Gli scienziati hanno scoperto due nuovi crateri
apparsi in Siberia, altri due “buchi neri” simili a quelli comparsi due
settimane fa nella Penisola di Yamal.
La seconda voragine è apparsa nella stessa regione del primo, nella Russia settentrionale, e la terza sulla penisola Taymyr, a est, nella regione di Kransoyark.
La seconda voragine è apparsa nella stessa regione del primo, nella Russia settentrionale, e la terza sulla penisola Taymyr, a est, nella regione di Kransoyark.
Entrambe sono state avvistate dagli allevatori di renne che hanno rischiato di caderci.
Si tratta di buchi più piccoli di diametro ma identici per l’aspetto.
La loro scoperta infittisce il mistero sulla loro natura e riaccende le molteplici spiegazioni accantonate dagli scienziati nelle scorse settimane.
Meteoriti? UFO? Missili vaganti? Scherzi dell’uomo?
I ricercatori continuano a sostenere la versione che lo scioglimento del permafrost sia causato del cambiamento climatico, che ha provocato un rilascio di gas metano, esploso come un tappo di champagne, ma ancora sono in fase gli accertamenti per confermare questa teoria.
I ricercatori continuano a sostenere la versione che lo scioglimento del permafrost sia causato del cambiamento climatico, che ha provocato un rilascio di gas metano, esploso come un tappo di champagne, ma ancora sono in fase gli accertamenti per confermare questa teoria.
Il secondo cratere apparso sempre nella Penisola di
Yamal, ma questa volta nel distretto di Taz , nei pressi del villaggio
di Antipayuta e ha un diametro di circa 15 metri.
Il terzo è stato scoperto nella penisola Taymyr, e si
tratta di un un cono perfettamente formato con una profondità stimata
tra i 60 e i 100 metri e un diametro di 4 metri.
Niente a che fare con la prima voragine, un “buco
nero” di 70 metri di profondità con un fondo ghiacciato e un diametro di
60 metri.
La struttura è talmente delicata che gli scienziati non hanno potuto scendere nelle sue profondità ma hanno potuto soltanto mandare una telecamera.
La struttura è talmente delicata che gli scienziati non hanno potuto scendere nelle sue profondità ma hanno potuto soltanto mandare una telecamera.
Gli esperti non sono ancora giunti ad una conclusione univoca sulla loro origine.
Fonte: www.diregiovani.it
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