Lo sciamano (se fa del bene), o stregone (se fa del male) è un mistico che sfida l'ignoto e il mistero dell'esistenza.
Un uomo straodinario che riesce a curarsi da dolorose malattie iniziatiche e laceranti crisi esistenziali che lo trascinano al limite della follia. Che inventa riti bioenergetici e danze estatiche per fare una concreta e dolorosa esperienza di morte e rinascita, di verità.
Diventa un medico, un mago e un mistico.
Un uomo "nuovo" sano e armonioso. Un visionario, un animale erotico e uno specialista dell'anima umana.
Col trance provocato da allucinogeni, dalla danza e dal suono del tamburo lo sciamano ristabilisce l'equilibrio tra il "dentro" e il "fuori", tra l'uomo e l'universo.
Col "volo magico" - il viaggio interiore - scopre il ritmo vibratorio e le forme dell'Universo. Quando entra in risonanza con gli spiriti trema, perde coscienza e sprofonda nel ventre della Madre Terradove tutto è caos e dove l'energia si muove liberamente. Scende nel regno della Morte, un mondo al rovesciodove gli alberi crescono all'ingiù e il sole tramonta ad oriente. Viene torturato e fatto a pezzi: con una operazione di chirurgia rituale gli vengono trapiantati cristalli e altri oggetti sacri al posto del cuore e degli altri organi. La morte simbolica e il rito dello smembramento liberano l'energia interiore imprigionata dalla corazza del corpo e dell'Ego.
Aprono alle visioni e alla sapienza sciamanica.
Lo sciamano può allora lottare contro forze inquietanti, ombre e demoni che grondano sangue e che causano disgrazie e malattie. Attraversa foreste di fiamme e fiumi di pece: il corpo si disfa, diventa puro e leggero. Poi scala l'albero cosmicodecorato con visi e mammelle per ritrovarsi in un paradiso solare dove è accolto come un santo e un perfetto, come uno sciamano.
Quando si incontra il vuoto, l'assoluto e il trascendentale si realizza che non c'é cammino, né conoscenza, né mete da conquistare.

E' un percorso di consapevolezza d'autoguarigione e di rinnovamento del sé: si vince la paura del morire, del disordine psichico e del caos.
Si regredisce per ritornare bimbi, animali polimorfi - né maschi né femmine - e si conquista agilità e sensibilità corporea, poteri medianici e creatività.
Per vivere in compagnia degli animali selvaggi, per raccogliere le piante "maestre" e per meditare in silenzio lo sciamano si ritira nel ventre verde della foresta.
Per curarsi vagabonda nei deserti d'alta montagna e si fortifica con docce ghiacciate, bagni di vento e diete vegetariane. Ridiventa selvaggio, istintivo e animale.
Per proteggersi dai demoni indossa il costume sciamanico che è una corazza energetica, ma anche una mappa di simboli cosmici e di itinerari metapsichici.

Il "tusu Guru" - lo sciamano Ainu - impara dall'orso delle sconfinate foreste dell'Hokkaido una danza sacra e bioenergetica. Gli sciamani amazzonici imitano alla perfezione il canto dei pappagalli e si adornano con i loro piumaggi colorati e con le orchidee della foresta. Usano la magia verde delle piante maestre.
Per risvegliarsi e per curarsi gli indios Yanomamo bevono il thé allucinogeno di Ayahuasca - Banisteriopsis Caapi - una liana cheè l'anima vegetale dell'Amazzonia e di Panche mama - la Madre Terra. Gli sciamani amerindi usano il peyote -Lophophora Williamsi - un piccolo cactus psichedelico. In Asia visionari e sciamani fumano invece il polline della Cannabis Sativa - l'Hashish - e il lattice del frutto delPapaver Sonniferum - l'oppio e gli sciamani siberiani mangiano l'Amanita Muscaria, un fungo allucinogeno.
Lo sciamano è anche un artista e un trasformista che conosce l'arte delle metamorfosi. Inventa psicodrammi e feste per scaricare le tensioni sociali, per rinsaldare il gruppo e tramandare i miti del clan. E' un mago che pretende di regolare la meterologia per assicurare la caccia e i raccolti e un medico "ferito" che cura le malattie dell'anima e del corpo. E' anche psicologo e veggente: i suoi occhi sfavillano nel buio per scrutare i segreti della vita.
Libero e solo è un filosofo che ricerca senza inibizioni e falsi pudori la verità e un "politico" coraggioso in lotta contro le ipocrisie e le violenze del potere politico e religioso - e per ridurre l'uomo in schiavitù si sono sempre dovuti bruciare streghe e sciamani...

Senza bibbie e monasteri e senza "mass media" lo sciamano non riesce a raccontarsi e a difendersi. E i giovani del "terzo mondo" che inseguono i miti del consumismo e della vita facile non ne vogliono più sapere di ridiventare sciamani.
Tra i kafiri - gli "infedeli" dell' Hindu Kush afgano - sono spariti i Dehar. I giovani non salgono più in montagna per diventare "batcha" - re - e "dehar" - sciamani, sedotti dalle "suchi", le bellissime fate nude custodi dei monti sacri.
Il kafiristan era un tempio dell'Asia dove si recavano in pellegrinaggio sufi e mistici famosi - tra questi il russo Gurdijeff. Nel mio ultimo viaggio in Kafiristan sono ritornato sui monti afgani per raggiungere i "nidi d'aquila" dove gli sciamani vivevano con i pastori. Ho incontrato un solo Dehar. Vent'anni prima ne avevo contati una dozzina.
In Nepal gli sciamani "Bon Po", accusati di stregoneria, sono stati decimati dai lama buddisti con una vera e propria caccia ai demoni, alle streghe e ai maghi neri che ricorda la nostra medioevale santa inquisizione.
In Nepal ci sono ottocento mila "Jhakri" - sciamani - ma i giovani preferiscono vendere cianfrusaglie nei negozietti turistici di Katmandù.
In Siberia gli sciamani sono finiti negli ospedali psichiatrici e nei gulag e nella Cina della così detta "rivoluzione culturale" sono stati rieducati e costretti a tagliare i boschi sacri dello Yunnan e del Tibet.
In Africa sono perseguitati dai missionari e nelle foreste tropicali dell'Amazzonia sono il bersaglio preferito nei safari di "caccia grossa agli indios" sponsorizzati dai "garimperos" e dagli allevatori di bestiame.
"Noi ridiamo, danziamo e gioiamo della vita senza chiedere a nessuno il permesso di farlo. Non esistono peccati mortali, non esiste morale. L'unico atto immorale è danneggiarsi così profondamente da privarsi dell'autostima, dell'amore per se stessi e della coscienza della propria libertà e del proprio Sé".
Fonte e articolo completo: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=40130
http://ilnuovomondodanielereale.blogspot.it/
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