Filmato il Big Foot a Washington?

Una giovane donna a Spokane, Washington sostiene di aver catturato immagini definitive video del leggendario Bigfoot, lo sfuggente scimmiesco umanoide.

La donna in questione - che si è rivelato ai media solo come "Samantha" - dice lei stava girando un gruppo di amici attraverso un'escursione Downriver Park a Spokane quando il suo iPhone inavvertitamente preso la mitica bestia,sara vero o un'altro inganno?




Il Rover Spirit ha terminato la sua missione su Marte



Quest'immagine è un concept artistico di come dovrebbe essere in questo momento messo il rover Spirit. Credit: NASA/Stu Atkinson



Oggi, durante le prime ore del 25 Maggio, 2011, gli scienziati ed ingegneri del team Mars Exploration Rover hanno fatto l’ultimo tentativo di contattare Spirit. Nell’arco dell’ultimo anno sono stati fatti 1.200 tentativi e non c’è mai stata una risposta dal piccolo rover che probabilmente è rimasto bloccato e ghiacciato durante l’inverno marziano. “Abbiamo esaurito gli scenari possibili per riuscire a contattare Spirit, e la probabilità di successo è adesso praticamente zero,” ha spiegato John Callas, manager del progetto Mars Exploration Rover Mission. “A questo punto, la stagione calda sta finendo e anche se riuscissimo ad entrare in contatto con il rover non potremmo farci nulla. La Deep Space Network ascolterà occasionalmente eventuali segnali in arrivo da Spirit quando le risorse lo permetteranno, ma abbiamo deciso di non fare altro oltre gli ultimi comandi dati questa notte.”

Il rover Spirit visto dall'orbita dagli occhi HiRISE dell'orbiter Mars Reconnaissance Orbiter. Credit: NASA/Stu Atkinson



Spirit è atterrato su Marte il 3 Gennaio 2004, riuscendo, nella sua storia, ad affrontare moltissime difficoltà e problemi tecnici, passando ben aldilà del termine di 90 giorni per cui era stato costruito. Per quasi 6 anni ha viaggiato enormi distanze, attraversando, vali, crateri e facendo grandi scoperte che hanno cambiato il nostro modo di vedere Marte, arricchendo moltissimo la nostra conoscenza della storia passata e presente del pianeta rosso.

Spirit è rimasto incastrato nel suolo marziano nel Maggio 2009 e da allora è stato l’inizio della fine. Il team ha passato mesi pianificando nei minimi dettagli una possibile estrazione, e nei mesi dopo i tentativi di tirarlo fuori hanno continuato con tecniche sviluppate in base ad un clone ricreato apposta presso il JPL per provare prima tutte le mosse da fare. Nonostante gli enormi sforzi fatti per salvarlo, l’inverno è arrivato, e non è stato possibile spostare i panelli solari in una posizione abbastanza al Sole da permetterli di riscaldare i suoi sistemi primari. Spirit è probabilmente rimasto ghiacciato dalle bassissime temperature dell’inverno marziano.
Spirit Rover
Immagine scattata dal rover della sua ruota incastrata l'anno scorso,nella sabbia. Credit: NASA



“L’abbiamo guidato letteralmente fino a quando le sue ruote non si sono rotte, per km e km, e pensare che all’inizio della missione non ci saremmo mai aspettati che la missione sarebbe finita cosi.” ha spiegato Dave Lavery, direttore del programma MER presso la NASA.

Gli ultimi comandi sono stati dati alle 07:00 UTC del 25 Maggio 2011. Quindi, fine della strada per la missione Spirit.
“Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato prima o poi” ha spiegato Callas durante la teleconferenza per la stampa, “e davvero, è quello che volevamo fare, utilizzare questi rover al massimo delle loro potenzialità fino a quando potevamo restare in contatto con loro. Siamo qui oggi perché abbiamo davvero esaurito Spirit. Se dopo il 90esimo Sol (1Sol è un giorno marziano) qualcuno ci avesse detto che la missione sarebbe durata per altri 6 anni, non ci avremmo mai creduto.”
Rover Spirit
Concept Artisitico del rover Spirit intrappolato nella sabbia marziana. Credit: NASA
Alla domanda “Qual’è l’eredità che Spirit lascia”, Callas ha risposto dicenco che “Oltre alla grande esplorazione e alle scoperte scientifiche, penso che la grande impresa in cui è riuscito il rover è rendere Marte un posto famigliare per noi. Non è più un posto misterioso e sconosciuto. Per 6 anni abbiamo avuto persone che andavano a lavorare su Marte giorno dopo giorno, attraverso i rover.”
Il piano originale è cercare di contattare Spirit una volta a settimana fino alla fine del 2011, ma il team ha realizzato che la probabilità di successo era ormai arrivata a praticamente zero e avrebbero perso preziose risorse siamo di tempo che di sforzi umani. Quindi è stata unanimemente presa la decisione di mettere fine ai tentativi programmati per contattare Spirit.
I panelli di Spirit, coperti completamente di polvere. Credit: NASA
Una delle sfide che Spirit ha dovuto affrontare è stata quella del riuscire a liberare i propri panelli dalla polvere. Callas ha spiegato che anche durante il primo inverno, vicino alle Columbia Hills, questo problema non era passato. Dopo un po però, inaspettatamente, una piccola tempesta è passata sopra il rover ripulendo quasi del tutto i suoi panelli, ridandogli vitalità. Il secondo inverno è riuscito ad inclinare i suoi panelli del 10% verso la luce ed è riuscito a sopravvivere, il terzo inverno, il team è riuscito a scoprire una zona ancora migliore, dove piegare i panelli per il 30% dell’illuminazione. Ma il quarto inverno proprio non erano nella geografia giusta, eppoi Spirit si trovava in una terribile situazione, incastrato nella polvere vicino al Cratere Troy.
Ma qual’è adesso lo spirito all’interno del team? “Stiamo cercando di guardare la cosa in maniera realistica, questa missione è durata molto più dei 90 Sol programmati e pensavamo che se fossimo estremamente fortunati, saremmo magari riusciti ad arrivare al doppio di questo periodo, arrivando a concludere la missione con l’arrivo del primo inverno” ha spiegato Lavery. “Realisticamente, sotto ogni possibile definizione, stiamo guardando ad un massiccio successo in termini di ritorno scientifico e longevità della missione. Ora che questo ultimo capitolo della storia di Spirit sta per finire, ci sono molte celebrazioni per tutto quanto siamo riusciti a fare con questo straordinario rover e l’enorme successo che abbiamo avuto; inoltre guardiamo con impazienza verso il nuovo rover per l’esplorazione marziana. “
Lavery ha aggiunto che non stanno guardando alla cosa come un funerale, ma piuttosto come una veglia irlandese. “Sono sicuro che racconteremmo storie di quando il rover era ancora piccolo” ha spiegato. Ci sarà una riunione a luglio del team scientifico che ha lavorato alla missione è useranno questa opportunità per riunire tutti coloro che sono stati coinvolti nello sviluppo, nella pianificazione e nell’attuazione della missione nell’arco di questi anni.”
“Sono i rover più carini del Sistema Solare ” si è lasciato sfuggire Callas. “Si, siamo tutti molti attaccati sentimentalmente a questo straordinari piccoli robot su Marte. Siamo anche molto tristi di dover dire addio al piccolo rover Spirit, ma dobbiamo ricordarcelo per tutti i grandissimi passi avanti che ci ha fatto fare nella conoscenza di Marte e per quanto sia riuscito a stupirci andando avanti per 6 anni nonostante le enormi difficoltà affrontate.”
Animazione che mostra le ruote incastrate di Spirit muoversi ma non riuscire a scappare via. Credit: NASA
Spirit ha fatto molte scoperte, riuscendo a trovare carbonati sulla superficie di Marte, cosa che ha rivelato che nel passato l’abitabilità di Marte era molto diversa, e probabilmente aveva un’atmosfera molto più spessa e oceani. Poi è riuscito a scoprire, grazie proprio ad un problema con una delle ruote, nel 2004, la presenza di silicati sotto la polvere, cosa che ha mostrato che c’era un antico sistema idrotermale su Marte, il che significa che non solo l’acqua ma anche una fonte di energia termica erano presenti nel passato marziano.
“Si tratta di un enorme quantità di dati che continueranno a essere analizzati per anni e molte scoperte sono ancora a venire. C’è anche un altro fattore oltre alla scienza, che ci rende orgogliosi, ed è l’ispirazione che questo rover è riuscito a dare in tantissime persone che hanno lavorato al progetto e a persone di tutto il pianeta, instaurando un’atmosfera di grande senso di esplorazione e meraviglia. Questo è il motivo principale per cui noi umani facciamo missioni del genere, tanto per iniziare.”
Il piccolo rover Spirit non verrà mai dimenticato, e rimarrà per sempre nei ricordi di noi, di questa generazione, che l’abbiamo visto muoversi su Marte, cosi come rimarrà nei libri della storia dell’esplorazione spaziale.
http://www.universetoday.com/85923/end-of-the-road-for-spirit-rover/

Ritrovata mummia extraterrestre in Peru'?

Ancient Extraterrestrial Mummy?



Potrebbe essere questa una mummia extraterrestre? La foto è stata apparentemente ripresa nel 1972 da un gruppo di archeologi presso l'Università dell'Illinois durante la visita del Museo privato a Arequipa in Perù.

Mentre la squadra stava visualizzando reperti, sono stati invitati a vedere una stanza speciale sul retro dove la mummia era alloggiata. Questa foto è stata scattata in questo momento da uno dei membri del team.
Secondo i documenti del museo, la mummia fu rinvenuta da un gruppo di abitanti in una grotta quasi inaccessibile in alta montagna vicino a Tres Cruces. La grotta era decorata con strani simboli di serpenti che volavano ed esplodevano in aria per poi cadere in un fiume.

Ufo sopra Los Angeles 21/05/2011

22 maggio 2011 Straordinario avvistamento ancora in Germania

Una grossa perturbazione osservata su Saturno


PASADENA, California - La sonda Cassini della NASA ed il telescopio dell'European Southern Observatory a terra stanno monitorando una gigantesca tempesta nell'emisfero nord di Saturno, la tempesta e talmente imponente da essersi estesa a tutto il pianeta.
Gli effetti dei pennacchi profondi formati disturbano la stratosfera di solito stabile di Saturno, generando regioni d'aria calda che brillano all'infrarosso. I dettagli sono pubblicati nell'edizione di questa settimana di Science Magazine.
Questa è la prima grande tempesta su Saturno osservata da un veicolo spaziale in orbita e ha studiato a lunghezze d'onda dell'infrarosso termico, in cui l'energia termica di Saturno rivela temperature atmosferiche, venti e la composizione.
I dati della temperatura sono stati forniti dal Very Large Telescope (VLT) sul Cerro Paranal in Cile e in composito spettrometro ad infrarossi di Cassini (CIRS), gestito dalla NASA's Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland
La missione Cassini-Huygens è un progetto di cooperazione della NASA, l'Agenzia spaziale europea e l'Agenzia Spaziale Italiana. La missione è gestita dal JPL della NASA's Science Mission Directorate a Washington. L'European Southern Observatory di Garching, in Germania gestisce il VLT in Cile. JPL è una divisione del California Institute of Technology di Pasadena.

Le lampadine a risparmio tossiche per la salute




Siete uno dei tanti che, nello sforzo di essere eco-friendly e di risparmiare denaro, ha sostituito le vecchie lampadine a incandescenza con lampadine a risparmio energetico? Se è così, fate attenzione. Un nuovo studio condotto in Germania ha evidenziato la presenza di sostanze nocive in queste famigerate lampadine che risultano contenere:
Fenolo, un acido leggermente tossico solido cristallino bianco, ottenuto da catrame di carbone e utilizzati nella fabbricazione di prodotti chimici (http://en.wikipedia.org/wiki/Phenol).
Naftalina, un composto cristallino bianco volatile, prodotto dalla distillazione del catrame di carbone, utilizzato in naftalina e come materia prima per la fabbricazione di prodotti chimici (http://en.wikipedia.org/wiki/Naphth ...).
Stirene, un idrocarburo insaturo liquido, ottenuto come sottoprodotto del petrolio (http://en.wikipedia.org/wiki/Styrene).
Gli scienziati tedeschi raccomandano di mantenere tali lampade elettriche "il più lontano possibile dal contesto umano."Se utilizzate, si consiglia di utilizzarle con parsimonia, in zone con buona ventilazione, e "sicuramente non in prossimità della testa", visto che le lampadine elettriche generano elettrosmog,ed impattano sulla salute umana.
Il nuovo studio tedesco sostiene allo stesso modo fatti inquietanti, il professore Abramo Haimd biologio all'Università di Haifa in Israele, che ha scoperto che la luce emessa dalle lampade fluorescenti compatte aumenta la probabilità di ammalarsi di cancro al seno nelle donne interrompendo nel corpo della produzione dell'ormone della melatonina.
Che le lampade fluorescenti fossero dannose non è una nuova informazione. E ben noto che contengono mercurio tossico, una neurotossina che può danneggiare il cervello, fegato, reni e sistema nervoso centrale. Le lampadine sono commercializzate come "sicure" fino a quando il vetro rimane intatto. Il pericolo arriva, se le lampadine si rompono e non vengono smaltite correttamente provocando la diffusione di polveri tossiche nell'aria. 

Solo una lampadina fluorescente contiene mercurio sufficiente a contaminare 6.000 litri d'acqua e negli esseri umani a mettere in pericolo il funzionamento delle capacità cognitive e stabilità emotiva.
Inoltre, la luce emessa dalle lampadine fluorescenti emette radiazioni che provocherebbero emicrania, alterazioni del sonno, stanchezza e vertigini.

Messo in orbita il rilevatore AMS



L' Alpha Magnetic Spectrometer , o AMS , è stato portato in orbita dalla missione STS-134 per la Stazione Spaziale Internazionale. 
La missione, a cercare risposte ai misteri dell'antimateria, della materia oscura, e la propagazione dei raggi cosmici dell'universo, 
Questa indagine è sponsorizzata dagli Stati Uniti ed e' stata resa possibile da un finanziamento da 16 nazioni diverse. Guidati dal premio Nobel professor Samuel Ting, più di 600 fisici provenienti da tutto il mondo saranno impegnati nella decifrazione dei dati del rilevatore.

Secondo Trent Martin, responsabile del progetto AMS per la NASA, "Questo tipo di collaborazione sta iniziando a diventare più comune nella comunità scientifica.
Ken Bollweg, responsabile del progetto AMS deputato per la NASA, cita le sfide che ha dovuto superare per l'ambiente pericoloso dello spazio. "I rivelatori utilizzati in questi tipi di esperimenti sono tipicamente utilizzati in un ambiente sotterraneo dove la temperatura non cambia più di due gradi dall'inverno all'estate e la base non si è mosso in millenni", commenta Bollweg. "Opinioni dei rivelatori e delle loro esigenze di gestione ha indicato che sarebbe molto difficile da adattare questa tecnologia per lo spazio - ma comunque possibile". 
L'AMS sarà il più avanzato rivelatore di particelle di carica dello spazio, aumentando la conoscenza globale di antimateria e materia oscura e fornendo un potente strumento per i fisici. L'indagine permetterà di avere le risposte delle origini del nostro universo. 

fonte:nasa.gov  

Scoperta la formica zombie

Scoperte in Brasile quattro specie di funghi che trasformano le formiche in zombie. Il fungo entra negli insetti e ne "controlla” la mente ai propri fini prima di ucciderli. Poi si trasmette dai cadaveri ad altri insetti sani. Oltre alle formiche anche vespe, mosche e grilli possono essere attaccati. 



Una "ramificazione" della nuova specie di fungo Ophiocordyceps camponoti-balzani spunta dalla testa di una formica "zombie" nella foresta pluviale brasiliana.

Considerato all'inizio come una singola specie, Ophiocordyceps unilateralis, questo tipo di fungo in realtà ne conta quattro, e tutte sono in grado di "controllare” la mente delle formiche. 

Quando la specie infetta una formica, prende il sopravvento sul suo cervello, poi appena l'insetto si sposta in un luogo ideale per il fungo in cui crescere e disperdere le sue spore, lo uccide. 

Le quattro specie di fungo vivono nella foresta pluviale atlantica del Brasile, che, racconta l'entomologo della Penn State University David Hughes, responsabile della ricerca, sta cambiando rapidamente a causa del riscaldamento climatico e della deforestazione. 
Hughes e colleghi hanno fatto la scoperta notando l'ampia diversità di crescita fungale che spuntava dagli insetti morti, come racconta lo studio pubblicato sulla rivista PLoS ONE.

"Siamo tentati di ipotizzare che ogni specie di fungo abbia una propria specie di formica a cui si è adattato in modo particolare", dice Hughes.



Cosa sono le abduction?


Un rapimento alieno (il termine inglese abduction è entrato nella terminologia ufologica) è il presunto rapimento di esseri umani da parte degli UFO, ritenuto un fenomeno reale da alcuni sostenitori dell'ufologia. Numerose persone in tutto il mondo avrebbero espresso la credenza di essere state rapite da esseri alieni, e condotte a bordo di veicoli spaziali o in luoghi difficilmente accessibili, come basi militari sotterranee, dove affermano di avere subìto esami di tipo medico.
Il fenomeno, detto anche incontro ravvicinato del IV tipo secondo la classificazione Hynek, è stato descritto da chi sostiene di averlo vissuto come un'esperienza sovente invasiva e traumatica che ha come incipit il Missing time, ossia un presunto blocco del tempo non dimostrato scientificamente.
Gli scettici fanno rilevare che nessun rapimento alieno è stato osservato da testimoni indipendenti; anche nel caso di Travis Walton, che si può definire il più clamoroso, i compagni di lavoro non hanno visto il presunto rapito entrare nell'UFO[1]. Le storie dei rapimenti si basano quindi essenzialmente sulle testimonianze dei cosiddetti "rapiti". Secondo tali testimonianze, gli esseri di presunta origine extraterrestre cancellerebbero apparentemente la memoria dell'evento nel soggetto "rapito" per un periodo di tempo spesso prolungato. Secondo alcune correnti dell'ufologia, la stessa memoria dell'evento potrebbe essere recuperata attraverso sedute di ipnosi regressiva, con la programmazione neurolinguistica e l'analisi grafologica - tecniche che tra l'altro non sono considerate scientifiche in ambito psicologico. Tra gli stessi ufologi non mancano però gli scettici, i quali si chiedono come mai una razza progredita di alieni riesca a cancellare il ricordo del rapimento dalla memoria cosciente e non anche dal subconscio.[1]
Secondo alcuni psichiatri, ci sarebbe una spiegazione più semplice e razionale al "vuoto temporale", ed ai temi tipici raccontati dai presunti "rapiti": l'esperienza del rapimento potrebbe in realtà ricondursi a un vissuto traumatico del soggetto, a sua volta oggetto di rimozione, che in questo caso prenderebbe la forma dissociativa ed allucinatoria del cosiddetto "vuoto temporale".
Il cosiddetto contattista si differenzia dall'abdotto perché i suoi contatti con i presunti alieni non avverrebbero in modo coatto ma consensuale e perché, molto spesso, egli si dichiara latore di un messaggio di rinnovamento per l'umanità.
In alcuni casi, i sedicenti rapiti hanno mostrato delle cicatrici come prova del presunto rapimento subìto e di interventi chirurgici eseguiti dagli alieni. Gli scettici fanno però osservare che in questo caso la medicina aliena sarebbe paradossalmente meno progredita di quella umana, dato che oggi i chirurghi riescono ad eseguire molti interventi senza lasciare cicatrici apprezzabili; inoltre, alieni che vogliano tenere segreta la loro presenza starebbero attenti a non lasciare cicatrici.[1] Secondo altri scettici, non risulta che siano stati compilati referti sulla natura di tali cicatrici da parte di medici non appartenenti all'ambiente ufologico.[2]
Secondo alcuni sostenitori del movimento ufologico/contattista, esisterebbero dei cosiddetti "impianti" (definiti anche microimpianti) estratti dal corpo dei soggetti che sostengono di essere stati rapiti[3]. Uno di questi impianti sarebbe stato estratto dal corpo del cittadino statunitense Tim Cullen per opera del chirurgo Roger Leir,che ha collaborato con il ricercatore ufologico Derrel Sims; secondo Leir si tratterebbe di un oggetto dotato di un nucleo metallico, misura 7 cm di lunghezza per 4 di larghezza, coperto da una membrana rosso-marrone dotata di molti recettori connessi alle terminazioni nervose, che sarebbe stato innestato nel corpo di Cullen in occasione di un incontro ravvicinato con un UFO dal diametro di 30 metri che egli stesso avrebbe avuto nel corso del 1978.[3] E' stato tuttavia obiettato che Leir in realtà non sarebbe un medico, ma un podologo abilitato ad effettuare piccoli interventi chirurgici ai piedi; è probabile pertanto che si trattasse di un semplice corpo estraneo penetrato casualmente in un piede [4]. Gli scettici fanno inoltre notare che non risulta che siano stati pubblicati referti di analisi di tali impianti eseguite in laboratori scientifici da ricercatori non appartenenti all'ambiente ufologico.[5]
Secondo le tesi pseudoscientifiche di alcuni sostenitori delle teorie ufologiche e contattiste, questo tipo di "rapimenti" avrebbe scopi scientifici; ovvero, secondo loro, esseri di presunta origine extraterrestre avrebbero utilizzato delle cavie umane (o animali) per condurre degli esperimenti scientifici, di natura non meglio precisata. Secondo David Icke si tratterebbe di esperimenti genetici condotti con la complicità di militari terrestri[6]. Su tali ipotesi, Carl Sagan ha osservato che esperimenti scientifici condotti nel modo raccontato dai presunti rapiti rivelerebbero una grande arretratezza in biologia, che sarebbe inconcepibile in una razza aliena così avanzata da effettuare lunghi viaggi spaziali[2]. L' antropologo Thomas Bullard ritiene invece che i rapimenti avrebbero lo scopo di modificare la coscienza dei rapiti attraverso messaggi subliminali, in modo da favorire una positiva evoluzione dell'umanità. Lo psichiatra Richiard Boylan ha anche ipotizzato l'esistenza di falsi rapimenti alieni, condotti sotto la regia dei servizi segreti nell'ambito di esperimenti socio-psicologici.

(wikipedia)



L'Africa si sta spaccando in due

Milioni di anni fa apparvero le prime grosse fenditure, ma negli ultimi mesi nel nord Africa l'attività sismica ha subito un repentino incremento provocando una accelerazione delle spaccature del suolo con un'evoluzione dei movimenti tellurici. I geologi e i vulcanologi asseriscono che la lava nella regione è in linea con il magma presente normalmente sui fondali marini e che l'acqua coprirà definitivamente il deserto.

Il dottor Cynthia Ebinger, geologo presso l'Università Rochester di New York, è rimasto quasi incredulo quando un impiegato, presso una società di mineralogia, lo ha informato di quello che stava accadendo nel deserto etiope: il famoso vulcano Erta Ale , situato nell'area nord orientale dell'Etiopia, era in piena attività eruttiva. A quel punto il dottor Cynthia Ebinger, che ha studiato per anni il vulcano Erta Ale, è stato colto alla sprovvista. Il cratere del vulcano era sempre stato pieno di una 'zuppa' ribollente di lava argento-nero, ma dopo la sua ultima eruzione era sempre rimasto per decenni in uno stato di bassa attività.

Lo scorso mese di novembre (2010), dopo aver ricevuto la telefonata, il dottor Cynthia Ebinger ha preso l'aereo e si è recato in Etiopia con alcuni colleghi ricercatori. «Il vulcano era traboccante; lava fiammeggiante veniva lanciata verso il cielo", ha riferito il dottor Ebinger al corrispondente del periodico online 'Spiegel'. Nell'area situata a nord-est del continente africano la terra è in fermento e questo sta cagionando una mutazione della morfologia dell'intera zona. Il deserto si scuote di continuo provocando un allargamento della frattura, i vulcani sono in piena attività eruttiva e le acque stanno risucchiando la terra.

Gli studiosi sostengono che la frattura africana determina una scissione a un tasso che si manifesta molto raramente in geologia. Il Mar Rosso e il Golfo di Aden furono creati milioni di anni fa dalla prima frattura. Dall'Etiopia al Mozambico si estende la seconda frattura, fiancheggiata da molti vulcani, chiamata Great Rift Valley che, secondo le teorie scientifiche, rischia di essere sommersa dal mare.

Secondo gli studiosi le acque del mare potrebbero inondare le terre molto prima a causa della depressione della Dancalia, situata a settentrione della valle. Il luogo è profondo circa 25 metri e le acque del Mar Rosso sono trattenute solo dalle colline. La zona dietro le colline ha già subito uno sprofondamento di alcune decine di metri rispetto i livelli precedenti e la presenza di sale sul deserto testimonia inequivocabilmente che il mare abbia già in passato inondato la zona. La lava ha successivamente poi fatto ritirare il mare.

Momentaneamente nessuno può azzardare alcuna ipotesi su quando il mare coprirà nuovamente il deserto. In un recente convegno organizzato dall'American Geophysical Union (AGU) a San Francisco, Tim Wright, dell'Università di Leeds School, sostiene che quando questo evento accadrà si manifesterà molto velocemente: l'affondamento delle colline potrebbe avvenire anche in pochi giorni. Il mutamento geologico del nord Africa, nell'ultimo quinquennio, ha subito un forte incremento e il decorso si sta velocizzando in maniera inaspettata, conclude Tim Wright.

In pochi anni i geologi - spiega Loraine Field, ricercatore presso l'Università di Bristol, partecipante alla conferenza - hanno appurato che il movimento annuale è passato dai pochi millimetri a quasi un metro. L'attività tellurica scava profonde fenditure nella piana desertica cagionando al territorio un aspetto simile a un vetro fratturato. Il Golfo di Tagiura, che si estende nel Gibuti dal Golfo di Aden, è stato interessato da una imponente attività sismica. Il dottor Cynthia Ebinger sostiene che l'attività sismica si protende lungo la dorsale medio-oceanica.

Nei fondali marini la lava fuoriesce di continuo dai vulcani creando sempre nuova crosta terrestre, una volta che si è indurita. I terremoti si sviluppano con lo spostamento delle placche tettoniche nel momento in cui il magma si estende verso l'alto per poi diffondersi in entrambi i lati sul fondale marino. Questa attività ha dato vita, negli ultimi mesi, ad un forte incremento di terremoti nel Golfo di Tagiura. Il dottor Cynthia Ebinger spiega che questo frazionamento del fondale oceanico si sta progressivamente estendendo verso il continente. Un recente articolo del Journal of Geophysical Research, redatto da Zhaohui Yang e Wang Chen-Ping, due geologi dell'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign, teorizza che il deserto si sta pian piano trasformando in un fondale profondo. Modellato da una miriade di terremoti in profondità nel nord-Africa comparabili con i terremoti che si manifestano solamente su dorsali medio-oceaniche in mare aperto.

L'attività vulcanica è fortemente aumentata negli ultimi mesi, I geologi hanno registrato in 22 posti nel triangolo di Afar, nel nord Africa, eruzioni vulcaniche in prossimità alla superficie terrestre. Nei rapporti di Derek Keir, presso l'Università di Leeds, si legge che questa attività vulcanica ha permesso la creazioni nel terreno di fenditure anche di otto metri di larghezza. La maggior parte della struttura magmatica rimane sotto per poi eruttare altrove, come a Erta Ale.

Anche lo studio del magma ha permesso ai vulcanologi di scoprire che la sua tipologia, caratterizzata da una bassa percentuale di acido silicico, è la medesima di quella che caratterizza le eruzioni nei dorsali medio-oceanici posti nelle profondità marine. La lava che fuoriesce dal vulcano Erta Ale ha questa composizione chimica. In pratica, secondo i ricercatori, tutta la regione assomiglia paradossalmente a un fondo oceanico senza acqua.

L'imponente attività vulcanica ebbe inizio nel 2005. Allora si formò, lungo un tratto nella depressione di Afar, una crepa lunga 60 chilometri ed eruttarono ben 3,5 chilometri di magma. Il dottor Tim Wright sostiene che il volume del magma era sufficiente per sommergere l'intera città di Londra sotto una coltre di un metro e mezzo di materiale lavico.

Stando a un rapporto del ricercatore Eric Jacques, dell'Istituto di Fisica della Terra di Parigi, il magma si muove ad una velocità di 30 metri al minuto. Una velocità veramente inusuale da un punto di vista geologico. Derek Keir spiega che le immagini provenienti dai satelliti sono sorprendenti: emerge un allargamento della zona interessata alla formazione delle crepe. Inoltre fiumi sotterranei di magma sono localizzati nell'Egitto orientale.

Il ricercatore James Gaherty, della Columbia University, ha detto alla conferenza AGU che a nord del Malawi le eruzioni hanno causato uno squarcio di 17 chilometri nel deserto. Ciò ha procurato un innalzamento della terra circostante che, in alcuni punti, ha raggiunto fino a 50 centimetri.

Nel mese di maggio 2009 in Arabia Saudita è scoppiato un vulcano sotterraneo. Trentamila persone hanno dovuto abbandonare i luoghi di residenza a causa di un terremoto con una magnitudo di 5,7 e di decine di migliaia di scosse di assestamento. Il magma fuoriuscito ha ricoperto un'area di un diametro pari alle città di Berlino e Amburgo messe assieme. Secondo il dottor Cynthia Ebinger la cosa che ha sorpreso tutti è che il fenomeno eruttivo ha preso forma a circa 200 chilometri di distanza dalla linea di faglia in Nord Africa.


Fonte:http://www.ecplanet.com/node/2290

18 maggio 2011 UFO live Cnn

Alberi su Marte?

MILANO - Alberi su Marte? Un brivido è corso lungo la schiena dei ricercatori nei laboratori della Nasa alla vista delle spettacolari immagini arrivate dalla sonda su Marte. L'agenzia spaziale americana ha pubblicato uno scatto della superficie marziana catturato da HiRISE, ovvero l’High Resolution Imaging Science Experiment, il sensore ottico più potente spedito nello spazio a bordo della sonda spaziale Mars Reconnaisance Orbiter. Tra le dune di sabbia sul pianeta rosso spuntano infatti a sorpresa quelli che sembrano dei veri e propri filari di alberi.

LA SPIEGAZIONE - Una foresta di latifoglie extraterrestre? Putroppo no. Come spesso accade in questi casi l'interpretazione è assai differente dalla realtà: la foto mostra semplicemente una regione di dune nell'estremo nord di Marte, a poco meno di 400 chilometri dal polo. Sulle punte di queste dune è presente uno strato di anidride carbonica ghiacciata, che evapora con l'arrivo della primavera marziana. Da qui l'inganno visivo con le chiazze e le righe scure che ricordano una vegetazione. «Ciò che vediamo è sabbia smossa in uno stato ghiacciato che si muove sopra le dune formando così righe molto marcate», ha riassunto il ricercatore della Nasa Candy Hansen.

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