Il CERN potrebbe aver fatto la scoperta più importante di tutti i tempi. Tuttavia gli scienziati restano con i piedi per terra.
Quando si scoprì il Bosone di Higgs, detto anche la “particella di Dio”, ci fu grande clamore nella comunità scientifica. Non è sempre facile, per la scienza ufficiale, abbandonare i modelli standard e spingersi verso l’inesplorato, anche se può sembrare un paradosso dato quello che “scienza” dovrebbe significare. Questa volta il CERN(Organizzazione Europea per l'investigazione del nucleare), ha annunciato un’altra incredibile scoperta che potrebbe rivoluzionare tutto: grazie al collisionatore di adroni si sarebbe infatti scoperta una nuova particella sconosciuta fino a questo momento. La sua massa è sei volte quella del Bosone di Higgs, ma la cosa più affascinante è che potrebbe essere relazionata con la supersimmetria, il che sarebbe una prova per dimostrare l’esistenza di universi paralleli.
La cautela degli scienziati
Tuttavia, gli scienziati del CERN di Ginevra ci vanno con i piedi di piombo, data l’importanza della cosa, e raccontano al tabloid Hipertextual che c’è la necessità di effettuare altri test per poter ufficializzare la scoperta ed escludere che potrebbe trattarsi di una fluttuazione statistica. La raccolta di nuovi ulteriori dati inizierà in aprile 2016. I ricercatori sono estremamente cauti data la loro esperienza passata con il bosone di Higgs: ”Nel 2011 per esempio, si individuò una particella che sembrava essere il bosone di Higgs, anche se alla fine risultò essere una mera fluttuazione statistica”, chiarisce il CERN. La particella di Dio fu scoperta alcuni mesi dopo, cosa che portò Peter Higgs y François Englert a vincere il premio Nobel per la fisica nel 2013.
Se questa scoperta venisse confermata, si dovrebbe fare seriamente i conti con il mondo circostante, o meglio, con quello che si era sempre creduto della realtà fino a questo momento. Cosa significherebbe riuscire a provare l’esistenza di universi paralleli? Quale sarebbe il passo successivo? Come si potrebbero usare? Per il momento, anche se il tutto è ancora da confermare, queste ipotesi sono vicine alla realtà più di quanto si pensi.
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Quando si scoprì il Bosone di Higgs, detto anche la “particella di Dio”, ci fu grande clamore nella comunità scientifica. Non è sempre facile, per la scienza ufficiale, abbandonare i modelli standard e spingersi verso l’inesplorato, anche se può sembrare un paradosso dato quello che “scienza” dovrebbe significare. Questa volta il CERN(Organizzazione Europea per l'investigazione del nucleare), ha annunciato un’altra incredibile scoperta che potrebbe rivoluzionare tutto: grazie al collisionatore di adroni si sarebbe infatti scoperta una nuova particella sconosciuta fino a questo momento. La sua massa è sei volte quella del Bosone di Higgs, ma la cosa più affascinante è che potrebbe essere relazionata con la supersimmetria, il che sarebbe una prova per dimostrare l’esistenza di universi paralleli.
La cautela degli scienziati
Tuttavia, gli scienziati del CERN di Ginevra ci vanno con i piedi di piombo, data l’importanza della cosa, e raccontano al tabloid Hipertextual che c’è la necessità di effettuare altri test per poter ufficializzare la scoperta ed escludere che potrebbe trattarsi di una fluttuazione statistica. La raccolta di nuovi ulteriori dati inizierà in aprile 2016. I ricercatori sono estremamente cauti data la loro esperienza passata con il bosone di Higgs: ”Nel 2011 per esempio, si individuò una particella che sembrava essere il bosone di Higgs, anche se alla fine risultò essere una mera fluttuazione statistica”, chiarisce il CERN. La particella di Dio fu scoperta alcuni mesi dopo, cosa che portò Peter Higgs y François Englert a vincere il premio Nobel per la fisica nel 2013.
Se questa scoperta venisse confermata, si dovrebbe fare seriamente i conti con il mondo circostante, o meglio, con quello che si era sempre creduto della realtà fino a questo momento. Cosa significherebbe riuscire a provare l’esistenza di universi paralleli? Quale sarebbe il passo successivo? Come si potrebbero usare? Per il momento, anche se il tutto è ancora da confermare, queste ipotesi sono vicine alla realtà più di quanto si pensi.
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