono stati rifilati dei filmati incompleti e visibilmente tagliati. C’è forse qualcosa che non bisogna dire, né sapere, sul crollo del Ponte Morandi? Proprio come non si doveva saper nulla del sistema Bibbiano, né si deve sapere delle altre dieci, cento, mille Bibbiano sparse per l’Italia, col loro giro vorticoso di denaro e le inconfessabili implicazioni di perversione, e forse di peggio? È possibile che dei bambini, staccati dai loro genitori naturali, finiscano per “sparire”, magari allo scopo di alimentare il mercato clandestino degli organi da trapianto? Ed è possibile che dei bambini siano utilizzati come sacrifici umani nel corso delle mese nere dei satanisti altolocati? E forse anche la povera Emanuele Orlandi ha fatto quella fine?

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