"Gli Ufo? In aereo ne avvistiamo tanti"
Un pilota rivela che è abbastanza
frequente avvistare oggetti non identificati. Ma nessuno dei suoi
colleghi lo racconta, per paura degli accertamenti psichiatrici ..
Avvistamenti ad alta quota, incontri a tu per tu con oggetti volanti di
difficile interpretazione. Accade spesso ai piloti militari e civili,
molto più spesso di quanto non immaginiamo. "Tra di noi ne parliamo
spesso, il materiale e le notizie circolano, ma non escono all'esterno
se non molto raramente", ammette infatti Marco Guarisco, da oltre 20
anni ai comandi di un aereo.
Sarebbero centinaia i casi, forse anche di più, ma chi può dirlo? Quelle chiacchiere tra piloti restano quasi sempre solo aneddoti da raccontare agli amici più fidati, mai agli estranei.
Sarebbero centinaia i casi, forse anche di più, ma chi può dirlo? Quelle chiacchiere tra piloti restano quasi sempre solo aneddoti da raccontare agli amici più fidati, mai agli estranei.
Il motivo è presto detto. "Essenzialmente perché rischiamo di perdere il
posto di lavoro. Con quello che costa conseguire un brevetto di volo,
in termini di tempo e di denaro, ci si pensa due volte prima di minare
la propria sicurezza. Andare in giro a dire di aver visto un Ufo può
dare spiacevoli conseguenze. Se l'evento non è eclatante, si preferisce
tacerlo", dice il nostro pilota ...
Le procedure, tuttavia, prevedono che sia steso un rapporto ogni volta
che in quota accade qualcosa di imprevisto. "Certo, ci sono dei moduli
prestampati, nei quali indicare esattamente cosa è avvenuto, che tipo di
oggetto è stato visto, a che altezza, quanto si è avvicinato", spiega
Guarisco. "Ma di solito, i rapporti vengono stilati solo quando non se
ne può proprio fare a meno, ovvero quando l'oggetto era a distanza
ravvicinata e si è rischiata una collisione. Ma anche in questo caso, i
documenti restano in ambienti ufficiali: non vengono divulgati, se non i
rarissimi casi o dopo molto tempo."
Per pilotare un caccia o un aereo carico di passeggeri, si richiedono nervi saldi e una stabilità psicologica a prova di bomba. E dire di aver visto un Ufo sfrecciare accanto alla cabina di pilotaggio certo non depone a favore della solidità mentale di chi lo racconta. "Infatti. Se dici una cosa del genere, come minimo trascorri tre giorni presso il Centro di igiene mentale dell'Aeronautica militare a fare test ed esami di ogni tipo. Poi ti fanno firmare un documento nel quale dichiari quello che hai visto. A tuo rischio e pericolo."
Eppure, non parlare del fenomeno non significa che il fenomeno non esista. "Gli Ufo li vediamo noi piloti, li vedono e li fotografano i passeggeri, li vedono anche nella torre di controllo. Fanno quasi parte del traffico aereo ordinario. Anche se a volte, quelle presenze sono visibili ad occhi nudo, ma non compaiono sulle strumentazioni, oppure al contrario risultano sui radar, ma non si vedono in cielo. Effettivamente, è un fenomeno parecchio complesso", chiosa Marco Guarisco.
Per lui, se vogliamo, è un po' più facile parlarne perché la sua prima esperienza in fatto di Ufo l'ha avuta quando era solo un bambino ed insieme ad altre due persone vide un enorme oggetto misterioso. "Avevo 6 anni, era poco prima di Natale. Aveva tre luci bianche e una rossa al centro, era nero e perfettamente triangolare. Si muoveva lentamente sopra di noi senza emettere rumore, poi si è fermato-immobile- per qualche minuto prima di sparire in un millesimo di secondo." Da quel giorno, Guarisco ha iniziato un suo personale approfondimento sull'argomento, che lo ha portato da adulto ad entrare nel Centro Ufologico Nazionale.
L'esperienza si è poi ripetuta nel 2000: mentre si preparava al decollo, in un piccolo aeroporto lombardo, vide qualcosa di assolutamente anomalo. "Nel cielo, sulla verticale di un altro velivolo già decollato, c'era qualcosa di strano. Lo osservavo con attenzione, il cielo non era limpido e non capivo cosa fosse. Ma poi ho capito. Erauna sfera grigio chiaro, opaca, metallica, senza ali e senza motore, grande circa 6 o 7 metri che girava sopra l'aeroporto.
Compiva evoluzioni al di fuori della nostra portata, perché ancora non siamo in grado di virare ad angolo retto oppure di restare fermi, sospesi per poi accelerare di colpo: tutto ciò va oltre le leggi dell'aerodinamica. Eppure decine di persone hanno visto quell'oggetto, anche sull'aereo in volo. Ad un certo punto, la sfera se ne è andata. Tutto è avvenuto in pieno giorno, non sto parlando di lucine in lontananza: era lì ed era ben visibile, impossibile che tutte quelle persone insieme abbiano avuto una svista."
Domanda: cosa ha provato? Più paura o più curiosità? "Devo essere sincero: ho provato principalmente una bella soddisfazione. Perché io ero già conscio della presenza degli Ufo, ma molti dei colleghi che erano con me quel giorno e che hanno assistito a quella scena ne avevano sempre riso. Da quel giorno, hanno cambiato idea: forse hanno capito che qualcosa di strano, lassù, c'è davvero."
Per pilotare un caccia o un aereo carico di passeggeri, si richiedono nervi saldi e una stabilità psicologica a prova di bomba. E dire di aver visto un Ufo sfrecciare accanto alla cabina di pilotaggio certo non depone a favore della solidità mentale di chi lo racconta. "Infatti. Se dici una cosa del genere, come minimo trascorri tre giorni presso il Centro di igiene mentale dell'Aeronautica militare a fare test ed esami di ogni tipo. Poi ti fanno firmare un documento nel quale dichiari quello che hai visto. A tuo rischio e pericolo."
Eppure, non parlare del fenomeno non significa che il fenomeno non esista. "Gli Ufo li vediamo noi piloti, li vedono e li fotografano i passeggeri, li vedono anche nella torre di controllo. Fanno quasi parte del traffico aereo ordinario. Anche se a volte, quelle presenze sono visibili ad occhi nudo, ma non compaiono sulle strumentazioni, oppure al contrario risultano sui radar, ma non si vedono in cielo. Effettivamente, è un fenomeno parecchio complesso", chiosa Marco Guarisco.
Per lui, se vogliamo, è un po' più facile parlarne perché la sua prima esperienza in fatto di Ufo l'ha avuta quando era solo un bambino ed insieme ad altre due persone vide un enorme oggetto misterioso. "Avevo 6 anni, era poco prima di Natale. Aveva tre luci bianche e una rossa al centro, era nero e perfettamente triangolare. Si muoveva lentamente sopra di noi senza emettere rumore, poi si è fermato-immobile- per qualche minuto prima di sparire in un millesimo di secondo." Da quel giorno, Guarisco ha iniziato un suo personale approfondimento sull'argomento, che lo ha portato da adulto ad entrare nel Centro Ufologico Nazionale.
L'esperienza si è poi ripetuta nel 2000: mentre si preparava al decollo, in un piccolo aeroporto lombardo, vide qualcosa di assolutamente anomalo. "Nel cielo, sulla verticale di un altro velivolo già decollato, c'era qualcosa di strano. Lo osservavo con attenzione, il cielo non era limpido e non capivo cosa fosse. Ma poi ho capito. Erauna sfera grigio chiaro, opaca, metallica, senza ali e senza motore, grande circa 6 o 7 metri che girava sopra l'aeroporto.
Compiva evoluzioni al di fuori della nostra portata, perché ancora non siamo in grado di virare ad angolo retto oppure di restare fermi, sospesi per poi accelerare di colpo: tutto ciò va oltre le leggi dell'aerodinamica. Eppure decine di persone hanno visto quell'oggetto, anche sull'aereo in volo. Ad un certo punto, la sfera se ne è andata. Tutto è avvenuto in pieno giorno, non sto parlando di lucine in lontananza: era lì ed era ben visibile, impossibile che tutte quelle persone insieme abbiano avuto una svista."
Domanda: cosa ha provato? Più paura o più curiosità? "Devo essere sincero: ho provato principalmente una bella soddisfazione. Perché io ero già conscio della presenza degli Ufo, ma molti dei colleghi che erano con me quel giorno e che hanno assistito a quella scena ne avevano sempre riso. Da quel giorno, hanno cambiato idea: forse hanno capito che qualcosa di strano, lassù, c'è davvero."
Andrew Danzinger è stato il pilota del presidente degli Stati Uniti Obama nel corso del 2008 durante la campagna elettorale. L’uomo sostiene di aver visto una sfera rossa nel 1989 durante un volo, affermando inoltre che la maggior parte dei piloti credono agli Ufo. Vi riportiamo la testimonianza diretta del pilota.
“Era il 10 aprile del 1989 e mi trovavo a circa 15000 piedi sopra la città di Waterloo situata nello stato di Iowa negli Usa. Improvvisamente ho notato un disco bianco che si intravedeva nelle nuvole ed anche il mio capitano si era accorto di questo oggetto. Questo disco si vedeva distintamente ed abbiamo potuto osservarlo per circa 20-30 minuti.”
“Sopra questo disco c’era una palla rossa gigante che volava in parallelo al nostro aereo. Abbiamo iniziato lentamente una graduale discesa e questa sfera sembrava seguire la nostra rotta. Siamo riusciti ad avvistare il misterioso velivolo per circa 30 secondi, fino a quando è scomparso ad una velocità impressionante.”
“Subito dopo la scomparsa di questa sfera rossa riuscivamo ad intravedere nelle nuvole centinaia di luci lampeggianti. Non avevamo mai visto nulla del genere, ma dai racconti di altri piloti eravamo a conoscenza di questi velivoli misteriosi. Siamo certi che quella sfera non appartenesse alla nostro pianeta.”
Un racconto senza dubbio molto interessante per un avvistamento Ufo in piena regola, nella speranza che altri piloti possano un giorno raccontare le loro esperienze con questi oggetti di natura extraterrestre.
www.segnidalcielo.it
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