Aerei non lo sono di sicuro, per essere semplici miraggi sono troppo persistenti, potrebbero essere degli Ufo? O forse un misterioso, e ancora non compreso dalla scienza,
fenomeno di combustione in aria di terre rare? Di certo il mistero delle luci di Hessdalen, in Norvegia, da anni fa discutere curiosi e ricercatori che nonostante tutti gli sforzi non sono ancora riusciti a trovare una spiegazione convincente.
Luci di HessdalenLuci di Hessdalen
Le luci, di forma sferica e di varie dimensioni, tonalità di colore, con luminosità variabile, movimenti che possono essere lenti, saettanti, o casuali, sono uno spettacolo più volte fotografato e filmato, che si ripete sopra l’omonima valle norvegese almeno sin dagli inizi degli anni Ottanta. Se all’epoca del loro massimo splendore, nella prima metà degli anni Ottanta appunto, il fenomeno si verificava anche dieci, quindici, venti volte alla settimana, adesso la frequenza si è di molto diradata e si osserva mediamente non più di una ventina di volte l’anno.
L’unica teoria scientifica che è stata avanzata in questi decenni parla della possibile combustione di un minerale raro, lo scandio, che si troverebbe nel terreno della valle. In presenza di altri metalli come lo zolfo tale terra rare potrebbe secondo alcuni scienziati creare una sorta di batteria naturale che, una volta ionizzata, riuscirebbe a dare vita alle luci di Hessdalen. La teoria però non spiega il meccanismo con cui la combustione avverrebbe creando le spettacolari luci e non ha mai trovato una conferma sperimentale.
Luci di HessdalenLuci di Hessdalen
Così il numero di coloro che ritengono le luci di Hessdalen la prova manifesta di una discreta ma costante attività aliena nell’area non diminuisce, anzi tende ad aumentare col passare degli anni e il persistere del fenomeno. Ma se davvero fossero Ufo cosa giustificherebbe tale attività? Forse proprio lo sfruttamento dei filoni di scandio? O siamo forse in presenza di una base extraterrestre sulla Terra?
O forse hanno ragione coloro che parlano di un possibile “portale” verso dimensioni parallele come quella di Magonza, abitata da fate, folletti e altri esseri “magici”, chissà. L’importante è che il fenomeno delle luci di Hessdalen si continua a ripetere, a distanza di decenni, in modo spettacolare. Forse più che chiedercene l’esatta natura dovremmo imparare semplicemente a goderne.
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