Connessioni della Croce Rossa nei Templari ,Sumeri e Anunnaki


Anunnaki sumero con impressa la croce patente sul petto

Per capire il significato esoterico della Croce bisogna tornare a quando Gesù insegnò ai suoi discepoli il segno della Croce, movimento nel quale si tocca la fronte, il petto e le due spalle che sono centri focali magnetici: del corpo umano: il plesso solare è considerato il luogo dell’anima, la fronte è direttamente collegata alla ghiandola pineale o “terzo occhio” che gli antichi filosofi chiamavano porta dell’anima. Un gesto che serve per armonizzare e mettere in comunicazione tutte le energie che circondano il corpo.


Philip Gardiner nel suo libro “I segreti del serpente, alla ricerca del passato sacro” scrive:


Uno dei segni più suggestivi della storia cristiana è la croce rossa sia nella sua versione a croce latina che in quella templare a croix pattee, è un potente simbolo soprattutto se impressa su uno sfondo bianco. Può essere messa in relazione col marchio di Caino o col marchio di nascita dei sovrani Merovingi e perfino nella croce templare, tutti possono essere messi in relazione in un modo o nell’altro col simbolo del serpente. Infatti la croce rossa è universalmente riconosciuta come il segno del serpente e indossarne una è sempre stato un particolare segno distintivo. I serpenti sono intrecciati, il serpente è il simbolo del sole e la croce quello delle stagioni. I Rosacroce, termine che ovviamente significa rosa e croce rossa, erano una società di alchimisti e spiritualisti. Legati quasi indissolubilmente ai Massoni, ai Templari e alle vicende del Graal, sono stati oggetto di studi e dibattiti.



Chiaro che la croce è un simbolo trasmesso dai Sumeri; in particolare nella Cosmogonia Sumera, la croce, era il simbolo del pianeta-dio Nibiru incredibile questo simbolo sebbene se ne sia dimenticato o diversificato il significato, deriva da un Pianeta- Dio sumero, si è perso il significato, ma la sostanza e funzione è sempre la stessa: creare paura e condizionamento nei confronti dell’umana specie?

Adesso facciamo un passo indietro e torniamo alla lingua sumera, parlata nella Mesopotamia meridionale almeno dal IV millennio a.C. ed è la prima lingua per cui sia stato inventato un metodo di scrittura.

Il “Sumero” fu rimpiazzato dall’accadico come lingua parlata a partire dal 2000 a.C. circa, ma si continuò ad usarla (soprattutto da parte dei Magi) come lingua sacra di carattere cerimoniale e scientifico almeno fino al I secolo d.C., poi divenne una lingua “sacra e segreta”.

La scrittura sumerica ebbe origine nella Bassa Mesopotamia (attuale Iraq), nel corso della rivoluzione urbana verificatasi nel sito di Uruk, oggi noto con il nome di Warka.

Il sito di Uruk ci ha lasciato un tipo di scrittura che, insieme alla pressoché contemporanea scrittura protoelamica di Susa, rappresenta un vero e proprio evento straordinario nel panorama delle cosiddette “prime scritture”.
La scrittura sumerica, come poi la successiva scrittura mesopotamica, si basava sull’uso di cunei come simboli grafici per la scrittura,
Si è conservata sotto forma di scrittura cuneiforme su tavolette di terracotta e su altri oggetti come ad esempio statue, che sono state trovate con scavi archeologici in Mesopotamia.
Originariamente, la scrittura cuneiforme è stata utilizzata come sistema di segni ideografici (ossia ad ogni segno corrispondeva una parola), nel corso del tempo si è poi sviluppata una rappresentazione in sillabe, nella quale alcuni segni rendevano il suono di una sillaba.

La “Croce delle otto Beatitudini“
Questa scrittura deriva dalla scomposizione della cosiddetta “Croce di Nibiru”, ossia la croce a otto punte con cui i Sumeri rappresentavano il decimo pianeta del sistema solare, ossia Nibiru.
Questa croce verrà in futuro denominata “Croce delle otto Beatitudini” e grande importanza avrà nell’alfabeto segreto dei Templari.
Infatti, la “Croce delle Otto Beatitudini” è uno dei simboli templari più importanti.
Questa croce è così chiamata perché presenta otto punte nella sua periferia esterna.
Dipinta solitamente nel colore rosso sugli edifici sacri, questo simbolo deriva direttamente dalla croce ottagonale di Nibiru, tracciando alcune delle sue diagonali e dei suoi raggi.
Una delle sue caratteristiche fondamentali è che essa si raddoppia in una croce interna più piccola (si veda, in proposito, la figura dell’ottagono, che riporta le linee di costruzione), formata da quattro triangoli isosceli identici, opposti al vertice, che assumono la forma di una croce patente (esattamente come la Croce di Nibiru).
È noto che i Cavalieri del Tempio facessero uso, in alcuni dei loro documenti più delicati, di un alfabeto segreto di 25 lettere (cioè l’alfabeto classico con I = J), ottenute dalla scomposizione degli elementi di questa croce, con l’aggiunta di alcuni punti interni.
Da un punto di vista puramente crittografico, un sistema di questo tipo costituisce un cifrario a sostituzione molto semplice, in cui a simbolo uguale corrisponde lettera uguale.
L’alfabeto segreto dei Cavalieri del Tempio
Partendo da una sostituzione semplice, i Cavalieri templari adottavano però degli accorgimenti che rendevano la crittografia veramente complicata e, di fatto, inaccessibile agli esterni.
Vediamo, comunque, nel dettaglio come si ottengono le varie lettere.
Si noterà, esaminando la figura dell’ottagono sopra riportata, che le lettere A, B, C, D sono formate dagli angoli retti che limitano l’estremità di ogni braccio della croce grande.
Le lettere E, F, G, H sono formate dai quattro triangoli che formano la piccola croce interna.
Le lettere I (o J), K, L, M sono formate dai quadrilateri ottenuti completando il tracciato di questa piccola croce con quello dei quattro angoli retti periferici.
La lettera N è al centro, ripetuta due volte dall’incrocio delle otto diagonali dell’ottagono regolare che circoscrive la figura.
Le altre lettere sono costituite dagli stessi elementi presi però con un ordine un po’ differente e aggiungendovi un punto all’interno.
Orientando la croce nel modo sopra indicato, si nota che le lettere sono state scelte nell’ordine seguente:
1) Angoli retti periferici senza punto interno:

A, in alto; B, a destra; C, in basso; D, a sinistra.

2) Angoli retti periferici con punto interno:
O, in altro; P, a destra; Q, in basso; R, a sinistra.

3) Triangoli senza punto interno:
H, in alto; F, a destra; G, in basso; E, a sinistra.

4) Triangoli con punto interno:
S, in alto; T, a destra; U, in basso; V, a sinistra.

Considerando allo stesso modo le altre lettere formate con i quadrilateri definiti come è stato detto prima, si nota che le lettere I o J, K, L, M senza punto interno, corrispondono alle lettere X, Y, W, Z con il punto interno.

La figura dell’ottagono mostra i gruppi di lettere corrispondenti ad ogni braccio della croce.

Sembra che l’ordine in cui sono stati scelti gli elementi da abbinare alle lettere abbia un senso esoterico e che, nel suo insieme, la croce templare sia un pentacolo, ossia uno schema che riassume una dottrina.

La “Croce delle otto Beatitudini”, insieme all’alfabeto dei Cavalieri del Tempio, costituisce un corpo di dottrina segreta di origine sumera, derivato dalla interpretazione del simbolo raffigurante il pianeta Nibiru.

Questo corpus dottrinale si è tramandato inalterato sino ai nostri giorni e costituisce uno dei fondamenti del sapere templare.


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