Il team di ricercatori guidato dall’archeologo Giuseppe La Spina hanno individuato quella che potrebbe essere una ‘pietra calendario’ tra le più antiche d’Europa.
La scoperta è stata fatta il 26 novembre 2016, a circa otto chilometri da Gela, in Sicilia, a poche decine di metri dalla Necropoli Grotticelle, di epoca preistorica.
Si tratta di un grande megalite con un foro di circa un metro di diametro, posizionato in modo tale da essere allineato con il sole nel giorno del solstizio d’inverno.
Come riporta l’Ansa, i ricercatori hanno rinvenuto il megalite forato mentre facevano un tour ricognitivo ai ‘bunker antischeggia’ della Seconda Guerre Mondiale presenti lungo la statale che da Gela porta a Catania.
Necropoli Grotticelle e Tomba di Archimede
«Mi è parso subito chiaro che si trattava di un foro artificiale prodotto dall’uomo», spiega Giuseppe La Spina su Livescience.com. «Tuttavia, avevamo bisogno di prove empiriche per dimostrare che la pietra fu usata in epoca preistorica come un calendario per misurare le stagioni».
Così il team si è messo all’opera e, munito di bussola, macchine fotografiche e di una videocamera installata su un “drone” dotato di gps, ha condotto un esperimento nel mese di dicembre, nel giorno del solstizio d’inverno.
L’esperimento è stato un successo totale. «Alle 7:32 il sole brillava attraverso il foro con una precisione incredibile», spiega La Spina. «È stato stupefacente».
Nel solstizio d’inverno il sole risulta perfettamente allineato con il foro nel megalite
Lo scopo del megalite poteva essere quello di indicare agli uomini dell’età del bronzo l’approssimarsi della stagione fredda, in modo da potersi preparare in tempo e affrontare il lungo inverno.
Ed è anche possibile che il megalite fosse il centro anche di un qualche rituale. Infatti, ulteriori indagini dell’area hanno rivelato che alla fine del terzo millennio a.C. il sito era considerato un luogo sacro.
Non lontano dalla pietra forata, i ricercatori hanno trovato numerose sepolture intatte, note come ‘Necropoli Grotticelle’.
È interessante notare che ad est della roccia calendario, La Spina e colleghi hanno trovato quello che sembra essere un menhir. La pietra di circa 5 metri giaceva a terra, ma la presenza di un foro vicino alla sua base suggerisce che il megalite in origine doveva essere in posizione verticale. «Questo, ovviamente, rafforza la sacralità del luogo», ha spiegato La Spina
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