L'astronomo Scott Sheppard ipotizza la presenza di un massiccio oggetto oltre Plutone che starebbe influenzando il nostro sistema solare.
Potrebbe esistere un grande pianeta oltre Plutone?
Da quando lo scrittore Zecharia Sitchin diede la sua interpretazione delle tavole sumeriche, l'idea di un pianeta abitato dall'orbita ellittica che si avvicinerebbe al nostro Sole ogni 3600 anni è entrata a far parte dell'immaginario collettivo e sono milioni le persone in tutto il mondo che credono che un giorno i nostri 'creatori' faranno ritorno. Ma quanto c'è di vero in tutto questo? Gli astronomi fino ad ora hanno scoperto circa 1500 corpi ghiacciati nella fascia di Kuiper, alcuni abbastanza grandi da essere considerati 'pianeti nani'. Secondo l'astronomo Scott Sheppard, ricercatore alla Carnegie Institution di Washington, potrebbe esserci qualcosa di molto grande in agguato là fuori.
Gli indizi
Gli indizi portano a credere che ci sia un pianeta più grande di Plutone e probabilmente anche della Terra: "Definitivamente credo che ci sia qualcosa più grande di Plutone là fuori ancora da scoprire", afferma Sheppard. L'astronomo, in collaborazione con Chad Trujillo del Gemini Observatory delle Hawaii, ha pubblicato un articolo sulla famosa rivista 'Nature' nel quale afferma che potrebbe esistere qualcosa che sta perturbando il nostro sistema solare. Potrebbe trattarsi di un pianeta nano, chiamato 2012 VP113 (e soprannominato 'Biden'), che si troverebbe ad una distanza dal nostro Sole pari a tre volte quella di Plutone, oltre la Cintura di Kuiper. Nel descrivere questo nuovo mondo gli astronomi hanno notato che un gran numero di grandi e remoti corpi celesti hanno un'orbita simile, il che rende la cosa sospetta dato che ci si aspetterebbe una distribuzione casuale.
Le ipotesi sul Pianeta X
Sheppard e Trujillo, oltre allo studio pubblicato su Nature, hanno recentemente dichiarato al 'Washington Post' che c'è qualcosa di sorprendentemente non casuale, e questo significa che un grande corpo sta applicando un'influenza considerevole. Comunque, gli astronomi restano aperti a nuove ipotesi: "Proprio a questo livello, stiamo sbattendo la testa contro il muro per cercare altre ipotesi valide" ha affermato Mike Brown, scopritore del pianeta nano Eris. Anche se il documento presentato su Nature risale al 2014, basandosi sullo studio di una dozzina di oggetti Sheppard sta per presentare nuove scoperte: "Abbiamo trovato altri oggetti estremi nella Cintura di Kuiper che continuano a seguire la tendenza". Ma se questo misterioso Pianeta X è là fuori, come mai non riusciamo a vederlo? La spiegazione è molto semplice: pianeti che si trovano 200 volte più lontani dal Sole, se paragonati alla Terra, non generano luce propria, ma solo una debole luce riflessa. Sheppard fa notare che gran parte del cielo non è stata osservata con strumenti con una sensibilità tale da poterlo rilevare. Comunque, gli astronomi ci tengono a precisare che la presenza di un Pianeta X non avrebbe nulla a che vedere con la visione di Sitchin. Attendiamo con ansia gli sviluppi dello studio.
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