2,4 miliardi di anni fa l’atmosfera del pianeta cambiò e divenne possibile lo sviluppo di vita multicellulare.
Più di 2,4 miliardi di anni fa la Terra era un pianeta decisamente inospitale: l’atmosfera ricca di gas tossici, e le temperature che fluttuavano selvaggiamente da valori elevati a molto bassi, non incoraggiavano lo sviluppo della vita così come la conosciamo. Com’è avvenuto che quel mondo infernale si sia trasformato in quello che conosciamo oggi?
Una ricerca condotta da alcuni prestigiosi istituti di ricerca, pubblicata l’8 marzo scorso su PNAS, suggerisce che attorno a quel periodo ci fu un intervallo di circa un milione di anni durante il quale l’atmosfera si arricchì di una elevata quantità di metano.
Il metano implicò una forte riduzione dell’idrogeno in atmosfera perché in buona parte andò appunto a formare la molecola del gas, la cui formula chimica è CH4 (quattro atomi di idrogeno legati a un atomo di carbonio), e in parte trovò per lo stesso motivo le condizioni ideali per sfuggire alla Terra: lungo questa catena di eventi aumentò anche la percentuale di ossigeno nella composizione dell’aria. Fu in quel momento che iniziò una profonda trasformazione dell’atmosfera e del clima, che divennero molto simili a ciò che conosciamo oggi.
Al di là dei tecnicismi, la ricerca sembra offrire una nuova chiave di lettura di quel periodo detto evento della grande ossidazione, avvenuto circa 2,4 miliardi di anni fa, quando la concentrazione di ossigeno in atmosfera aumentò di 10.000 volte.
«La trasformazione dell’aria della Terra da un mix tossico a una condizione più accogliente per la vita, avvenne in tempi relativamente rapidi, ossia in ciò che chiamiamo un istante geologico», afferma James Farquhar, uno dei firmatari dello studio.
Le conclusioni sono state elaborate a partire dai complessi modelli atmosferici che hanno permesso di simulare la chimica dell’atmosfera nel periodo precedente alla grande ossidazione. I modelli suggeriscono che in quel periodo la Terra era ricca di di batteri che producevano metano, che andò a l’atmosfera creando un ambiente probabilmente molto simile a quello odierno su Titano, una luna di Saturno. La riduzione dell’idrogeno in atmosfera permise dunque non solo l’aumento dell’ossigeno, ma anche lo sviluppo della vita multicellulare.
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