11/03/2022 - In questo articolo che riporta molte affermazioni di Bergoglio (mi rifiuto di chiamarlo papa), è mostrato chiaramente quanto questo gesuita, dietro le belle parole,
supporti le elites globaliste. Una frase: "I cristiani e le persone di buona volontà dovrebbero scegliere quali imprese sostenere". Ma non è quello che ha detto Draghi e gli altri 29 banchieri? Quelli che vogliono decidere quali imprese devono fallire?
Eppoi: "Teniamo tutti presente che c'è qualcosa di peggio di questa crisi: il dramma di sprecarla", ecco tutta la logica dei diabolici neoliberisti dagli anni 70 come Milton Friedman, fino ad oggi: Le crisi, che siano casuali o create a tavolino non vanno mai sprecate! (NdE)
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ROMA - Papa Francesco insiste in un nuovo libro che le cose non saranno più le stesse in un mondo post-pandemia, chiedendo invece l'istituzione di un "nuovo ordine mondiale".
In un libro-intervista con il giornalista Domenico Agasso intitolato Dio e il mondo che verrà, la cui uscita in italiano è prevista per martedì (16 marzo 2021, NdT), il pontefice ribadisce il suo pensiero per il Grande Reset con uno spostamento dalla speculazione finanziaria, dai combustibili fossili e dalla costruzione militare verso un'economia verde basata sull'inclusione.
Dopo la pandemia di coronavirus, "nessuno oggi può permettersi di riposare tranquillo", dichiara il papa in un lungo estratto del libro pubblicato da Vatican News. "Il mondo non sarà più lo stesso. Ma è proprio all'interno di questa calamità che dobbiamo cogliere quei segni che possono rivelarsi le pietre miliari della ricostruzione."
"Teniamo tutti presente che c'è qualcosa di peggio di questa crisi: il dramma di sprecarla", afferma. "Non possiamo uscire da una crisi come prima: o ne usciamo meglio o ne usciamo peggio".
Possiamo guarire l'ingiustizia "costruendo un nuovo ordine mondiale basato sulla solidarietà, studiando metodi innovativi per sradicare la prepotenza, la povertà e la corruzione", aggiunge, "lavorando tutti insieme, ognuno per la propria parte, senza delegare e passare la palla".
Questo nuovo ordine mondiale sarà basato sullo sradicamento delle disuguaglianze e sulla cura dell'ambiente, afferma il papa.
"Il Grande Reset è reale, sta accadendo ora e porterà ad una devastazione peggiore - "molto, molto peggiore" - della Repubblica di Weimar, ha avvertito un economista tedesco."Non possiamo più accettare allegramente le disuguaglianze e gli sconvolgimenti dell'ambiente", dichiara. "La strada per la salvezza dell'umanità passa attraverso la creazione di un nuovo modello di sviluppo, che si concentra indiscutibilmente sulla coesistenza tra i popoli in armonia con il Creato".
Come percorso verso una soluzione, Francesco indica i giovani coinvolti nei "movimenti ecologici".
"Se non ci rimbocchiamo le maniche e non ci prendiamo subito cura della Terra, con scelte personali e politiche radicali, con una svolta economica 'verde' orientando gli sviluppi tecnologici in questa direzione, prima o poi la nostra casa comune ci getterà dalla finestra", insiste.
Il papa afferma anche la sua convinzione che il mondo ha bisogno di essere guarito dalla "mentalità speculativa dominante" per essere ristabilito "con un'anima" al fine di ridurre il divario tra coloro che hanno accesso al credito e coloro che non lo hanno.
I cristiani e le persone di buona volontà dovrebbero scegliere quali imprese sostenere in base a quattro criteri, propone Francesco, ovvero: "inclusione degli esclusi, promozione degli ultimi, bene comune e cura del Creato".
Il "Grande Reset" è su di noi. Il presidente francese Macron ha dichiarato che sulla scia del coronavirus cinese il capitalismo moderno "non può più funzionare" al vertice di Davos."In questo momento, si tratta di ricostruire dalle macerie", suggerisce il papa, un compito che coinvolge sia chi è al governo sia il resto della popolazione.
"È tempo di rimuovere l'ingiustizia sociale e l'emarginazione", afferma. "Se cogliamo la prova attuale come un'opportunità, possiamo preparare il domani all'insegna della fraternità umana, alla quale non c'è alternativa, perché senza una visione globale non ci sarà futuro per nessuno".
Parte del Grande Reset comporta anche la fine della corsa agli armamenti, aggiunge.
"Non è più tollerabile continuare a fabbricare e trafficare armi, spendendo enormi capitali che dovrebbero essere utilizzati per curare le persone e salvare vite".
"Contro questa discordia planetaria che sta stroncando sul nascere il futuro dell'umanità, abbiamo bisogno di un'azione politica che sia frutto dell'armonia internazionale", dichiara, sollecitando la fine del "miope nazionalismo" e di altre forme di "egoismo politico" a favore di soluzioni multilaterali.
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