Anche se la questione di Atlantide sembra essere passata di moda, ci sono ancora ricercatori indipendenti che sono alla ricerca di prove della sua esistenza. Tra questi, Jim Allen, le cui ricerche farebbero pensare che la leggendaria città perduta si trovasse in Bolivia.
Jim Allens è un ex interprete di fotografie aeree per l’esercito britannico.
A suo avviso, l’enorme deserto boliviano di Salar de Uyuni e la vicina montagna di Pampa Auallagas, potrebbero essere il luogo dove una volta sorgeva la perduta città di Atlantide.
Analizzando le caratteristiche morfologiche del terreno circostante, Allen ha notato alcune analogie fondamentali tra questa regione e le antiche descrizione greche di Atlantide, in particolare quelle fornite dal filosofo Platone nelle opere “Crizia” e “Timeo”.
Allen conclude che l’intero Sud America sia da identificare con il continente di Atlantide, mentre l’omonima città sommersa sarebbe stata situata sull’altura di Pampa Auallagas.
Come spiega l’ex interprete, le caratteristiche del territorio da lui individuato corrispondono molto bene alla descrizione fornita da Platone. Inoltre, alcune leggende locali parlano di un diluvio avvenuto in tempo remoto, durante il quale una grande città è stata sommersa.
Dimensioni
Secondo la descrizione di Platone, il continente di Atlantide era
grande quanto il Nord Africa e l’Asia messe insieme. Allen ha spiegato
che è più facile immaginare una città-isola sommersa dalle acque
piuttosto che l’inabbisamento di una grande massa di terra come il
continente descritto.
La piana rettangolare
Nella sua descrizione, Platone riporta di una pianura rettangolare
posizionata lungo il lato maggiore del continente. Secondo Allen, questa
piana è da identificare con il deserto di Salar de Uyuni, in quanto
corrisponde in dimensioni a quelle fornite da Platone: “lungo 3.000
stadi e largo 2.000 stadi”. Lo stadio è un’unità di misura in uso presso
l’antica Grecia e pari a circa 180 metri.
Il Salar de Uyuni è un enorme deserto di sale che, con i suoi 10.582 km², è la più grande distesa salata del mondo. Secondo le leggende Inca nel deserto vi sono gli Ojos de Salar (occhi del deserto di sale) che inghiottivano le carovane. Si tratta di buchi nella superficie salata dai quali esce l’acqua sottostante che in certe condizioni di luce sono quasi invisibili diventando così pericolosi.
Secondo quanto scrive Platone nel Timeo, la regione interna del continente era costituita da una vastissima pianura delimitata a nord da alte montagne. La pianura, quasi rettangolare, era circondata da un canale perimetrale, largo uno stadio, che consentiva di raccogliere le acque provenienti dalle montagne.
Il Salar de Uyuni è un enorme deserto di sale che, con i suoi 10.582 km², è la più grande distesa salata del mondo. Secondo le leggende Inca nel deserto vi sono gli Ojos de Salar (occhi del deserto di sale) che inghiottivano le carovane. Si tratta di buchi nella superficie salata dai quali esce l’acqua sottostante che in certe condizioni di luce sono quasi invisibili diventando così pericolosi.
Secondo quanto scrive Platone nel Timeo, la regione interna del continente era costituita da una vastissima pianura delimitata a nord da alte montagne. La pianura, quasi rettangolare, era circondata da un canale perimetrale, largo uno stadio, che consentiva di raccogliere le acque provenienti dalle montagne.
Strisce di terra divise dalle acque
Atlantide è descritta come una serie di strisce di terra circolari
separate da mare e collegate da ponti. La parte superiore della Pampa
Auallagas mostra segni di anelli di terra e aqua in parte erosi.
Questo per dire che se un tempo il livello delle acque del vicino lago di Poopo erano superiori a quelle odierne, gli anelli della Pampa Auallagas sarebbero stati collegati con il lago da un canale lungo 50 stadi.
Questo per dire che se un tempo il livello delle acque del vicino lago di Poopo erano superiori a quelle odierne, gli anelli della Pampa Auallagas sarebbero stati collegati con il lago da un canale lungo 50 stadi.
Metalli preziosi
Oro, argento, rame, stagno e il misterioso oricalco
erano metalli che in Atlantide si trovavano in abbondanza, tanto da
poter ricoprire le pereti del tempio e le mura concentriche che
circondavano l’Acropoli.
Secondo Allen, tutti questi metalli si trovano nella zona di Pampa Auallagas. Tuttavia, gli archeologi e gli storici non sanno se il leggendario oricalco si riferisse ad un metallo di origine naturale o artificiale. Il termine in seguito è stato ripreso per altri usi. Nella numismatica, l’oricalco è una lega di rame e zinco.
Allen teorizza che l’oricalco facesse riferimento ad una lega naturale rame-oro che si trova nelle Ande, conosciuta localmente come Tumbaga, un metallo molto apprezzato nella regione nel corso della storia, in quanto più duro del rame, pur rimanendo malleabile.
Secondo Allen, tutti questi metalli si trovano nella zona di Pampa Auallagas. Tuttavia, gli archeologi e gli storici non sanno se il leggendario oricalco si riferisse ad un metallo di origine naturale o artificiale. Il termine in seguito è stato ripreso per altri usi. Nella numismatica, l’oricalco è una lega di rame e zinco.
Allen teorizza che l’oricalco facesse riferimento ad una lega naturale rame-oro che si trova nelle Ande, conosciuta localmente come Tumbaga, un metallo molto apprezzato nella regione nel corso della storia, in quanto più duro del rame, pur rimanendo malleabile.
Sulle montagne, vicino al mare
Secondo le descrizioni antiche, la città-isola di Atlantide si
trovava a circa 8 km dal mare. Tuttavia, allo stesso tempo, la città era
posizionata a picco sul mare, circondata da montagne. Allen risolve
l’apparente contraddizione facendo notare che la descrizione si adatta
bene alla Pampa Auallagas, se si considera il lago salino Poopa come un
mare interno. Poopo si trova a circa 8 km da Pampa Auagallas.
Inoltre, nella regione di Pampa Auagallas vi sono sorgenti naturali di acqua calda e fredda, così come riportato nelle descrizioni di Atlantide.
Inoltre, nella regione di Pampa Auagallas vi sono sorgenti naturali di acqua calda e fredda, così come riportato nelle descrizioni di Atlantide.
Leggende boliviane
Secondo la tradizione greca, Atlantide è stata distrutta dal dio
Poseidone, signore degli oceani, a causa dell’immoralità raggiunta dai
suoi abitanti.
Allo stesso modo, antiche leggende tramandate nella regione di Pampa Auagallas raccontano della degenerazione morale degli abitanti locali e il conseguente diluvio inviato dal dio dell’acqua Tunupa.
Secondo le osservazioni di Allen, la catastrofica alluvione potrebbe essere stata causata dal vicino Lago Titicaca, a nord, dove un gigantesco travaso di acqua è giunto fino a Pampa Auagallas. Allen ha mostrato alcuni segni morfologici ancora visibili che indicherebbero la prova di un’antica inondazione.
Allo stesso modo, antiche leggende tramandate nella regione di Pampa Auagallas raccontano della degenerazione morale degli abitanti locali e il conseguente diluvio inviato dal dio dell’acqua Tunupa.
Secondo le osservazioni di Allen, la catastrofica alluvione potrebbe essere stata causata dal vicino Lago Titicaca, a nord, dove un gigantesco travaso di acqua è giunto fino a Pampa Auagallas. Allen ha mostrato alcuni segni morfologici ancora visibili che indicherebbero la prova di un’antica inondazione.
Il nome di Atlantide
Prima della conquista spagnola, parte della regione di Pampa
Auagallas era chiamata “Antisuyo”, parola che significava “regno del
rame”. “Antis”, in lingua quechua, è la parola che indica il rame. Allen
fa notare che il suffisso “antis” (Atl – antis) potrebbe risalire
direttamente alla cultura antica di Pampa Auagallas.
fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/09/13/atlantide-si-trovava-in-bolivia-le-ricerche-di-jim-allen/
fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/09/13/atlantide-si-trovava-in-bolivia-le-ricerche-di-jim-allen/
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