Napoli trema all'ombra del terremoto occulto


L'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con il suo fiore all'occhiello "l'osservatorio vesuviano" non pubblicano i dati relativi alla magnitudo degli ultimi eventi sismici. You-ng ha telefonato per chiedere spiegazioni ma ad oggi nessuna risposta concreta. 



Tempo fa pubblicai un articolo sul BIG ONE, il grande terremoto che in Sicilia atteso da 400 anni. L'idea scaturiva dalle dichiarazioni di Martinelli, direttore Enea di Bologna, secondo cui il sisma dovrebbe verificarsi entro i prossimi 24 mesi. 



Effettivamente Martinelli non ha proprio tutti i torti. E' vero che al sud ci si aspetta un terremoto di intensità medio-alta ormai da tempo. Quel che però sconcerta tutti, in particolar modo il popolo partenopeo, è la ferrea convinzione che, semmai dovesse succedere qualcosa nessuno sarebbe allertato. Una paura intima che per molti non trova fondamento, per chi ha vissuto il terremoto del 1980 invece si tratta di una logica sensata. A confermarlo sono anche i continui sciami sismici che si avvertono nelle zone residenziali situate proprio sopra i canali magmatici.



Il 10 Marzo 2012 sono state registrate oltre 100 scosse in pochi minuti. L'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ne ha riportata soltanto una pubblicata sul sito non il 10 marzo, ma molto tempo dopo. C'è ancora chi, ignaro, dice: "ma non dovete preoccuparvi avete l'osservatorio vesuviano!". Così ci si tranquillizza e si consulta il sito web dell'INGV e… sorpresa! Tutte le scosse non vengono identificate nella magnitudo. Nelle note c'è scritto: "non supervisionato". 



Chiamo a tal proposito l'INGV o, meglio, l'Osservatorio Vesuviano che dovrebbe tranquillizzarci e risponde un tecnico che in quel momento che non si era accorto dei ritardi nella pubblicazione della magnitudo. Chiedo una qualche spiegazione anche ipotetica, ma mi dice di non saper rispondere a domande simili nonostante queste fossero chiare e nette: "scusi ma un Istituto come il vostro non dovrebbe servire a monitorare per dare informazioni nel più breve tempo possibile?" e lui imbarazzato: "Si, si, lei ha ragione!". Così proseguo: "e come mai la magnitudo del 5 Luglio, ad oggi non è stata ancora indicata?". "Signora non lo so, grazie di avermelo fatto notare" e prosegue: "forse hanno scritto così perchè non è stato supervisionato dalla Commissione, ma è comunque strano". A questo punto intervengo io: "ma perchè c'è una commissione?". Lui risponde: "si i dati non sono inseriti meccanicamente ma manualmente attraverso una commissione che li analizza". A spaventarmi non erano le sue risposte quanto quel silenzio interminabile che intercorreva tra una domanda e l'altra. In alcuni momenti mi sono trovata nella situazione imbarazzante di dover ripetere la stessa domanda. 



Poi arriva la notizia: Terremoto ad Ischia di 4.1. Si tratta di un'intensità di tutto rispetto. Il fatto che l'epicentro si trovasse in mare in realtà non è assolutamente rincuorante. Si tratta infatti di un aumento dell'attività magmatica generale. Napoli non vanta soltanto il "cannone dei cannoni" che riesce a spruzzare le sue ceneri per lunghissime distanze. Nel territorio partenopeo possiamo vantare un arco vulcanico molto ricco: ben 5 vulcani nell'area flegrea ed altri vulcani sottomarini. Come ciliegina sulla torta abbiamo il Vesuvio. Sul collegamento dell'attività magmatica dei vulcani flegrei con quella vesuviana il mondo dei vulcanologi è diviso in due. 



Nel 2011 il Daily Mail pubblica uno studio che lancia l'allarme: il pericolo per l'Europa non è il Vesuvio capace di spruzzare le sue ceneri fino in Albania, ma la Caldera dei Campi Flegrei. Si tratta di un complesso vulcanico che ha già causato uno sciame sismico di altissima frequenza nel 2010/2011 e che ha aumentato notevolmente la sua attività proprio negli ultimi mesi. Adesso come risposta, quasi come se i due poli vulcanici fossero in collegamento (e in questo si potrebbe avvalorare la teoria di alcuni studiosi), anche il Vesuvio ha aumentato la sua attività. 



Ma come mai l'INGV non riporta tutte le scosse avvertite? E come mai ne riporta sempre meno, non pubblicando nemmeno i dati sulla magnitudo? I dati vengono riportati sempre qualche giorno dopo l'evento sismico. In questo modo la stampa non ha più interesse a pubblicare notizie relative allo sciame sismico anche se si verifica un 3.3 che, in teoria, sarebbe degno di nota. Succede dunque che non si può proprio tacere solo quando si verifica un 4.1 come successo ad Ischia. Dinanzi ad un 4.1 infatti, nè la stampa ne l'INGV possono tacere. Se si tratta dunque di metodologie per placare la popolazione, dobbiamo dire che queste metodologie stanno per sortire gli effetti contrari. A Napoli qualcuno già parla di catastrofe ma noi non ci allarmiamo! A tutelarci sarà sicuramente l'INGV guidato da un Prof di ginnastica ed una porno star. Per gli eventi sismici di ieri però la magnitudo è ancora non disponibile… forse le pagelle usciranno la settimana prossima quando, forse, riusciremo a parlare con un responsabile. 

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